La ragnatela gigante che sfida ogni record: scoperta un’area di 100 metri quadrati

La ragnatela gigante che sfida ogni record: scoperta un'area di 100 metri quadrati

La ragnatela gigante che sfida ogni record: scoperta un'area di 100 metri quadrati

Matteo Rigamonti

Dicembre 7, 2025

Tirana, 7 dicembre 2025 – Una ragnatela da record, che si estende per oltre 100 metri quadrati e ospita una colonia di più di 100.000 ragni, è stata scoperta in una grotta al confine tra Grecia e Albania. A darne notizia è il gruppo guidato dall’aracnologo István Urák della Sapientia – Università ungherese della Transilvania, che ha pubblicato i risultati sulla rivista Subterranean Biology. Secondo i ricercatori, si tratta di una delle più grandi ragnatele mai documentate al mondo, con caratteristiche che hanno sorpreso anche gli esperti.

Una colonia mai vista prima

La grotta, un intricato sistema di camere calcaree che si snoda tra i due Paesi balcanici, ospita una vera e propria megalopoli di ragni formata da due specie: la Tegenaria domestica e la Prinerigone vagans. Fino ad oggi, nessuno aveva mai visto queste specie vivere in colonia, e tanto meno insieme. “È un comportamento del tutto nuovo”, spiega Urák, che ha guidato le analisi genetiche e ambientali. La scoperta risale al 2022, quando un gruppo di speleologi amatoriali si è imbattuto nella gigantesca struttura e ha subito avvisato gli scienziati.

Una rete di camere e fili

L’ingresso della grotta si trova in territorio greco, ma le camere più profonde si spingono oltre il confine, in Albania. All’interno, la ragnatela appare come un intreccio di migliaia di strutture a imbuto, sovrapposte e collegate tra loro. “Non è una singola tela”, chiarisce Urák, “ma una moltitudine di ragnatele individuali che insieme formano una sorta di città sotterranea”. I ricercatori hanno passato settimane a mappare la grotta e a raccogliere campioni per gli studi.

Isolamento genetico e adattamenti

Le analisi genetiche hanno mostrato che i ragni della grotta sono lignaggi distinti, separati dai loro parenti che vivono in superficie. Non c’è traccia di scambi genetici recenti: generazioni di isolamento hanno cambiato sia il loro DNA sia il microbioma intestinale. “Questi ragni sono ormai una popolazione a sé”, sottolinea Urák. Anche il microbioma, cioè l’insieme dei microrganismi che vivono nell’intestino, presenta differenze nette rispetto alle popolazioni esterne.

Una dieta tutta sotterranea

Un dettaglio curioso riguarda il cibo di questa colonia. L’analisi degli isotopi ha rivelato che i ragni non si nutrono degli insetti che entrano casualmente nella grotta dall’esterno. Preferiscono invece i moscerini nati direttamente all’interno dell’ambiente sotterraneo. “È come se avessero creato un ecosistema chiuso”, osserva uno degli autori dello studio. Questo isolamento alimentare rafforza l’idea che la colonia sia completamente separata dal mondo esterno.

Un caso unico per la scienza

Come riportato sulla rivista scientifica, nessuna delle due specie era mai stata vista in numeri così grandi o convivere con specie simili. Gli esperti parlano di un caso unico, che potrebbe offrire nuove chiavi di lettura sull’evoluzione dei ragni sociali e sulle dinamiche degli ecosistemi sotterranei. “Abbiamo ancora molto da capire su come queste popolazioni siano riuscite a vivere e prosperare in un ambiente così isolato”, ammette Urák.

Cosa ci aspetta adesso

Il team internazionale ha in programma nuove spedizioni nella grotta nei prossimi mesi, per approfondire la struttura sociale della colonia e le sue strategie di sopravvivenza. Gli scienziati vogliono anche tenere d’occhio eventuali cambiamenti legati al clima o all’attività umana nei dintorni. Per ora, la megalopoli di ragni resta un mistero affascinante: un microcosmo nascosto tra le rocce dei Balcani, dove la natura continua a sorprendere anche chi la studia da vicino.