Costa: l’impegno dell’Italia per non abbandonare l’Ucraina come accaduto in Afghanistan

Costa: l'impegno dell'Italia per non abbandonare l'Ucraina come accaduto in Afghanistan

Costa: l'impegno dell'Italia per non abbandonare l'Ucraina come accaduto in Afghanistan

Matteo Rigamonti

Dicembre 9, 2025

Dublino, 9 dicembre 2025 – Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha ribadito oggi il pieno sostegno dell’Unione europea all’Ucraina durante una conferenza stampa congiunta con il premier irlandese Micheál Martin. L’incontro, tenutosi nella capitale irlandese, è arrivato in un clima di incertezze internazionali e tensioni ancora vive in Europa orientale. “Non faremo in Ucraina quello che altri hanno fatto in Afghanistan. Continueremo a sostenere l’Ucraina”, ha detto Costa, rispondendo ai giornalisti poco dopo le 11 nella sala stampa del governo irlandese.

Sostegno europeo all’Ucraina: una promessa che non si spezza

Il richiamo all’Afghanistan non è passato inosservato. Costa ha voluto mettere subito le cose in chiaro, prendendo le distanze dalle scelte fatte da altri negli ultimi anni. L’Unione europea non ha nessuna intenzione di lasciare sola Kiev. “Siamo stati forti durante il Covid. Siamo forti nel sostenere lo sviluppo e siamo forti abbastanza per sostenere l’Ucraina”, ha spiegato il presidente del Consiglio europeo con voce decisa ma misurata.

Per Costa, la coesione mostrata dall’Europa nei momenti più duri della pandemia è un esempio da seguire. “Quando altri si chiedono se continuare a sostenere l’Ucraina o meno, noi andiamo avanti”, ha aggiunto, lasciando intendere che i dubbi di qualche partner occidentale non cambieranno la posizione di Bruxelles.

Afghanistan e il timore di un passo indietro

La frase di Costa – “Non faremo in Ucraina quello che altri hanno fatto in Afghanistan” – rimanda al ritiro delle truppe Usa e alleate da Kabul nell’agosto 2021. Un passaggio che, per molti, ha segnato un colpo alla credibilità delle alleanze occidentali. Il presidente del Consiglio europeo ha voluto rassicurare sia Kiev sia i partner europei: “Il nostro sostegno a Kiev è saldo e non si muove”.

Seduto accanto a Costa, il premier irlandese Martin ha annuito più volte. “L’Irlanda appoggia senza riserve la posizione europea”, ha detto ai giornalisti, tra cui corrispondenti da Germania e Francia. “La solidarietà con l’Ucraina non è solo politica, ma anche una questione di principio”, ha sottolineato.

Tra divisioni e fermezza: il ruolo dell’Europa

Negli ultimi mesi, alcune capitali occidentali hanno mostrato segnali di stanchezza verso il conflitto. Negli Stati Uniti, per esempio, il Congresso fatica a trovare un’intesa su nuovi aiuti militari ed economici per Kiev. In Europa, invece, la linea ufficiale resta netta. “Noi continuiamo”, ha ribadito Costa, quasi a sottolineare il contrasto con le esitazioni oltreoceano.

Fonti diplomatiche europee, sentite da alanews.it, confermano che nelle ultime settimane sono cresciute le pressioni su Bruxelles per non abbassare la guardia. “C’è chi teme un effetto domino se l’Ucraina venisse lasciata sola”, ha confidato un funzionario della Commissione europea, chiedendo l’anonimato.

Guerra e diplomazia: una situazione ancora difficile

Sul campo la situazione resta molto tesa. Secondo i dati dell’ONU, dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022 oltre 10 milioni di ucraini hanno dovuto abbandonare le proprie case. Le città principali dell’est – Kharkiv, Dnipro, Zaporizhzhia – subiscono ancora attacchi regolari. Eppure, dal punto di vista diplomatico, l’Unione europea insiste: non si può abbassare la guardia.

Costa ha ricordato anche gli sforzi fatti per aiutare la popolazione civile: “Abbiamo messo a disposizione risorse mai viste prima per aiuti umanitari e ricostruzione”, ha detto. Solo nel 2025, secondo la Commissione europea, sono stati stanziati oltre 20 miliardi di euro tra aiuti diretti e programmi di assistenza all’Ucraina.

Futuro e reazioni: un messaggio chiaro da Dublino

La posizione espressa oggi a Dublino è destinata a pesare nei prossimi vertici europei. Nei corridoi del governo irlandese si parla di un “messaggio forte” rivolto sia a Mosca sia agli alleati occidentali più esitanti.

Nelle stesse ore, da Kiev, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato pubblicamente l’Unione europea per il sostegno: “L’Europa non ci lascia soli”, ha scritto su X (ex Twitter), poco dopo le parole di Costa.

Il prossimo appuntamento è il Consiglio europeo di Bruxelles, previsto per la prossima settimana. Sul tavolo ci saranno nuovi aiuti finanziari e militari per Kiev. Ma anche la prova della tenuta politica dell’Unione davanti a una guerra destinata a durare ancora.