Milano, 6 dicembre 2025 – Un giovane studente turco di 23 anni è morto nella notte tra il 28 e il 29 novembre a Milano, gettandosi da una finestra di un bed & breakfast vicino alla Stazione Centrale. Mustafa Erdem A. era nella stanza insieme al fratello maggiore quando, secondo quanto riferito agli investigatori, ha cominciato a pronunciare frasi sconnesse subito dopo aver fumato cannabis light acquistata in un negozio di Firenze. La vicenda ha fatto scattare due indagini, una a Milano e una a Firenze, per capire cosa sia successo e cosa contenesse davvero la sostanza consumata.
La notte della tragedia: cosa è successo
Poco dopo mezzanotte, in via Antonio da Recanate, è stato proprio il fratello di Mustafa a chiamare i soccorsi. “Non capiva più niente, diceva cose senza senso”, ha raccontato agli agenti, ancora sotto choc. I medici del 118 sono arrivati in fretta, ma per il ragazzo non c’era più nulla da fare: la caduta dal secondo piano è stata fatale. Sul posto sono arrivati anche gli agenti della Squadra Mobile e della Scientifica, che hanno raccolto i primi elementi per l’inchiesta.
Da quanto si è ricostruito, i due fratelli avevano comprato la marijuana light in un negozio di Firenze, durante un breve viaggio in Toscana. Quella sera, avevano deciso di fumarla nella stanza del B&B dove alloggiavano. È stato in quel momento che Mustafa ha cominciato a mostrarsi molto agitato, fino al gesto estremo. Il fratello maggiore ha detto di aver provato solo un leggero malessere dopo aver fumato la stessa sostanza.
Milano indaga: sospetti su sostanze alterate
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro ignoti per morte in conseguenza di altro reato. Gli investigatori sospettano che la sostanza fumata potesse essere stata “taroccata”, cioè contenere elementi non indicati sull’etichetta. “Stiamo controllando se ci sono agenti psicoattivi non segnalati”, ha spiegato una fonte. Sono stati disposti autopsia e analisi tossicologiche per capire se la morte sia stata causata da una reazione a queste sostanze.
Nel frattempo, gli investigatori stanno ricostruendo gli spostamenti dei due fratelli nelle ore prima del fatto e stanno analizzando i campioni sequestrati nella stanza. Non ci sono segnali di una lotta o di altre persone coinvolte: tutto lascia pensare a un gesto improvviso, forse legato agli effetti della sostanza.
Il caso a Firenze: maxi sequestro e indagini
Dopo la testimonianza del fratello, la Questura di Milano ha allertato i colleghi di Firenze. Gli agenti sono intervenuti nel negozio indicato e hanno sequestrato un intero lotto da dieci chili di marijuana light. La Procura toscana ha aperto un’inchiesta per spaccio di droga e ha mandato il materiale per analisi approfondite.
Il titolare del negozio, un uomo di 38 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati. Ha detto agli investigatori di aver comprato quel carico durante una fiera di settore a Praga, in Repubblica Ceca. “Ho tutta la documentazione – ha spiegato – non sapevo nulla di possibili alterazioni”. Ora gli inquirenti stanno verificando tutta la filiera e come quella sostanza sia finita sugli scaffali del negozio fiorentino.
La reazione e i prossimi sviluppi
La morte di Mustafa ha scosso amici e compagni di università a Milano. “Era una persona tranquilla, sempre gentile”, racconta un compagno di corso. Le autorità invitano alla cautela nell’acquisto e nell’uso di prodotti a base di cannabis light, ricordando che le indagini sono ancora aperte.
Gli esiti degli esami tossicologici e delle analisi sul lotto sequestrato saranno fondamentali per capire se si è trattato di una tragedia accidentale o se dietro c’è una partita di sostanze alterate. Nel frattempo, sia a Milano sia a Firenze, le procure stanno lavorando per ricostruire ogni passaggio della filiera e individuare eventuali responsabilità penali.
