Milano, 6 dicembre 2025 – È morto dopo aver fumato cannabis light comprata in un negozio di Firenze, ma dentro c’era una sostanza psicoattiva simile alla cocaina. La vittima è Erhan Hacımustafaoğlu, giovane studente turco di 23 anni. Il fatto è successo vicino alla stazione centrale di Milano, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre. Ora la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta. Gli esami di laboratorio hanno confermato la presenza di un catinone sintetico, una sostanza vietata che agisce come cocaina, Mdma e anfetamina.
La notte della tragedia: cosa è successo
La polizia ha ricostruito la vicenda. Erhan era arrivato in Italia da pochi giorni per visitare il fratello maggiore, un ingegnere di 25 anni che vive a Milano. I due avevano trascorso alcune ore a Firenze, dove il 1° dicembre nel pomeriggio avevano comprato cannabis legale in un canapa shop del centro. Poi sono ripartiti per Milano e si sono sistemati in un bed & breakfast vicino alla stazione, in via Antonio da Recanate. Nella notte, il giovane si è lanciato dal secondo piano dell’edificio. “Non aveva mai mostrato segni di squilibrio”, ha detto il fratello agli agenti intervenuti.
La scoperta del catinone e le indagini
Gli accertamenti tossicologici, disposti dal pm Alessandro Piscitelli, hanno trovato tracce di catinone sintetico nel corpo di Erhan. Questo composto, che si trova naturalmente nella pianta del khat diffusa in Africa orientale e nella Penisola Arabica, qui è stato riprodotto in laboratorio. Viene spesso usato per tagliare sostanze illegali. “L’effetto è simile a quello di cocaina o Mdma”, spiega una fonte della Questura. La polizia ha sequestrato circa dieci chili della stessa sostanza nel negozio fiorentino dove è stata fatta la vendita.
Il canapa shop sotto inchiesta, la pista internazionale
Il titolare del negozio è indagato per spaccio di droga. Assistito dall’avvocato Iacopo Scaffai, ha detto agli inquirenti di aver comprato il lotto “incriminato” in una fiera internazionale a Praga, ma di non sapere nulla dell’eventuale presenza di catinoni sintetici. “Non avevo idea dell’adulterazione”, ha dichiarato durante l’interrogatorio. La segnalazione della polizia di Milano è stata subito girata agli agenti di Firenze, che stanno controllando altri negozi della zona.
Le conseguenze giudiziarie e il ritorno della salma
L’indagine, guidata dal pm milanese Giovanni Tarzia per morte in conseguenza di altro reato, procede su due fronti: verificare la catena che ha portato la sostanza contaminata in Italia e accertare le responsabilità legate alla vendita e all’uso del prodotto. Dopo l’autopsia, già disposta dalla Procura, sarà possibile il rimpatrio della salma in Turchia. La famiglia Hacımustafaoğlu, arrivata a Milano nelle ultime ore, aspetta risposte sulla tragedia.
Cannabis light e rischi nascosti: il dibattito si riaccende
Questo caso ha riaperto la discussione sulla sicurezza dei prodotti venduti nei canapa shop italiani. Fonti investigative segnalano che casi di sostanze tagliate con catinoni sintetici sono già noti in altri Paesi europei, ma mai con questa gravità in Italia. “Serve più attenzione nei controlli”, commenta un funzionario del Dipartimento antidroga. Intanto, la Procura invita alla cautela: “Le indagini sono in corso – spiega una fonte giudiziaria – e solo l’autopsia potrà dire se la sostanza ha davvero causato il gesto estremo del giovane”.
In attesa dei risultati, resta alta l’attenzione su una vicenda che mette sotto la lente la filiera della cannabis light e i pericoli delle sostanze adulterate.
