Wilma Labate avverte: i diritti delle donne sono a rischio oggi

Wilma Labate avverte: i diritti delle donne sono a rischio oggi

Wilma Labate avverte: i diritti delle donne sono a rischio oggi

Giada Liguori

Dicembre 8, 2025

Roma, 8 dicembre 2025 – Prendere la maternità con leggerezza e ironia, senza però perdere di vista la sua profondità: è questa la sfida che si è messa davanti Wilma Labate, produttrice esecutiva di “Tua Madre”, il nuovo documentario firmato da Leonardo Malaguti. Il film, che in questi giorni sta girando l’Italia con una serie di proiezioni, racconta – attraverso voci diverse e storie autentiche – cosa significhi oggi diventare madre o decidere di non esserlo. Un viaggio fatto di testimonianze e riflessioni, in un momento in cui i diritti delle donne sono sempre più sotto attacco, in Italia e nel mondo.

La maternità vista da più punti di vista

“Tua Madre” nasce dalla collaborazione tra la regista Labate e la giovane casa di produzione Exa, fondata da Umberto Maria Angrisani e Giovanni Toni. A spiegare il progetto è la stessa Labate: il documentario è stato realizzato da “un gruppo di autori molto giovani” che hanno scelto di affrontare “un tema così vasto e difficile, come la maternità, con leggerezza e un po’ di humour”. Secondo la regista, questo modo di raccontare “ci aiuta a riflettere con più calma e serenità”, senza però dimenticare il rispetto per la sacralità dell’argomento.

Il film ruota attorno a Dania, interpretata da Dania Rendano, una giovane cineasta di 25 anni che scopre di essere incinta e si domanda se è pronta a diventare madre. Per trovare una risposta, Dania va a incontrare donne di età, storie e opinioni diverse. Da questi incontri nasce un mosaico di esperienze – a volte dolorose, altre più serene – che racconta la complessità della maternità nel 2025.

Diritti delle donne messi alla prova

Il documentario arriva in un momento delicato per i diritti delle donne. “Sono terrorizzata da quello che sta succedendo, è un momento davvero brutto”, ha detto Labate in un’intervista con l’ANSA. “Si sta rimettendo in discussione tutto ciò che riguarda la democrazia, sembra quasi un ritorno al passato”. La regista ricorda che fino al 1981 in Italia esisteva ancora il cosiddetto diritto d’onore e sottolinea come le conquiste degli anni Settanta – dal divorzio all’aborto – oggi appaiano meno solide. “Mi dispiace per le giovani donne di oggi e per questo è importante vederle scendere in piazza a difendere quei diritti”, ha aggiunto.

Nel film c’è anche la voce della ministra per le Pari opportunità e famiglia, Eugenia Roccella. In un confronto con Dania, la ministra parla di aborto: “Resto fedele a un’idea di donna che vede l’aborto come un elemento problematico di libertà”, dice Roccella. Labate precisa che il documentario “non è un talk show” e che tra Roccella e Dania si sviluppa “un dialogo abbastanza civile”. Però, ammette la regista, “forse una parte del pubblico avrebbe voluto più confronto acceso”.

Voci diverse, scelte diverse

Oltre alle istituzioni, “Tua Madre” dà spazio anche a storie meno conosciute ma altrettanto importanti. Silvana Agatone, dell’Associazione dei ginecologi non obiettori ospedalieri, sottolinea quanto sia fondamentale “fare rete per aiutarsi e difendere le donne”, soprattutto in un Paese dove i ginecologi obiettori sono ancora tanti.

C’è poi la testimonianza di Sabina Galiena, madre di nove figli, che racconta: “Ogni donna ha il suo modo di essere madre. E si può avere un istinto materno senza per forza diventare madri”. Nel documentario c’è anche la storia di Dario Tramacere, transgender diventato madre prima della transizione: il figlio, spiega Tramacere, ha accettato il suo percorso ed è molto protettivo nei suoi confronti.

Labate confessa che sono proprio queste storie a averla colpita di più: “Anche le tante donne che non hanno figli e non ne fanno un dramma, ma vivono serene. È un cambiamento importante rispetto a venti o trent’anni fa”.

Un Paese ancora segnato dal patriarcato

Ma il quadro resta complicato. “Questo è un Paese dove il patriarcato è ancora molto forte”, osserva Labate. I dati sui femminicidi – quasi uno al giorno – lo confermano. “Molti vorrebbero ancora che fossero gli uomini a comandare sulle donne, ma visto che noi ci ribelliamo sempre di più, non ci stanno”.

“Tua Madre” vuole essere così uno strumento per riflettere – senza retorica e senza giudizi – su una realtà in cambiamento. Un invito a guardare la maternità con occhi nuovi, ricordando le conquiste fatte e le battaglie ancora da affrontare.