Dieci anni di carcere per Pizzolato: l’incredibile caso di violenza sessuale di gruppo

Dieci anni di carcere per Pizzolato: l'incredibile caso di violenza sessuale di gruppo

Dieci anni di carcere per Pizzolato: l'incredibile caso di violenza sessuale di gruppo

Matteo Rigamonti

Dicembre 6, 2025

Trapani, 6 dicembre 2025 – Dieci anni di carcere. È questa la pena chiesta dalla Procura di Trapani per Antonino Pizzolato, medaglia di bronzo nel sollevamento pesi alle Olimpiadi di Parigi 2024, accusato di violenza sessuale di gruppo insieme ad altri tre uomini. La richiesta, avanzata ieri mattina in tribunale, riguarda fatti risalenti a luglio 2022 e coinvolge anche Davide Lupo, Claudio Tutino e Stefano Mongiovì. La parte civile, rappresentata dall’avvocato Nicola Pellegrino, si è detta d’accordo con l’accusa.

La notte dell’aggressione: cosa è successo

La ricostruzione della Procura è chiara. Quella sera, una giovane turista finlandese era in un ristorante del centro di Trapani con alcune amiche. Poco dopo le 23, i quattro imputati l’avrebbero avvicinata, tra i tavoli pieni e il chiacchiericcio tipico delle serate estive. Dalle indagini emerge che la ragazza, in stato di ebbrezza, sarebbe stata allontanata dal gruppo e portata in un residence vicino.

È lì che, secondo l’accusa, si sarebbero consumati rapporti sessuali senza il suo consenso. La giovane avrebbe chiesto più volte di tornare in hotel, piangendo disperata. Solo allora – ha spiegato la pm Giulia Sbocchia durante la requisitoria – la violenza sarebbe cessata. “Non è emerso nulla che possa provare un consenso”, ha ribadito la magistrata davanti ai giudici.

Le difese e il confronto in aula

Pizzolato, 28 anni, di Castelvetrano, volto noto dello sport italiano grazie al podio olimpico, ha sempre negato le accuse. Anche gli altri tre imputati si difendono, sostenendo che tutto sia avvenuto con il consenso della ragazza. I loro avvocati hanno annunciato che a gennaio presenteranno le arringhe, pronte a mettere in dubbio la versione dell’accusa.

Durante il processo sono stati sentiti diversi testimoni: personale del ristorante e ospiti del residence. Qualcuno ha raccontato di aver visto la ragazza confusa, altri hanno riferito di urla e pianti nella notte. Fatti che, secondo la Procura, confermerebbero il racconto della vittima.

La parte civile e le reazioni

L’avvocato Nicola Pellegrino, che segue la giovane finlandese, ha condiviso la richiesta di condanna. “La mia assistita ha subito un trauma enorme”, ha detto all’uscita dall’aula. “Chiede solo giustizia e rispetto per il suo dolore”. I difensori degli imputati non hanno rilasciato dichiarazioni, limitandosi a confermare la fiducia nel processo.

La vicenda ha scosso anche il mondo dello sport. La Federazione italiana pesistica aveva sospeso Pizzolato subito dopo l’inizio dell’inchiesta. “Aspettiamo la sentenza definitiva della giustizia”, ha commentato ieri un dirigente federale. “Solo allora decideremo eventuali provvedimenti”.

Il processo va avanti: cosa succede adesso

Il caso tornerà in tribunale a gennaio con le arringhe delle difese. Poi il collegio giudicante si ritirerà in camera di consiglio per decidere. Se arriverà la condanna, per Pizzolato e gli altri si aprirà la strada ai ricorsi in appello.

Nel frattempo Trapani resta in attesa. Tra i vicoli del centro e i bar, la vicenda continua a far parlare. “Non ci aspettavamo una cosa del genere da un campione olimpico”, ammette un commerciante di via Garibaldi. Ma c’è chi invita alla calma: “Meglio aspettare la sentenza prima di esprimersi”.