Giovani al timone: solo il 7% degli enti del terzo settore è guidato da under 35

Giovani al timone: solo il 7% degli enti del terzo settore è guidato da under 35

Giovani al timone: solo il 7% degli enti del terzo settore è guidato da under 35

Giada Liguori

Dicembre 9, 2025

Milano, 9 dicembre 2025 – Solo il 7,1% degli Enti del Terzo settore italiani è guidato da under 35. Ma dove questo succede – come emerge da una ricerca presentata oggi a Milano – si vedono chiari segnali di rinnovamento, equilibrio di genere e un legame più forte con il territorio. Lo studio, firmato da Percorsi di Secondo Welfare insieme all’Osservatorio Statistico sul Terzo Settore dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, è stato diffuso in occasione del premio nazionale “GenP – Giovani che partecipano”, promosso da Acri. Un quadro che racconta un mondo in cambiamento, dove i giovani ai vertici sono pochi ma portano con sé veri cambiamenti.

Giovani ai vertici: un cambiamento che si fa strada

I dati lo dicono chiaro: la guida degli enti resta quasi sempre in mano a chi ha più esperienza. Solo il 7,1% delle organizzazioni ha un leader sotto i 35 anni. Però, proprio in questi casi si notano dinamiche diverse rispetto al resto del Paese. “Vogliamo mettere in luce un percorso di rinnovamento già in atto nel Terzo settore, dove i giovani affiancano chi è più esperto”, ha detto Giovanni Azzone, presidente di Acri, durante la presentazione nella sede della Fondazione Cariplo.

Lo studio mostra come la leadership giovane porti a modelli di gestione più aperti e inclusivi, con una maggiore attenzione all’equilibrio di genere e una presenza più solida nei territori. Non si tratta solo di numeri: dietro ci sono storie di associazioni che hanno saputo accendere nuove energie, spesso nate dalla voglia di rispondere a bisogni locali o di cambiare pratiche già consolidate.

Un’Italia che non sta ferma: più di 400 progetti in gara

Alla prima edizione del premio “GenP” sono arrivati oltre 400 progetti da tutta Italia. Un numero che, per gli organizzatori, dimostra quanto i giovani vogliano partecipare e quanto viva sia la voglia di fare, dai grandi centri alle piccole realtà. I tre progetti vincitori – scelti da una giuria di esperti e rappresentanti delle istituzioni – raccontano modi diversi, ma complementari, di mettersi in gioco: dalla promozione della cultura al benessere sociale, fino alla rinascita delle comunità locali.

“Questi oltre 400 progetti sono un tesoro di idee ed energie, la prova che la voglia di partecipare è diffusa in tutto il Paese”, ha sottolineato ancora Azzone. Ma la strada per vedere più giovani ai posti chiave è ancora lunga. Gli studiosi dell’Università Bicocca indicano alcune barriere importanti: l’accesso ai fondi e la necessità di acquisire competenze specifiche per gestire un ente.

Donne protagoniste e legame con il territorio

Un dato che salta all’occhio riguarda l’equilibrio di genere. Negli enti guidati da under 35, le donne ai vertici sono più numerose rispetto alla media nazionale. Un segnale importante, che può indicare una maggiore apertura verso modelli meno rigidi e più attenti alla rappresentanza.

Il legame con il territorio è un altro punto fermo. Le realtà con giovani alla guida spesso nascono e crescono intorno ai bisogni delle comunità locali. Molte iniziative partono da reti informali o gruppi spontanei che poi si strutturano, spesso con il sostegno di enti pubblici o fondazioni private.

Tra sfide e speranze: il futuro del Terzo settore giovane

La fotografia che emerge è a due facce. I giovani sono ancora pochi ai vertici, ma dove ci sono portano idee nuove e modi diversi di lavorare. “La sfida ora – racconta uno dei coordinatori dello studio – è favorire il ricambio generazionale senza perdere l’esperienza accumulata”.

Secondo gli esperti, serve investire in formazione e accompagnamento per aiutare i giovani leader a crescere. Solo così si potrà davvero parlare di un passaggio di testimone. Intanto, i dati raccontano di una generazione pronta a mettersi in gioco, nonostante le difficoltà. Forse proprio in questo mix di entusiasmo e competenza, di tradizione e innovazione, sta la chiave del cambiamento.