L’assegno annullato: una vittoria per il femminismo nella battaglia tra Berlusconi e Lario

L'assegno annullato: una vittoria per il femminismo nella battaglia tra Berlusconi e Lario

L'assegno annullato: una vittoria per il femminismo nella battaglia tra Berlusconi e Lario

Matteo Rigamonti

Dicembre 8, 2025

Milano, 8 dicembre 2025 – Nel cuore di Milano, tra faldoni ingialliti e sentenze che hanno segnato la storia del diritto di famiglia italiano, l’avvocata Valeria De Vellis racconta con la fermezza di chi ha vissuto processi destinati a fare scuola il dietro le quinte del divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario. Una vicenda che ha cambiato per sempre il modo di guardare agli assegni di mantenimento dopo la fine di un matrimonio. “Quella causa è stata fondamentale, e non solo per i protagonisti”, spiega De Vellis, nel suo studio a pochi passi dal Tribunale. “Quella sentenza ha segnato un vero punto di svolta”.

Berlusconi-Lario: la sentenza che ha rivoluzionato l’assegno di divorzio

Nel 2012, quando ormai il matrimonio tra l’ex premier e l’attrice era al capolinea, il tribunale stabilì che Berlusconi dovesse versare a Lario un assegno mensile da 1,4 milioni di euro. Una cifra che fece scalpore, non solo per l’entità ma soprattutto per il principio alla base: fino a quel momento, si guardava al “tenore di vita” goduto durante le nozze. “Al primo incontro”, ricorda De Vellis, “Berlusconi mi disse: ‘Quello che dovevo dare durante il matrimonio, l’ho già dato’. Da lì abbiamo costruito la nostra difesa”.

La svolta arrivò in Cassazione: l’assegno fu annullato con effetto retroattivo. Lario avrebbe dovuto restituire circa 46 milioni di euro, anche se – precisa l’avvocata – “Berlusconi non volle indietro quasi nulla”. Un gesto che, a chi lo conosceva, non risultò così sorprendente. “Quella sentenza”, sottolinea De Vellis, “ha cambiato tutto: oggi i giudici usano parametri diversi”.

Assegno di mantenimento: basta al solo tenore di vita

“Non è una norma contro le donne”, chiarisce De Vellis. “Anzi, è la conferma di un femminismo vero: le donne non hanno bisogno di una paghetta per vivere come vogliono”. Oggi, spiega l’avvocata, i giudici valutano se uno dei coniugi ha messo da parte la propria carriera per la famiglia. Se sì, allora l’assegno è dovuto. Se invece entrambi hanno continuato a lavorare come prima, senza rinunce o cambiamenti per il matrimonio, il mantenimento non scatta.

C’è anche il capitolo del contributo alla formazione del patrimonio dell’altro. “Nel caso Berlusconi-Lario”, ricorda De Vellis, “lui aveva già fatto la sua fortuna prima di sposarsi”. Un dettaglio che ha pesato nella decisione finale.

Altri casi famosi e il nuovo volto del diritto di famiglia

Non solo Berlusconi. L’avvocata cita anche la vicenda di Barbara D’Urso e Michele Carfora: “Situazione simile, ma con i ruoli invertiti. L’assegno fu tolto perché lui aveva già formato una nuova famiglia, anche senza risposarsi”. Dopo la vittoria in Cassazione, Berlusconi le disse: “Come vede avvocato, ho sempre ragione”. Un commento che De Vellis riporta con un sorriso appena accennato.

Oggi segue un altro caso che fa discutere: il divorzio tra Mauro Icardi e Wanda Nara. “Il procedimento è ancora aperto”, dice. “Posso solo dire che ci sono delle somiglianze con il caso del Cavaliere”.

Animali, embrioni e nuove battaglie dopo il divorzio

Le dispute non si limitano più a case e figli. “Una volta si litigava per il corredo o i regali di nozze”, racconta De Vellis. “Adesso si contendono gli animali domestici, o addirittura gli embrioni congelati”. Un episodio curioso: una coppia divorziata ha dovuto gestire due cani presi durante il matrimonio. Dopo la separazione, entrambi gli animali sono caduti in depressione – certificata dal veterinario – e i due ex si sono incontrati ogni settimana per farli giocare insieme.

Accordi prematrimoniali: un tabù tutto italiano

Sul futuro del diritto di famiglia, De Vellis non ha dubbi: “Gli accordi prematrimoniali in Italia sono ancora un tabù. Quando c’è amore, nessuno vuole parlare di soldi. Eppure sono fondamentali: aiutano le coppie a decidere insieme cosa succederà se le cose dovessero andare male”. Una riflessione che lascia aperta la porta a un cambiamento culturale ancora tutto da scrivere.

Tra carte ingiallite che raccontano vite incrociate e poi separate, l’avvocata guarda avanti. “Il diritto di famiglia cambia con la società”, conclude. E ogni sentenza – anche la più discussa – lascia un segno che va ben oltre i nomi in prima pagina.