Amsterdam, 8 dicembre 2025 – Partenza in calo per Magnum alla Borsa di Amsterdam. Questa mattina il titolo della società, nata dallo scorporo da Unilever annunciato lo scorso febbraio, ha iniziato le contrattazioni sotto le aspettative. Alle 9.30, il prezzo delle azioni si è fermato a 12,2 euro, con un calo dell’1,5% rispetto ai 12,28 euro fissati per il collocamento. Un avvio che ha subito acceso l’attenzione degli operatori, soprattutto considerando la fama del marchio e le attese della vigilia.
Magnum si stacca da Unilever: il debutto in Borsa
La separazione di Magnum da Unilever era stata annunciata a febbraio, dopo mesi di voci e pressioni dagli investitori. Il gruppo anglo-olandese puntava a “valorizzare i singoli asset”, aveva spiegato l’amministratore delegato Hein Schumacher in una nota. La divisione dei gelati – che comprende anche marchi come Cornetto e Carte d’Or – è stata così affidata a una nuova società, che oggi fa il suo ingresso sul listino Euronext di Amsterdam.
Secondo fonti finanziarie locali, il collocamento aveva raccolto ordini importanti già nei primi giorni. Eppure, il primo scambio ha visto il titolo scendere subito sotto i 12,28 euro. “C’è tanta curiosità, ma anche prudenza”, ha confidato un trader olandese, sottolineando come la volatilità sia normale nei debutti di società nate da spin-off.
Unilever paga il prezzo dello scorporo
Non solo Magnum ha risentito della novità. Anche Unilever, la ex casa madre, ha visto il suo titolo perdere terreno. A Londra, è sceso del 3,73%, fermandosi a 42,9 sterline poco dopo l’apertura. Ad Amsterdam la flessione è stata più netta: -4,03% a 49,1 euro. Gli analisti di Barclays spiegano che “il mercato sta rivedendo le valutazioni dopo la separazione”, ricordando come la divisione dei gelati rappresentasse una parte importante del fatturato di Unilever.
Nel bilancio 2024, il settore gelati aveva portato circa 7 miliardi di euro di ricavi annui. Ora, con questa nuova struttura, gli investitori dovranno guardare separatamente alle prospettive dei due gruppi. “Non è detto che sia un male a medio termine”, ha detto un gestore londinese a alanews.it. “Ma oggi domina l’incertezza”.
Perché lo scorporo?
La scelta di staccare Magnum e gli altri marchi di gelati nasce in un momento in cui Unilever sentiva la pressione sui margini e sui profitti. Negli ultimi anni il settore alimentare ha rallentato, complice l’aumento dei costi delle materie prime e una concorrenza sempre più agguerrita. “Lo spin-off permette a entrambe le società di concentrarsi meglio sulle proprie strategie”, aveva spiegato Schumacher all’assemblea degli azionisti.
Il nuovo consiglio di amministrazione di Magnum – guidato dal ceo ad interim Sophie Van der Meer – punta a rafforzare la presenza nei mercati emergenti e a investire sull’innovazione dei prodotti. “Vogliamo essere più agili e vicini ai consumatori”, ha dichiarato Van der Meer in una nota diffusa questa mattina.
Mercato diviso sulle prospettive di Magnum
Gli operatori restano divisi sul futuro del titolo Magnum. Alcuni analisti vedono margini di recupero già nelle prossime settimane, soprattutto se la società riuscirà a spiegare bene la sua strategia per l’estate 2026. Altri invitano alla cautela: “Il settore dei gelati è ciclico e molto legato al clima”, ha ricordato un esperto di ING.
Nel frattempo, tra i piccoli azionisti olandesi non mancano le reazioni. “Ho comprato qualche azione per curiosità”, racconta Jan de Vries, pensionato di Haarlem, incontrato davanti alla sede Euronext alle 10.15. “Mi aspettavo un po’ più di entusiasmo”. Sulla stessa lunghezza d’onda alcuni operatori italiani: “Il marchio è forte, ma ci vuole tempo per vedere i risultati”, ha spiegato un gestore milanese.
Solo allora – forse – si capirà se lo scorporo porterà davvero valore agli azionisti o resterà un’operazione dai contorni incerti. Per ora, il debutto in rosso di Magnum lascia aperti molti dubbi sul futuro del settore e sulla capacità dei grandi marchi di ritagliarsi un posto in Borsa.
