Gas in calo: il prezzo scende a 27 euro al Ttf di Amsterdam

Gas in calo: il prezzo scende a 27 euro al Ttf di Amsterdam

Gas in calo: il prezzo scende a 27 euro al Ttf di Amsterdam

Matteo Rigamonti

Dicembre 8, 2025

Milano, 8 dicembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha aperto la seduta di oggi in leggero calo sulla piazza Ttf di Amsterdam, fermandosi a 27 euro al megawattora. Dietro questo calo, spiegano gli operatori, ci sono le attese per temperature più miti in arrivo sull’Europa occidentale nelle prossime settimane. I contratti future con scadenza a gennaio hanno perso lo 0,9%, scendendo a 27,01 euro al MWh: un livello che non si vedeva dall’inizio del 2022.

Temperature più calde frenano la domanda in Europa

Il tempo continua a fare la differenza sul mercato energetico. Le ultime previsioni di Meteo France e del DWD tedesco indicano un dicembre più caldo rispetto alla media su gran parte del continente. “Le temperature sopra la norma riducono la domanda di riscaldamento, soprattutto nei Paesi del Nord”, ha spiegato un analista di Engie contattato stamattina. Solo poche settimane fa, invece, la paura di un inverno rigido aveva spinto i prezzi oltre i 35 euro.

Secondo i dati di Gas Infrastructure Europe, gli stoccaggi europei restano pieni per oltre il 90%. A dicembre inoltrato, questo garantisce un buon margine di sicurezza anche in caso di freddo improvviso. “La situazione è molto diversa rispetto a due anni fa”, ha detto un trader londinese. Nel gennaio 2022, infatti, le tensioni geopolitiche e la corsa agli acquisti avevano fatto volare i prezzi oltre i 100 euro.

Mercati in allerta, attenzione alle forniture

Nonostante il calo di oggi, gli operatori rimangono cauti. La volatilità è ancora alta, complici le incertezze sulle forniture dalla Russia e la crescente dipendenza europea dal gas liquefatto (LNG) che arriva via nave. “Il mercato è su un terreno fragile”, ha osservato un responsabile trading di Eni. “Basta una notizia su interruzioni o scioperi nei porti per far cambiare rotta ai prezzi”.

Negli ultimi tempi, i flussi dalla Norvegia sono rimasti stabili, mentre quelli dalla Russia – passando per l’Ucraina – sono ai minimi storici. Il gas liquefatto dagli Stati Uniti e dal Qatar copre ormai più del 40% delle importazioni europee. Lo conferma anche l’ultimo report mensile dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.

Una boccata d’ossigeno per famiglie e imprese italiane

Per famiglie e aziende italiane, il ritorno dei prezzi a livelli pre-crisi è una buona notizia. Secondo le stime dell’Autorità per l’Energia, con un prezzo medio intorno ai 27 euro al MWh, la bolletta del gas per una famiglia tipo potrebbe scendere di circa il 15% rispetto all’inverno scorso. “È un segnale positivo – commenta il presidente di Confartigianato Energia, Marco Granelli – ma servono politiche stabili per evitare nuovi shock”.

Le imprese energivore, soprattutto quelle della chimica e della ceramica tra Emilia e Veneto, seguono con attenzione l’andamento dei prezzi. “Ogni euro in meno sul costo del gas si traduce in maggiore competitività”, spiega Giovanni Savorani, direttore di Confindustria Ceramica.

I prossimi mesi restano un’incognita

Gli analisti però mettono in guardia. Le tensioni geopolitiche non sono sparite – dal conflitto in Ucraina alle crisi in Medio Oriente – e potrebbero far tornare la volatilità già nelle prossime settimane. “Il mercato del gas resta esposto a shock improvvisi”, avverte una fonte del Ministero dell’Ambiente. Solo allora si vedrà se questa tregua sui prezzi sarà duratura o solo momentanea.

Nel frattempo, la giornata sui mercati prosegue con prudenza. Gli operatori aspettano nuovi dati sulle scorte e aggiornamenti sulle previsioni meteo. Per ora, però, l’Europa può tirare un sospiro di sollievo: il gas torna ai livelli di tre anni fa e le famiglie sperano in un inverno meno pesante per le bollette.