Firenze: un monolocale senza finestre da 130mila euro, i comitati chiedono chiarimenti sull’abitabilità

Firenze: un monolocale senza finestre da 130mila euro, i comitati chiedono chiarimenti sull'abitabilità

Firenze: un monolocale senza finestre da 130mila euro, i comitati chiedono chiarimenti sull'abitabilità

Matteo Rigamonti

Dicembre 6, 2025

Firenze, 6 dicembre 2025 – Un monolocale di appena 12 metri quadri, senza finestre e messo in vendita a 130mila euro nel cuore di Firenze, ha scatenato un acceso dibattito sul mercato immobiliare cittadino e sul tema dell’abitabilità. L’annuncio, pubblicato dall’agenzia Tecnocasa e rilanciato sui principali siti di settore, parla di una “stanza singola con cucina elettrica e bagno”. Ma le foto mostrano uno spazio essenziale: un letto singolo, un tavolino, una sedia, uno sgabello, un cassone e due porte – quella d’ingresso e quella del bagno. “La situazione è fuori controllo. Oltre al prezzo assurdo, restano molti dubbi: come può essere considerata abitabile?”, denuncia Massimo Torelli, portavoce del comitato Salviamo Firenze.

Prezzi folli e spazi ridotti: la nuova realtà del mercato fiorentino

Questa storia non è un caso isolato. In città, secondo i dati raccolti dai comitati e dalle agenzie immobiliari, spuntano sempre più annunci di mini-appartamenti a prezzi che fino a poco tempo fa sembravano impensabili. In via dei Cerchi, sempre nel centro storico, un altro monolocale di soli 9 metri quadri è in vendita a 115mila euro. Poco distante, in zona piazza Beccaria, un appartamento di 20 metri quadri – seminterrato, con luce che arriva appena dal marciapiede – viene proposto alla stessa cifra. “Non è solo questione di prezzi alti”, spiega Torelli, “ma di una vera emergenza sociale legata al diritto di poter abitare”.

Abitabilità sotto la lente: norme e dubbi

Al centro della polemica c’è la questione della regolarità urbanistica. Il regolamento comunale sugli affitti brevi, varato dalla sindaca Sara Funaro, stabilisce che per avere l’abitabilità un monolocale deve misurare almeno 28 metri quadri per una persona, più 10 metri per ogni persona in più. “Nell’annuncio si fa riferimento al Cin (Codice identificativo nazionale) per gli affitti turistici”, sottolinea Torelli. “Ma il Comune aveva deciso che il Cin non poteva essere ceduto e aveva promesso controlli con una task force. Quella task force è davvero attiva? Noi invieremo l’annuncio alla Polizia Municipale”.

Anche la conformità edilizia è un punto cruciale. Secondo il regolamento edilizio fiorentino, una casa deve rispettare standard precisi per superficie e aerazione naturale. L’assenza di finestre nel monolocale in questione fa sorgere seri dubbi sulla salubrità degli ambienti. “Come si può considerare abitabile uno spazio senza luce naturale?”, si chiedono i residenti del quartiere.

Prezzi alle stelle, spazi sempre più piccoli: la casa diventa un lusso

Questa vicenda mette in luce una tendenza che riguarda molte città italiane: prezzi degli immobili in salita e superfici sempre più ridotte. Secondo i dati dell’Osservatorio Immobiliare Nomisma, nel 2025 il prezzo medio al metro quadro nel centro di Firenze ha superato i 5.000 euro, arrivando a punte di oltre 7.000 nelle zone più ambite. Eppure, la domanda non cala, spinta anche dagli investimenti negli affitti brevi.

“Il centro storico rischia di diventare un luogo dove i residenti non possono più permettersi di vivere”, racconta una giovane coppia incontrata in via dei Cerchi. “Abbiamo cercato casa per mesi, ma con questi prezzi è impossibile”. Il fenomeno degli affitti brevi coinvolge ormai più di 12mila alloggi solo a Firenze, secondo i dati del Comune. Una pressione che riduce ulteriormente le case disponibili per chi cerca un’abitazione stabile.

Controlli in arrivo, ma la strada è ancora lunga

Il Comune ha annunciato nuovi controlli su annunci e condizioni degli alloggi, sia in vendita sia destinati agli affitti brevi. “Non possiamo accettare situazioni che mettono a rischio la dignità abitativa”, ha detto l’assessora alla Casa, Benedetta Albanese. I comitati però chiedono misure più forti: “Serve un piano straordinario per l’edilizia popolare e regole più severe contro chi specula”, ribadisce Torelli.

Intanto, il monolocale da 12 metri quadri resta online, diventando il simbolo di una città dove il confine tra diritto alla casa e logica del profitto si fa sempre più sottile. E dove la domanda – come può essere considerata abitabile una stanza senza finestre? – aspetta ancora una risposta chiara dalle istituzioni.