Cuba condanna l’ex ministro dell’Economia Gil a ergastolo per spionaggio: una sentenza che scuote il governo

Cuba condanna l'ex ministro dell'Economia Gil a ergastolo per spionaggio: una sentenza che scuote il governo

Cuba condanna l'ex ministro dell'Economia Gil a ergastolo per spionaggio: una sentenza che scuote il governo

Matteo Rigamonti

Dicembre 9, 2025

L’Avana, 9 dicembre 2025 – Alejandro Gil, ex ministro dell’Economia di Cuba, è stato condannato all’ergastolo per spionaggio e gravi reati economici dalla Corte suprema dell’isola. La sentenza, arrivata nei giorni scorsi nella capitale cubana, chiude un processo tenuto a porte chiuse. Gil, 61 anni, ex figura di spicco nel governo di Miguel Díaz-Canel, è stato accusato di aver tradito la fiducia delle istituzioni nazionali. La notizia è stata riportata dai principali media indipendenti cubani, mentre le autorità ufficiali preferiscono mantenere il più stretto riserbo.

Processo blindato, accuse senza spiegazioni

Il processo contro Gil è partito l’11 novembre scorso e si è svolto in un clima di massima segretezza. L’aula del tribunale era presidiata dalla polizia nazionale e nessuno, né giornalisti né osservatori, ha potuto assistere. La Corte suprema non ha fornito dettagli sulle attività di spionaggio contestate. Non è stato detto per quale Paese o entità l’ex ministro avrebbe lavorato. Secondo fonti locali, questa chiusura riflette quanto il caso sia delicato e la volontà del governo di evitare fughe di notizie.

Dalla vetta al silenzio: la caduta di Gil

Gil era ministro dell’Economia dal 2018 fino a febbraio 2024. In quegli anni è stato vicino a Díaz-Canel, coinvolto nelle principali riforme economiche del paese. Poi, all’improvviso, è stato rimosso senza spiegazioni. Da allora è sparito dalla scena pubblica: nessuna apparizione, nessuna parola. Solo voci e indiscrezioni a circolare nel silenzio.

Corruzione e frodi: la seconda condanna

Oltre all’ergastolo per spionaggio, Gil ha ricevuto una condanna di 20 anni per corruzione continuata, falsificazione di documenti pubblici, traffico di influenze e frode fiscale. Secondo i media indipendenti come “14ymedio” e “El Toque”, l’ex ministro sarebbe finito in una rete di appropriazione indebita di fondi pubblici e manipolazione di atti ufficiali. Tra le accuse ci sono anche la sottrazione e la degradazione di documenti riservati, oltre a violazioni nella gestione di informazioni sensibili.

Silenzio delle autorità, tensioni tra la gente

Le autorità cubane non hanno rilasciato comunicati ufficiali sulla vicenda. I media di Stato tacciono, mentre sui social si moltiplicano commenti e domande senza risposta. “Non sappiamo cosa sia successo davvero – confida un funzionario del Ministero dell’Economia, che preferisce restare anonimo – ma il clima è teso da mesi”. Per alcuni osservatori, il caso Gil è un segnale di crescente instabilità ai vertici del potere cubano, già alle prese con una crisi economica profonda e proteste diffuse.

Ricorso possibile, futuro incerto

La legge cubana prevede che Gil possa fare ricorso entro dieci giorni dalla notifica della sentenza. Al momento non è chiaro se i suoi legali intendano farlo. L’ex ministro è detenuto in una struttura non precisata dell’Avana. Nessun familiare ha parlato con i media.

Un terremoto nel sistema cubano

La vicenda di Alejandro Gil arriva in un momento di forte tensione politica ed economica sull’isola. Negli ultimi mesi il governo ha avviato indagini interne su funzionari sospettati di corruzione e abuso d’ufficio. Mai però un esponente così vicino al potere era stato colpito da accuse così pesanti. “È un segnale chiaro – spiega un analista dell’Università dell’Avana – ma resta da vedere se sia un caso isolato o l’inizio di una nuova fase politica”.

Per ora, la condanna all’ergastolo di Gil resta avvolta nel mistero. E lascia aperti molti interrogativi sul futuro della leadership cubana e sulla reale portata delle tensioni interne al regime.