Il boom delle produzioni straniere: gli americani scoprono il fascino del cinema internazionale

Il boom delle produzioni straniere: gli americani scoprono il fascino del cinema internazionale

Il boom delle produzioni straniere: gli americani scoprono il fascino del cinema internazionale

Giada Liguori

Dicembre 9, 2025

New York, 9 dicembre 2025 – Negli Stati Uniti la voglia di film e serie straniere non è mai stata così forte. Secondo Axios, nei primi dieci mesi del 2025 oltre un quarto di quello che gli americani hanno visto – tra streaming, on demand e cinema – arriva da produzioni realizzate fuori dagli Usa. Nel 2019 si parlava del 17,1%. Un balzo notevole, che racconta di un pubblico sempre più curioso di storie, lingue e punti di vista lontani da quelli di Hollywood.

Golden Globe 2025, il mondo entra in gioco

I dati si riflettono anche nelle nomination ai Golden Globe, annunciate ieri. Tra i sei candidati al miglior film drammatico, ben tre sono opere straniere: “Un Semplice Incidente”, un film iraniano portato agli Oscar dalla Francia; “L’Agente Segreto” dal Brasile; e il norvegese “Sentimental Value”. Nella categoria commedia/musical, due su sei sono film internazionali: “No Other Choice” e “Nouvelle Vague”. Tra i lungometraggi animati, spiccano titoli come “Arco”, “Demon Slayer” e “Little Amelie or The Character of Rain”, tutti realizzati fuori dagli Stati Uniti.

Anche tra i registi in gara spiccano nomi come l’iraniano Jafar Panahi e il norvegese Joachim Trier. Tra gli attori, ci sono Wagner Moura (“The Secret Agent”), Lee Byung-Hun (“No Other Choice”), Renate Reinsve e Inga Ibsdotter Lilleaas (“Sentimental Value”). La colonna sonora del film spagnolo “Sirāt” ha guadagnato una nomination. Un quadro che, per molti addetti ai lavori, segna una vera e propria svolta culturale nell’industria americana.

Streaming e sottotitoli: la chiave del successo

A spingere questa apertura verso i prodotti stranieri sono soprattutto le grandi piattaforme di streaming. Netflix ha fatto scuola, normalizzando l’uso dei sottotitoli e portando al successo mondiale serie come “Squid Game”, “La Casa di Carta” e “Chiami Il Mio Agente”. “Gli spettatori americani vogliono storie nuove, personaggi diversi, mondi lontani dal loro quotidiano”, ha spiegato un dirigente della piattaforma californiana. Ma non è solo curiosità: spesso i film stranieri costano meno e offrono più libertà creativa.

Non a caso, tutti i principali servizi di streaming hanno aperto sedi produttive fuori dagli Stati Uniti. HBO, storicamente legata a New York e Los Angeles, debutterà in Italia il prossimo 13 gennaio con contenuti originali realizzati nel nostro Paese. Un esempio di questo nuovo legame tra pubblico americano e produzioni estere è “Emily in Paris”: pur essendo un prodotto statunitense, è girato tutto in Francia e Italia e si nutre dell’immaginario europeo.

Dietro la svolta: motivi economici e creativi

Gli esperti spiegano che la crescita della domanda di contenuti internazionali negli Usa nasce da più fattori. Da una parte, le piattaforme cercano di abbassare i costi spostando produzioni all’estero; dall’altra, la concorrenza globale spinge a offrire storie più originali, capaci di parlare a pubblici diversi. “Il pubblico americano si sta abituando a volti nuovi, lingue diverse, culture lontane”, ha raccontato un produttore di Los Angeles.

Non è un fenomeno improvviso. Già da qualche anno Hollywood puntava sui mercati esteri per ragioni economiche e creative. Oggi però questo trend è così forte da influenzare anche le scelte dei grandi premi internazionali.

Le reazioni politiche e il futuro incerto

Non tutti negli Stati Uniti guardano con favore a questo boom delle produzioni straniere. A maggio, l’ex presidente Donald J. Trump ha proposto dazi del 100% sui film realizzati all’estero che entrano nel mercato americano. La legge non è passata, ma ha già creato tensioni tra produttori e distributori. “Una misura del genere danneggerebbe sia il pubblico che l’industria”, ha detto un portavoce della Motion Picture Association.

Per ora, però, la richiesta di film e serie straniere continua a crescere. Hollywood – tra aperture e resistenze – deve fare i conti con un pubblico che ormai pensa in grande, a livello globale.