Seul, 9 dicembre 2025 – Questa mattina, poco dopo le 8, la polizia sudcoreana ha fatto irruzione negli uffici principali di Coupang, il gigante dell’e-commerce con sede nel quartiere Songpa di Seul. L’operazione, confermata da fonti investigative locali, arriva dopo la scoperta di una maxi-fuga di dati che avrebbe coinvolto almeno 33 milioni di utenti. Per la Corea del Sud, si tratta di più della metà della popolazione.
Coupang nel mirino dopo il furto di dati
Gli agenti hanno perquisito non solo la sede centrale, ma anche alcune filiali secondarie, portando via server e documenti informatici. L’obiettivo, spiegano dalla polizia di Seul, è “capire fino in fondo cosa è successo e chi c’è dietro questa fuga di dati”. La notizia circolava già da qualche giorno: la scorsa settimana, diversi utenti avevano segnalato strani movimenti nei loro account e mail sospette.
Fondata nel 2010 da Bom Kim, Coupang è oggi il punto di riferimento per lo shopping online in Corea del Sud. Ogni giorno gestisce milioni di ordini, dai generi alimentari ai prodotti elettronici e all’abbigliamento. La società stessa ha ammesso, in una nota diffusa ieri sera, che nel data breach sono finiti nelle mani sbagliate nomi, indirizzi email, numeri di telefono, indirizzi fisici e la cronologia degli ordini. Fortunatamente, non sono stati toccati i sistemi di pagamento né le password di accesso.
Le prime risposte e le rassicurazioni di Coupang
“Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità”, ha detto un portavoce di Coupang in una breve intervista alle 10.30. “Abbiamo già messo in sicurezza i nostri sistemi e avviato un controllo interno”. L’azienda ha voluto sottolineare che “nessuna informazione bancaria o password è stata rubata”, anche se la preoccupazione tra i clienti resta alta. Sui social, in queste ore, si moltiplicano i messaggi di chi chiede chiarimenti e teme truffe o usi impropri dei propri dati.
La polizia, però, avverte che l’indagine è solo all’inizio. “Abbiamo sequestrato tutto ciò che ci serviva per ricostruire l’attacco”, ha detto un funzionario del Cyber Investigation Bureau. “Solo dopo potremo capire se è stata una fuga di dati interna o un attacco esterno ben organizzato”. Al momento non ci sono dettagli su sospetti o arresti.
Il colpo alla fiducia e i precedenti nel settore
Il caso Coupang riporta in primo piano la questione della sicurezza informatica sulle grandi piattaforme digitali asiatiche. In Corea del Sud, dove l’e-commerce copre oltre il 25% delle vendite al dettaglio (dati Korea Statistical Information Service), la fiducia dei clienti è un punto chiave. Non è la prima volta che una società tech locale finisce nei guai: nel 2021, un attacco simile aveva colpito un’altra piattaforma, causando danni alla reputazione e una fuga temporanea degli utenti.
Gli esperti osservano che “la velocità con cui Coupang ha comunicato l’accaduto e preso contromisure potrebbe limitare i danni a lungo termine”, come spiega Lee Min-jung, specialista in cybersecurity alla Seoul National University. Intanto, però, il titolo Coupang ha perso il 3% stamattina alla borsa di Seul, segno che la vicenda pesa anche sui mercati.
Le mosse delle autorità e il futuro dell’indagine
Il Ministero della Scienza e delle Tecnologie dell’Informazione ha chiesto un rapporto dettagliato entro 48 ore. “Vogliamo verificare se sono state rispettate tutte le norme sulla protezione dei dati personali”, ha detto il ministro Lee Jong-ho in conferenza stampa alle 12.15. Intanto, la Commissione per la Protezione delle Informazioni Personali ha aperto un fascicolo per valutare eventuali sanzioni.
Per ora, Coupang invita gli utenti a tenere d’occhio i loro account e a segnalare ogni attività sospetta. La polizia continua a indagare: “Non escludiamo nuovi sviluppi nelle prossime settimane”, ha concluso il portavoce del dipartimento investigativo. In Corea del Sud la vicenda è al centro dell’attenzione: la sicurezza dei dati personali torna a essere un tema caldo per cittadini e addetti ai lavori.
