Garlasco, la difesa di Sempio pronta a sorprendere: l’incidente probatorio potrebbe allungarsi oltre il 18 dicembre

Garlasco, la difesa di Sempio pronta a sorprendere: l'incidente probatorio potrebbe allungarsi oltre il 18 dicembre

Garlasco, la difesa di Sempio pronta a sorprendere: l'incidente probatorio potrebbe allungarsi oltre il 18 dicembre

Matteo Rigamonti

Dicembre 6, 2025

Garlasco, 6 dicembre 2025 – L’appuntamento fissato per il prossimo 18 dicembre a Pavia, nell’ambito dell’incidente probatorio sull’omicidio di Chiara Poggi, potrebbe non chiudere la fase istruttoria. La difesa di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso nel nuovo filone d’indagine sul delitto del 13 agosto 2007 nella villetta di via Pascoli a Garlasco, sta valutando una mossa che potrebbe cambiare ancora una volta il corso della vicenda: chiedere di estendere gli accertamenti alla cosiddetta impronta 33.

L’impronta 33, quel dettaglio rimasto nell’ombra

Tutta l’attenzione si concentra su una traccia trovata su una parete delle scale che portano al seminterrato della casa dei Poggi. È la impronta 33, un segno che – secondo gli inquirenti – sarebbe proprio di Andrea Sempio. Eppure, questa traccia non è mai stata davvero approfondita nelle fasi processuali passate. La precedente difesa di Sempio, guidata dagli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, aveva scelto di non portarla davanti ai periti nominati dal giudice, nonostante il parere contrario del proprio consulente tecnico, il generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma.

Garofano aveva consigliato di includere l’impronta nelle analisi affidate ai periti Albani, Marchigiani e Di Censo. “Era un elemento che poteva fare chiarezza su alcuni punti”, aveva spiegato l’ex ufficiale in una nota riservata. Ma alla fine, la decisione fu un’altra: niente approfondimenti su quella traccia che, va detto, non contiene sangue ma solo tracce di sudore.

Difesa pronta a cambiare strategia

Oggi, con un nuovo team legale e consulenti aggiornati (resta solo Angela Taccia, storica amica di Sempio), la difesa sembra pronta a rivedere tutto. Secondo fonti vicine, si sta seriamente valutando di chiedere che anche l’impronta 33 venga esaminata durante l’incidente probatorio. Un cambio di passo che nasce da una diversa lettura delle analisi dattiloscopiche: “C’è stata una svolta nell’approccio investigativo”, ha spiegato uno degli avvocati, lasciando intendere che la difficoltà a collegare con certezza la traccia a Sempio potrebbe diventare decisiva.

La famiglia Poggi, tramite i legali Giovanni Tizzoni e Francesco Compagna, aveva già chiesto in passato che quell’impronta venisse analizzata. I pubblici ministeri però avevano rifiutato, ritenendo la traccia poco rilevante per l’indagine. Ora, però, la situazione potrebbe cambiare.

Il nodo in mano al giudice Garlaschelli

La parola finale spetterà al giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli. Sarà lei a decidere se accettare la richiesta della difesa e permettere di integrare la perizia, oppure confermare il percorso già deciso. Un’eventuale allargamento degli accertamenti potrebbe allungare i tempi del processo – lo ammettono anche fonti della procura – ma darebbe alla difesa la possibilità di chiarire una volta per tutte a chi appartiene quell’impronta.

Nel dibattito tecnico sul caso Garlasco, la impronta 33 si affianca ad altri elementi controversi: il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi e lo scontrino di Vigevano. Dettagli che, nel corso degli anni, hanno scatenato scontri tra consulenti e periti. Solo pochi giorni fa, la difesa di Sempio ha contestato duramente i risultati della nuova perizia genetica (“Risultati falsi, fuorvianti e sbagliati”, hanno detto), mentre gli avvocati di Alberto Stasi hanno parlato di “un primo punto fermo”.

Un processo ancora aperto

A quasi diciotto anni dal delitto, il caso Garlasco continua a muoversi tra colpi di scena e nuove piste investigative. L’udienza del 18 dicembre – prevista alle 9.30 nell’aula del Tribunale di Pavia – potrebbe segnare una svolta o aprire un nuovo capitolo. Tutto dipenderà dalla decisione del giudice sulla impronta 33: un dettaglio apparentemente marginale che oggi rischia di diventare centrale nel destino di Andrea Sempio.

Nelle prossime settimane si attendono le mosse ufficiali della difesa e le eventuali risposte della procura. Nel frattempo, a Garlasco, il ricordo di Chiara Poggi resta vivo tra vicini e amici: “Non ci siamo mai arresi”, ha raccontato una parente all’uscita dalla chiesa del paese, dopo la messa in suo suffragio celebrata domenica scorsa.