Roma, 8 dicembre 2025 – In una mattina limpida, davanti alla statua dell’Immacolata in piazza di Spagna, Papa Leone si è rivolto alla Madonna per affidarle “un’umanità provata, spesso piegata, umile come la terra da cui Dio l’ha plasmata”. Come ogni 8 dicembre nella capitale, la tradizione si è ripetuta, richiamando centinaia di fedeli e curiosi già dalle prime ore del giorno. Il Pontefice, con voce ferma ma visibilmente commossa, ha invocato la protezione della Vergine per i “tanti figli e figlie in cui non si è spenta la speranza”.
Papa Leone lancia un appello di speranza e pace
Nel cuore di Roma, tra le luci natalizie e il rumore dei passanti, il Papa ha chiesto che “fiorisca la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra”. Un appello che arriva in un momento teso, segnato da conflitti sociali e crisi internazionali. “Speranza per il mondo nuovo che Dio prepara e di cui tu, o Vergine, sei come la gemma e l’aurora”, ha detto Papa Leone, scandendo le parole davanti a rappresentanti delle istituzioni e a una piazza attenta.
Non solo un gesto rituale, ma un messaggio chiaro a una società che – ha sottolineato il Pontefice – “cerca ancora spazi di pace e dignità”. Il riferimento alle “porte sante” appena chiuse nel Giubileo è stato netto: “Dopo le porte sante, si aprano ora altre porte di case e rifugi di pace dove possa rifiorire la dignità, si impari la non violenza, si coltivi l’arte della riconciliazione”.
Un rito che parla al presente, non solo al passato
La cerimonia dell’8 dicembre, voluta da Pio IX nel 1857, conserva intatto il suo valore simbolico. Quest’anno, però, le parole del Papa hanno avuto un peso particolare. In piazza, tra i fedeli dietro le transenne, si respirava un’aria di attesa. Alcuni stringevano rosari, altri scattavano foto con il cellulare. “Abbiamo bisogno di sentirci protetti”, ha detto suor Maria, venuta da Ostia con la sua comunità. “Il Papa ci ricorda che la speranza non muore mai”.
Il discorso di Papa Leone è stato trasmesso in diretta dalle principali emittenti tv. Fonti vaticane rivelano che il testo è stato rivisto fino all’ultimo momento, per includere riferimenti alle guerre in corso e alle difficoltà economiche che colpiscono molte famiglie italiane.
Dignità e non violenza: il cuore dell’appello papale
Al centro dell’invocazione del Papa c’è la richiesta che “rifiorisca la dignità” nelle case e nei luoghi di lavoro. Un tema già affrontato nei giorni scorsi durante l’udienza generale. “Si impari la non violenza”, ha ribadito oggi, indicando nella Madonna un esempio di mitezza e forza interiore.
“Solo allora – ha aggiunto – potremo davvero imparare l’arte della riconciliazione”. Parole che hanno trovato eco anche tra le associazioni laiche presenti in piazza. “In questo momento serve più che mai un messaggio di unità”, ha spiegato Marco Gentili, presidente del Centro Astalli.
Una piazza silenziosa dopo l’appello del Papa
Al termine della preghiera, la folla è rimasta in silenzio per qualche minuto. Qualcuno ha deposto fiori ai piedi della statua dell’Immacolata. Altri si sono fermati a pregare in disparte. La polizia locale ha contato circa tremila persone tra via Condotti e piazza Mignanelli.
Il rito si è concluso poco dopo le 11.30. Papa Leone è tornato in Vaticano senza rilasciare altre dichiarazioni. Nel pomeriggio, secondo quanto annunciato dalla Sala Stampa vaticana, il Pontefice incontrerà una delegazione di famiglie colpite dalla crisi abitativa.
Un messaggio che va oltre Roma
La giornata dell’Immacolata segna tradizionalmente l’inizio delle feste natalizie nella capitale. Ma quest’anno – in mezzo a crisi internazionali e tensioni interne – le parole del Papa hanno avuto una risonanza più ampia. “Speranza nel mondo nuovo”, ha ripetuto più volte. Un auspicio che, almeno per qualche ora, ha unito credenti e non credenti sotto lo sguardo silenzioso della Madonna di piazza di Spagna.
