Washington, 8 dicembre 2025 – Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e conferma di essere in contatto diretto sia con Vladimir Putin sia con i vertici di Kiev, incluso il presidente Volodymyr Zelensky. Rispondendo a una domanda sulle trattative di pace, l’ex presidente Usa ha mostrato una certa delusione per la lentezza delle risposte ucraine: “Sono un po’ deluso che Zelensky non abbia ancora letto la proposta”, ha detto, lasciando intendere che per ora la palla sarebbe nel campo di Kiev.
Trump: “Parlo con Putin e Zelensky, ma Kiev fa aspettare”
Le parole sono arrivate ieri sera, durante un incontro con la stampa a Palm Beach, in Florida. Trump ha spiegato di aver mantenuto “contatti diretti” sia con il Cremlino sia con la leadership ucraina. “Credo che la Russia sia d’accordo”, ha detto, riferendosi a una proposta di pace che, secondo lui, Mosca avrebbe già valutato positivamente. “Non sono sicuro che Zelensky sia d’accordo, ma ad alcuni suoi piace”, ha aggiunto, lasciando intendere che dentro il governo ucraino ci sarebbero posizioni meno rigide rispetto a quelle del presidente.
Fonti vicine a Trump raccontano che la proposta è stata inviata nei giorni scorsi tramite canali diplomatici informali. Nessun dettaglio ufficiale sul contenuto, ma indiscrezioni raccolte dal New York Times parlano di un piano che prevede un cessate il fuoco immediato e l’avvio di negoziati diretti. Da Kiev, per ora, nessuna conferma pubblica.
Mosca cauta, Kiev in silenzio
Dalla Russia arrivano risposte prudenti. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito che “ogni iniziativa che porti alla fine delle ostilità viene valutata con attenzione”, ma ha evitato di commentare direttamente le parole di Trump. A Mosca si segue con interesse l’ex presidente Usa, anche in vista delle elezioni americane del prossimo anno.
A Kiev, invece, la linea è di prudenza. Fonti dell’ufficio presidenziale fanno sapere che “ogni proposta viene esaminata con serietà”, ma al momento non risultano incontri ufficiali tra Zelensky e rappresentanti di Trump. Un consigliere del presidente, contattato da alanews.it nella notte, ha spiegato: “Non ci sono novità rispetto alle posizioni già espresse pubblicamente. La priorità resta la sicurezza e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Il quadro internazionale e le reazioni
Le parole di Trump arrivano in un momento delicato per il conflitto: nelle ultime settimane si sono intensificati i bombardamenti nell’est dell’Ucraina, con nuovi attacchi segnalati nella regione di Donetsk e lungo il fronte meridionale. Secondo l’ONU, dall’inizio dell’anno le vittime civili superano le 2.500. La comunità internazionale continua a chiedere una soluzione diplomatica: il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha ribadito ieri che “ogni spiraglio di dialogo va colto”.
Negli Stati Uniti, il dibattito resta acceso. Il presidente in carica, Joe Biden, ha più volte sottolineato che ogni tentativo di pace deve partire dal rispetto della sovranità ucraina. Dal Congresso arrivano segnali contrastanti: alcuni senatori repubblicani spingono per un coinvolgimento diretto di Trump nelle trattative, mentre i democratici invitano alla prudenza.
Tra speranze e dubbi
Resta da capire se la proposta evocata da Trump potrà davvero aprire uno spiraglio nei negoziati. Gli esperti sottolineano come il clima tra Mosca e Kiev sia ancora molto teso e la fiducia tra le parti ai minimi storici. Solo pochi giorni fa, Zelensky ha dichiarato che “ogni soluzione imposta dall’esterno non potrà mai essere accettata dal popolo ucraino”.
Per ora, la diplomazia procede a fatica. Eppure, come ha confidato un diplomatico europeo a Bruxelles, “ogni canale resta aperto, anche quelli meno visibili”. In attesa di sviluppi ufficiali, le parole di Trump riaccendono il dibattito su tempi e modi di una possibile pace in Ucraina.
