Nuove rivelazioni su Emanuela Orlandi: la procura perquisisce la villa di Mario Meneguzzi a Torano

Nuove rivelazioni su Emanuela Orlandi: la procura perquisisce la villa di Mario Meneguzzi a Torano

Nuove rivelazioni su Emanuela Orlandi: la procura perquisisce la villa di Mario Meneguzzi a Torano

Matteo Rigamonti

Dicembre 6, 2025

Roma, 6 dicembre 2025 – Una nuova pista si apre nel mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, la giovane cittadina vaticana sparita nel nulla il 22 giugno 1983, mentre tornava a casa dopo una lezione di musica. Fonti giudiziarie rivelano che nell’aprile 2024 la Procura di Roma ha fatto una perquisizione nella villetta di Mario Meneguzzi, zio di Emanuela, a Torano, in provincia di Rieti. L’operazione, guidata dal pubblico ministero Stefano Luciani, segna un passo concreto in un’inchiesta che dura da oltre quarant’anni.

La perquisizione a Torano: cosa è successo

Quella mattina di aprile, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma si sono presentati nella casa di Meneguzzi, a un centinaio di chilometri dalla Capitale. Il decreto firmato dalla Procura indica proprio lui come possibile coinvolto nella sparizione. Ma non è l’unica pista che gli inquirenti stanno seguendo. Nel documento si legge che la linea su Meneguzzi corre insieme ad altre, alcune delle quali rimangono coperte dal massimo riserbo.

Fonti vicine all’indagine spiegano che durante la perquisizione sono stati raccolti documenti, effetti personali e tutto ciò che poteva aiutare a ricostruire i movimenti e le frequentazioni di Meneguzzi negli anni Ottanta. Non sono stati rivelati dettagli sul materiale eventualmente sequestrato. “Stiamo lavorando su più fronti”, dice un investigatore, “ma ogni passo è valutato con attenzione”.

Chi era Mario Meneguzzi: il suo ruolo e le ombre nel caso Orlandi

Mario Meneguzzi, scomparso da anni, era una figura importante nella famiglia Orlandi. Dopo la sparizione di Emanuela, fu lui a gestire alcuni contatti con i presunti rapitori. Questi chiamavano spesso la casa di Ercole Orlandi, padre di Emanuela ed ex dipendente della Prefettura della Casa Pontificia. Le telefonate, confuse e senza esito, non hanno mai portato a prove concrete sulla sorte di Emanuela.

Nel decreto, i magistrati chiariscono che il sospetto su Meneguzzi non esclude altre piste. “Non c’è una sola verità da trovare”, spiega una fonte giudiziaria, “ma un mosaico complesso da ricostruire”. La figura di Meneguzzi era già emersa in passato, ma solo ora, con questa perquisizione, entra ufficialmente tra le possibili chiavi del mistero.

Le accuse di molestie e la risposta della famiglia

Il nome di Meneguzzi è tornato alla ribalta circa due anni e mezzo fa, quando un carteggio interno al Vaticano ha riportato alla luce presunte molestie ai danni di Natalina Orlandi, sorella maggiore di Emanuela. La vicenda era stata raccontata anche dal marito di Natalina, che ne aveva parlato con l’allora magistrato Domenico Sica.

In una conferenza stampa con il fratello Pietro, Natalina ha però smorzato le accuse, parlando di “avances” da parte dello zio. “Non ci furono mai violenze”, ha detto davanti ai giornalisti, “ma solo comportamenti inopportuni”. La famiglia Orlandi, da sempre in prima linea nella ricerca della verità, ha mantenuto il silenzio in queste settimane. Nessuna dichiarazione ufficiale dopo la perquisizione a Torano.

Il caso Orlandi non si ferma: le mosse future della Procura

A più di quarant’anni dalla sparizione di Emanuela Orlandi, la Procura di Roma continua a seguire diverse piste. L’attenzione su Mario Meneguzzi è solo uno degli sviluppi più recenti. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulle prossime mosse: “Ogni elemento viene controllato”, dice una fonte vicino al fascicolo, “ma la strada per arrivare alla verità è ancora lunga”.

Nel frattempo, il caso Orlandi continua a dividere l’opinione pubblica e a sollevare domande senza risposta. La villetta di Torano – silenziosa tra le colline di Rieti – è stata per qualche giorno il nuovo centro di una vicenda che non smette di tormentare Roma e il Vaticano. Dopo decenni di misteri e false piste, solo fatti concreti potranno restituire giustizia a Emanuela e alla sua famiglia.