Panetta: i rischi ineliminabili delle stablecoin e le loro vulnerabilità

Panetta: i rischi ineliminabili delle stablecoin e le loro vulnerabilità

Panetta: i rischi ineliminabili delle stablecoin e le loro vulnerabilità

Matteo Rigamonti

Dicembre 9, 2025

Roma, 9 dicembre 2025 – Le stablecoin, sempre più usate nei pagamenti internazionali, restano comunque esposte a rischi strutturali che la regolamentazione può solo attenuare, senza però eliminarli del tutto. A dirlo, senza giri di parole, è stato questa mattina il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, durante un convegno a Palazzo Koch. “Le stablecoin violano l’unicità della moneta e sono intrinsecamente vulnerabili”, ha spiegato Panetta, mettendo in guardia su come queste valute digitali rappresentino una sfida crescente per la stabilità del sistema finanziario globale.

Stablecoin, i rischi sistemici secondo Panetta

Per Panetta, le stablecoin hanno due “peccati originali”. Il primo riguarda la loro stessa natura: “Violano l’unicità della moneta”, ha ribadito davanti a economisti e addetti ai lavori. Questo le rende, secondo lui, “intrinsecamente vulnerabili a vendite incontrollate”, cioè a fughe di capitali che possono mettere a rischio la tenuta dello strumento. Il secondo punto critico è la trasparenza: la circolazione “opaca e peer to peer” rende molto difficile per le autorità “tracciare le transazioni e bloccare i flussi illeciti”.

Non si tratta solo di teorie. Panetta ha ricordato come la difficoltà di monitorare le transazioni in stablecoin possa facilitare attività criminali o evasione fiscale. “Mettono a rischio l’integrità finanziaria”, ha detto, aggiungendo che i vantaggi in termini di costi “restano ancora da dimostrare”. Insomma, non è chiaro se i benefici promessi – velocità e commissioni più basse – siano reali o solo sulla carta.

Debolezze operative e pericoli per gli utenti

Un altro punto sollevato dal governatore riguarda le debolezze operative delle stablecoin. In caso di “perdita delle chiavi di sicurezza, attacchi informatici, problemi di governance o interruzioni nella rete Dlt sottostante”, si rischia una “perdita definitiva dei fondi”. Un pericolo che, secondo Panetta, non esiste nei sistemi di pagamento tradizionali, legati alla moneta pubblica e protetti da garanzie ufficiali.

Il messaggio è chiaro: mentre una transazione bancaria si può tracciare e in qualche caso anche annullare o recuperare, con le stablecoin – basate su blockchain e sistemi decentralizzati – una volta persi i soldi non c’è modo di rimediare. “Chi tutela la privacy, limita gli abusi e impedisce la profilazione?”, si è chiesto Panetta. La domanda resta aperta, soprattutto in un mondo dove le decisioni sono spesso automatiche e i dati finiscono su registri pubblici senza un chiaro controllo giuridico.

Regole nuove, ma con limiti evidenti

Le parole del governatore arrivano mentre le autorità europee lavorano a nuove norme per le criptovalute. Il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), approvato dal Parlamento europeo nel 2024, mira a colmare alcune delle lacune segnalate da Panetta. Tuttavia, secondo il capo di Bankitalia, “le regole possono solo ridurre, non eliminare” i rischi legati alle stablecoin.

La questione della privacy resta centrale. In un sistema dove i pagamenti passano attraverso algoritmi e registri distribuiti, chi assicura che i dati personali non siano usati per scopi diversi da quelli dichiarati? E se ci sono abusi o errori, chi interviene? Domande a cui oggi non c’è ancora una risposta definitiva.

Pagamenti digitali: tra innovazione e prudenza

Il dibattito sulle stablecoin si inserisce in un quadro più ampio, quello della trasformazione dei pagamenti digitali. Le banche centrali – Banca d’Italia inclusa – stanno provando soluzioni alternative come le valute digitali di banca centrale (CBDC), che promettono più sicurezza e controllo rispetto alle criptovalute private. Eppure, il successo delle stablecoin tra utenti e aziende dimostra che la domanda di strumenti veloci e globali c’è ed è concreta.

“Serve un equilibrio tra innovazione e protezione”, ha chiuso Panetta. Solo così – forse – si potrà godere dei vantaggi della tecnologia senza mettere in pericolo la stabilità del sistema finanziario. Nel frattempo, il monito è chiaro: bisogna stare attenti ai rischi nascosti dietro la promessa della moneta digitale stabile.