L’Ue risponde a X: chiarimenti su presunti abusi del nostro account

L'Ue risponde a X: chiarimenti su presunti abusi del nostro account

L'Ue risponde a X: chiarimenti su presunti abusi del nostro account

Matteo Rigamonti

Dicembre 7, 2025

Bruxelles, 7 dicembre 2025 – La Commissione europea risponde oggi alle accuse di X, la piattaforma social di Elon Musk, dopo che quest’ultima ha deciso di chiudere l’account pubblicitario dell’esecutivo comunitario. Secondo un portavoce della Commissione, la mossa di X sarebbe dovuta a presunte irregolarità nella pubblicazione dei contenuti. Un’accusa che Bruxelles respinge con decisione.

La Commissione: “Agiamo sempre in buona fede”

La Commissione europea usa tutte le piattaforme social con la massima buona fede”, ha detto un portavoce, contattato questa mattina nella sede di Rue de la Loi. La precisazione arriva dopo che, nelle ultime ore, X aveva giustificato la chiusura dell’account pubblicitario sostenendo che fossero stati pubblicati contenuti in modo scorretto o non conforme alle proprie regole. Ma Bruxelles ribadisce di aver sempre usato “gli strumenti messi a disposizione” dai gestori dei social, citando in particolare il tool ‘Post Composer’ di X.

Pubblicità sospesa da più di un anno

Durante la giornata, la Commissione ha voluto sottolineare un punto importante: “Abbiamo sospeso da ottobre 2023 ogni forma di pubblicità o servizio a pagamento su X”, ha ricordato il portavoce. Una decisione presa più di dodici mesi fa, e che – viene precisato – “è ancora valida”. In pratica, da oltre un anno Bruxelles non spende più soldi pubblici per campagne promozionali sulla piattaforma di Musk. Una scelta che, secondo fonti interne, è nata dopo i cambiamenti introdotti da X nelle regole sulla moderazione dei contenuti e sulla trasparenza degli annunci.

Rapporti sempre più tesi tra Bruxelles e Musk

Il rapporto tra Commissione europea e X si è complicato negli ultimi mesi. Già nell’autunno 2023, con l’entrata in vigore del Digital Services Act (DSA), Bruxelles aveva chiesto alle grandi piattaforme – X compresa – più chiarezza su come gestiscono contenuti e inserzioni. Da allora, i contatti sono stati frequenti, ma spesso difficili. “Abbiamo sempre rispettato le regole europee e quelle delle piattaforme”, ha spiegato oggi una fonte vicina al commissario per il Mercato interno, Thierry Breton. Eppure, la chiusura dell’account pubblicitario europeo su X è arrivata senza alcun preavviso.

Le accuse di X e la versione europea

Secondo fonti vicine a X, la piattaforma avrebbe notato “anomalie” nella gestione dei post sponsorizzati dalla Commissione. Nessun dettaglio tecnico è stato però reso pubblico. Bruxelles, dal canto suo, ribadisce che ogni attività sui social è sempre avvenuta “nel pieno rispetto degli strumenti e delle regole delle piattaforme”. Punto su cui l’esecutivo Ue non intende cedere: “Non abbiamo mai infranto le policy di X”, ha assicurato il portavoce.

Il quadro più ampio: regolamentazione e tensioni digitali

La vicenda si inserisce in un contesto di tensioni tra le istituzioni europee e i grandi giganti digitali. Negli ultimi due anni, l’Ue ha rafforzato le norme con il DSA e il Digital Markets Act (DMA), chiedendo più responsabilità ai colossi del settore. Elon Musk, invece, ha spesso criticato queste regole, definendole “troppo restrittive per l’innovazione”. Solo pochi mesi fa, Musk aveva minacciato di limitare alcune funzioni di X in Europa proprio in risposta alle nuove leggi.

Cosa succederà ora

Per ora, la Commissione europea non sembra intenzionata a riaprire alcuna collaborazione pubblicitaria con X. “La sospensione resta”, confermano fonti interne. Dall’altra parte, dalla sede di X a San Francisco non sono arrivati commenti ufficiali nelle ultime ore. Nel frattempo, a Bruxelles si tiene d’occhio la situazione: “Continueremo a usare i social per informare i cittadini europei – ha concluso il portavoce – ma sempre rispettando le regole”.