Paramount lancia la sfida a Netflix: 108 miliardi per conquistare Warner Bros

Paramount lancia la sfida a Netflix: 108 miliardi per conquistare Warner Bros

Paramount lancia la sfida a Netflix: 108 miliardi per conquistare Warner Bros

Giada Liguori

Dicembre 9, 2025

Los Angeles, 9 dicembre 2025 – Paramount ha lanciato un’offerta ostile da 108 miliardi di dollari per mettere le mani su tutta la Warner Bros, sfidando apertamente Netflix e dando il via a uno scontro che coinvolge non solo Wall Street, ma anche la politica americana. L’annuncio è arrivato nelle prime ore di lunedì, dopo settimane di trattative sottotraccia, rilanciando la corsa al controllo di uno dei giganti storici dell’intrattenimento. Sullo sfondo, spicca il ruolo di Donald Trump, che potrebbe essere decisivo per l’esito di questa partita.

Paramount gioca forte: 30 dollari in contanti per azione

L’offerta di Paramount, guidata dall’amministratore delegato David Ellison, punta a versare 30 dollari in contanti per ogni azione Warner Bros, superando di 18 miliardi la proposta di Netflix, ferma a 83 miliardi. “È un’offerta migliore per gli azionisti e per l’industria”, ha detto Ellison, reduce da una serata al Kennedy Center dove ha incrociato anche il presidente americano. Secondo lui, la proposta di Netflix è “inferiore e anti-competitiva”, perché riguarda solo gli studi e le attività di intrattenimento, mentre Paramount vuole l’intero gruppo.

Dietro l’offerta ci sono i fondi sovrani di Arabia Saudita, Qatar e Abu Dhabi, oltre al private equity Affinity Partner guidato da Jared Kushner, genero di Trump. Inizialmente coinvolta anche la cinese Tencent, poi esclusa dopo i dubbi del consiglio di amministrazione Warner. “I fondi sauditi hanno rinunciato a qualsiasi diritto di governo”, ha precisato Paramount, assicurando che nessuno di loro siederà nel consiglio d’amministrazione.

Hollywood si spacca, i sindacati suonano l’allarme

La risposta di Hollywood non si è fatta attendere. La Writers Guild of America aveva già espresso forti riserve sul matrimonio tra Netflix e Warner Bros, chiedendo di bloccare l’operazione. Cinema United ha parlato di “minaccia senza precedenti” per il settore. Ma anche l’offerta Paramount non ha convinto tutti: “Non è detto che questa proposta piaccia di più”, si dice tra i produttori.

Ellison ha cercato di rassicurare la comunità del cinema promettendo che, in caso di successo, Paramount porterà oltre 30 film nelle sale ogni anno. “La nostra offerta renderà Hollywood più forte”, ha ribadito, lanciando il sito ‘strongerHollywood’ per spiegare i dettagli dell’operazione agli azionisti.

Il nodo delle autorità e il peso della politica

Uno dei punti chiave per Paramount riguarda il percorso con le autorità di controllo. Secondo Ellison, la sua offerta avrebbe “meno incognite” rispetto a quella di Netflix davanti alle autorità americane. Il motivo? I sospetti dell’antitrust sulla concentrazione di mercato che nascerebbe dall’unione tra Netflix e Warner Bros – che controlla anche HBO – sono ben noti.

Donald Trump, prima dell’offerta di Paramount, aveva detto: “Netflix ha già una grande fetta di mercato e con Warner Bros crescerebbe ancora. Potrebbe diventare un problema”. Fonti vicine al dossier raccontano che la Casa Bianca sarebbe più aperta verso Paramount, anche grazie al legame personale tra Trump e Larry Ellison, padre dell’attuale amministratore delegato.

Netflix non molla: pressing sulla Casa Bianca

Nonostante lo scetticismo dell’amministrazione, il CEO di Netflix, Ted Sarandos, ha fatto visita alla Casa Bianca nelle settimane scorse per difendere la sua offerta. “Non siamo un monopolio”, avrebbe detto a Trump, cercando di fugare i timori su una posizione dominante nel mondo dello streaming. Ma le sue parole non hanno convinto del tutto, e l’esecutivo resta cauto sulle nozze tra Netflix e Warner Bros.

Anche in casa Paramount, però, non tutto è tranquillo. Trump ha recentemente criticato il programma “60 Minutes”, prodotto proprio dalla società di Ellison. “Hanno permesso che andasse in onda un programma come questo. Non sono meglio di prima”, ha attaccato il presidente durante un comizio a Miami.

Il futuro di Warner Bros resta appeso a un filo

Il destino di Warner Bros è ancora incerto: tutto dipenderà dalla scelta degli azionisti, dal giudizio delle autorità antitrust e, non da ultimo, dall’umore della Casa Bianca. In ballo non c’è solo il futuro di uno studio leggendario, ma l’equilibrio dell’intera industria dell’intrattenimento americana. Mentre Paramount e Netflix si contendono la posta più alta mai vista a Hollywood, tra i boulevard illuminati e le sale riunioni dei grandi studi la sensazione è che questa partita sia appena iniziata.