Londra, 7 dicembre 2025 – Volodymyr Zelensky sarà a Downing Street lunedì prossimo per un incontro decisivo con il premier britannico Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. La notizia, confermata da fonti governative e rilanciata dal Guardian, arriva in un momento delicato. Sul tavolo ci sono i negoziati tra funzionari statunitensi e ucraini per trovare una possibile via d’uscita dal conflitto che da quasi quattro anni sconvolge l’Europa orientale.
Vertice a Londra: la sfida per la pace e la sicurezza in Europa
L’incontro, fissato per la mattina di lunedì 9 dicembre, si terrà nella residenza ufficiale del primo ministro britannico, al numero 10 di Downing Street. Da ambienti diplomatici arriva la conferma che Starmer vuole sfruttare la presenza dei leader di Ucraina, Francia e Germania per fare il punto sui negoziati in corso tra Washington e Kiev. “È un momento cruciale”, ha spiegato un funzionario del Foreign Office, “perché si stanno valutando scenari concreti per un cessate il fuoco”.
La scelta di Londra non è casuale. Dopo la vittoria laburista alle ultime elezioni, il Regno Unito ha allargato il proprio ruolo di mediatore tra le capitali europee e la Casa Bianca. Solo due settimane fa, i quattro leader avevano partecipato a una videoconferenza della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, dove si era discusso della possibilità di inviare una forza di peacekeeping europea in Ucraina.
Forza di peacekeeping europea: ipotesi e ostacoli da superare
La missione internazionale resta al centro del dibattito. Fonti francesi parlano di una possibile presenza di un contingente misto – con militari britannici, francesi e tedeschi – sotto mandato europeo o delle Nazioni Unite, ma solo se si arriverà a un cessate il fuoco verificabile. “Non ci sono decisioni definitive”, ha detto un portavoce dell’Eliseo, “ma la discussione è aperta e concreta”.
Zelensky, che negli ultimi mesi ha intensificato i contatti con i partner occidentali, punta a ottenere garanzie sulla sicurezza dei territori liberati e sulla ricostruzione delle infrastrutture civili. “La priorità resta la difesa della popolazione”, ha ribadito il presidente ucraino in una recente intervista alla BBC. Però, la presenza di truppe straniere sul suolo ucraino è ancora un nodo da sciogliere nelle cancellerie europee. Berlino, in particolare, vuole chiarezza sui compiti e sulle regole d’ingaggio.
Dialogo con Washington: segnali di apertura
Intanto, parallelamente al vertice di Londra, continuano i contatti tra funzionari americani e ucraini. Secondo il Guardian, la Casa Bianca avrebbe avviato colloqui riservati per cercare soluzioni diplomatiche al conflitto. Nessuna conferma ufficiale da Washington, ma il Dipartimento di Stato ha ribadito che “gli Stati Uniti sostengono ogni iniziativa che possa portare a una pace giusta e duratura”.
Il premier britannico Starmer – che ha ereditato una situazione complicata dal predecessore Rishi Sunak – vede nell’incontro di lunedì un’occasione per rilanciare il ruolo dell’Europa nella gestione della crisi. “Serve una posizione comune”, ha confidato un consigliere di Downing Street, “altrimenti rischiamo di restare spettatori”.
Reazioni e attese: la partita si gioca a Londra
Nelle ultime ore, la notizia del vertice ha suscitato reazioni contrastanti. A Kiev, l’annuncio è stato accolto con cauto ottimismo: “Ogni passo verso la pace è benvenuto”, ha detto il portavoce del governo ucraino Serhiy Nykyforov. Più fredda la risposta di Mosca: il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito “prematuro” parlare di una missione internazionale senza un accordo formale tra le parti.
Lunedì mattina, Downing Street sarà blindata: si prevedono misure di sicurezza rafforzate e una massiccia presenza di media internazionali. L’agenda prevede colloqui a porte chiuse, seguiti da una dichiarazione congiunta. Solo allora – forse – si capirà se l’Europa è pronta a fare un passo avanti verso la fine della guerra o se resterà ancora bloccata nelle sue divisioni.
Per ora, resta un’incognita sui tempi e sulle modalità di un eventuale cessate il fuoco. Ma la presenza contemporanea di Zelensky, Starmer, Macron e Merz a Londra segna comunque un momento importante nel tentativo di riportare la diplomazia al centro della scena europea.
