Tokyo, 8 dicembre 2025 – Le borse asiatiche e del Pacifico hanno vissuto una giornata altalenante, con gli occhi puntati sulla possibile riduzione dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve americana, attesa per mercoledì. Tokyo ha chiuso con un lieve rialzo dello 0,18%, mentre Shanghai ha guadagnato lo 0,55%, spinta sia dai dati sulle esportazioni cinesi sia dagli annunci del Partito Comunista su nuovi stimoli per la domanda interna.
Borse asiatiche: tra salite e incertezze
La giornata è iniziata con una certa prudenza sui mercati dell’Estremo Oriente. Taiwan ha segnato un +1,15%, seguita da Seul con un rialzo dell’1,34%. In controtendenza, invece, Sydney ha perso lo 0,12%. Al momento della chiusura, però, Hong Kong (-1,13%), Mumbai (-0,52%) e Singapore (-0,46%) erano ancora in negativo. Gli operatori spiegano che la volatilità riflette sia l’attesa per le decisioni della Fed sia i dubbi sui dati economici globali.
Fed sotto la lente, fiducia in crescita grazie alla Cina
Molti analisti puntano sul fatto che un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve – stimato intorno allo 0,25% – stia rafforzando la fiducia degli investitori. “Ci aspettiamo un intervento già questa settimana”, ha detto un trader di Tokyo a margine delle contrattazioni. Intanto, in Cina, i dati sulle esportazioni mostrano segnali di ripresa e gli annunci del governo su nuovi incentivi alla domanda interna sono stati ben accolti. “Le misure del Partito Comunista hanno dato una spinta positiva al mercato”, ha commentato un esperto di Shanghai.
Europa in attesa, future in rosso nonostante i dati tedeschi
In Europa, i contratti future sui principali indici hanno aperto in calo, nonostante l’aumento inatteso della produzione industriale tedesca a ottobre. Gli investitori restano cauti, in vista della pubblicazione dell’indice Sentix sulla fiducia dei consumatori nell’Eurozona, atteso in lieve miglioramento a -6,2 punti. Oltreoceano, invece, i future sui listini statunitensi mostrano un andamento positivo, in attesa dei nuovi dati sull’inflazione da parte dei consumatori americani.
Materie prime e valute: petrolio in rialzo, oro e gas in calo
Sul fronte materie prime, il prezzo del greggio WTI è salito dello 0,22%, arrivando a 60,21 dollari al barile. In calo il gas naturale, che ha perso lo 0,24% a 27,21 euro al MWh, e l’oro, che ha ceduto lo 0,19%, scendendo a 4.214,86 dollari l’oncia. Sul mercato valutario, il dollaro si è indebolito a 85,74 centesimi di euro, ma è rimasto stabile rispetto allo yen (155,28) e alla sterlina (75,03 penny).
Spread Btp-Bund in crescita, rendimenti in salita
In Europa, è aumentato lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a dieci anni: il differenziale è risalito a 68,4 punti base. Il rendimento del titolo italiano è salito di 2 punti al 3,5%, quello tedesco di 2,3 punti al 2,82%, mentre il decennale francese si è fermato al 3,55% (+3,1 punti). A Milano, alcuni operatori hanno spiegato che questa dinamica riflette le tensioni sul mercato obbligazionario e le incertezze sulle prossime mosse delle banche centrali.
Tokyo: immobiliari ed esportatori in primo piano
Sul listino di Tokyo brillano i titoli immobiliari: Mitsubishi Estate ha guadagnato il 5,47%, mentre Sumitomo Realty è salita del 3,51%. Bene anche i grandi esportatori: Nissan (+3,08%), Suzuki (+1,64%), Toyota (+0,92%), Nikon (+1,42%) e Casio (+1,37%). In controtendenza Sony, che ha perso lo 0,74%. “Gli investitori premiano le aziende più legate ai mercati esteri”, ha spiegato un gestore di fondi giapponese.
La settimana parte quindi con prudenza e attesa, con gli operatori che guardano a Washington e Pechino. Solo nei prossimi giorni si capirà se la fiducia sui mercati sarà confermata dai fatti.
