Scala, il trionfo della Prima: incasso record di 2,6 milioni di euro

Scala, il trionfo della Prima: incasso record di 2,6 milioni di euro

Scala, il trionfo della Prima: incasso record di 2,6 milioni di euro

Matteo Rigamonti

Dicembre 7, 2025

Milano, 7 dicembre 2025 – La Prima della Scala ha aperto la stagione lirica con “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk”, incassando la cifra record di 2.679.482 euro, il massimo mai registrato nella storia del teatro milanese. Come da tradizione, l’evento si è svolto il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, tra le luci della città e l’attesa fervente del pubblico.

Primato assoluto per gli incassi alla Scala

Il dato ufficiale, diffuso poco dopo le 21 dagli uffici del teatro, supera ampiamente i risultati delle ultime stagioni. Nel 2023, “La Forza del Destino” aveva portato a casa 2.560.000 euro; l’anno prima, “Don Carlo” si era fermato a 2.582.000 euro. Quest’anno la cifra, seppur leggermente sotto le previsioni circolate nei giorni scorsi, segna un vero e proprio record per la Scala. “Un segnale importante per la città e per la cultura italiana”, ha commentato a margine della serata Dominique Meyer, sovrintendente del teatro.

Tutto esaurito e pubblico da tutto il mondo

I biglietti per la serata erano andati a ruba in poche ore. Secondo quanto raccolto tra gli spettatori in fila in via Filodrammatici, i prezzi delle poltrone più ambite hanno superato anche i 3.000 euro. In sala, volti noti della politica e dello spettacolo: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il sindaco Giuseppe Sala, ministri e ambasciatori stranieri. “Un appuntamento imperdibile”, ha raccontato una spettatrice arrivata da Parigi apposta per l’occasione.

Tra tradizione e tensioni fuori dal teatro

La serata è filata liscia senza intoppi, anche se fuori dalla Scala non sono mancati i soliti presidi di protesta. Alcuni gruppi ambientalisti hanno srotolato striscioni in piazza della Scala poco dopo le 18. La polizia ha mantenuto un cordone discreto lungo tutto il teatro. Dentro, invece, si respirava un’aria di grande attesa. “Ogni anno è una sfida diversa”, ha spiegato un addetto alla sicurezza, “ma l’organizzazione funziona come un orologio”.

Un simbolo per Milano e l’Italia

Oltre al successo economico, la Prima della Scala resta un evento simbolo per Milano e per tutto il Paese. “È il nostro Capodanno culturale”, ha detto il direttore artistico Riccardo Chailly durante una pausa tra le prove. Il pubblico, fatto di appassionati ma anche di tanti giovani e studenti invitati dal Comune, ha accolto con lunghi applausi l’inizio dello spettacolo.

Un’opera che ha acceso il dibattito

La scelta di mettere in scena “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” di Šostakovič aveva sollevato qualche polemica nei giorni scorsi, soprattutto per i temi forti affrontati dall’opera. La direzione però ha difeso la decisione, definendola “un atto di coraggio e apertura”, e ha sottolineato l’importanza di proporre titoli meno usuali al grande pubblico. “La Scala deve essere anche un laboratorio di idee”, ha ribadito Meyer.

La stagione parte col piede giusto

Con questo risultato, la stagione 2025-2026 parte con il vento in poppa dal punto di vista economico. Gli organizzatori sperano che la tendenza positiva continui nei mesi a venire, grazie a un programma che alterna grandi classici e novità. “Il pubblico risponde quando la proposta è di qualità”, ha osservato un membro del consiglio d’amministrazione. Solo il tempo dirà se questo record resterà imbattuto o sarà superato già alla prossima Prima.

Per ora, resta la soddisfazione di aver scritto una nuova pagina nella storia della Scala: una serata che Milano ricorderà a lungo, tra musica, applausi e numeri da record.