Roma, 9 dicembre 2025 – Una ragazza di 23 anni ha denunciato di essere stata violentata nella notte tra sabato e domenica, vicino alla fermata Jonio della linea B1 della metropolitana di Roma. Secondo il racconto della giovane agli investigatori, l’aggressione sarebbe avvenuta in una zona poco illuminata, proprio all’uscita della stazione, intorno alle 2.30 del mattino. La vittima, studentessa universitaria, ha detto di essere stata avvicinata da tre uomini: due l’hanno bloccata, mentre il terzo l’ha violentata.
Aggressione alla metro Jonio: indagini in pieno svolgimento
L’allarme è scattato solo dopo diverse ore. La ragazza, ancora sotto choc, si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini poco prima dell’alba. I medici del reparto di ginecologia hanno subito attivato il protocollo per i casi di violenza sessuale e hanno chiamato i carabinieri della compagnia di Montesacro. Gli investigatori sono arrivati intorno alle 6.30, hanno raccolto la prima testimonianza e avviato i rilievi.
Dalle prime ricostruzioni emerge che la giovane, uscita da una festa privata poco dopo le due, si stava dirigendo verso la fermata Jonio per prendere la metro. In quel momento, ha raccontato, è stata avvicinata da tre sconosciuti. “Mi hanno bloccata e uno di loro mi ha trascinata dietro una siepe”, ha detto la ragazza ai carabinieri. La dinamica precisa è ancora da chiarire: gli investigatori stanno visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza e ascoltano eventuali testimoni.
La Procura di Roma indaga: caccia agli aggressori
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per violenza sessuale aggravata. A coordinare le indagini è il sostituto procuratore Francesca D’Amico, che ha disposto accertamenti urgenti e affidato ai carabinieri del Nucleo investigativo il compito di raccogliere ogni elemento per identificare i responsabili. Al momento non ci sono né fermi né indagati.
Le forze dell’ordine lavorano su più fronti: oltre ai video delle telecamere pubbliche e private, stanno analizzando anche i dati delle celle telefoniche per individuare eventuali presenze sospette durante l’orario dell’aggressione. “Stiamo cercando di ricostruire tutta la serata”, spiega una fonte vicina alle indagini, “ma ci vorrà tempo per avere un quadro chiaro”.
La testimonianza della vittima e la reazione nel quartiere
La giovane, che abita a pochi chilometri dal luogo dell’aggressione, è stata ascoltata a lungo domenica mattina. “Era molto provata, ma ha cercato di raccontare tutto nei minimi dettagli”, riferisce uno degli operatori sanitari che l’ha assistita. Ha descritto i suoi aggressori come uomini tra i 25 e i 35 anni, con accento straniero, ma non è riuscita a fornire altri elementi utili a identificarli.
Nel quartiere Montesacro la notizia si è diffusa in fretta. Alcuni residenti dicono di aver visto pattuglie dei carabinieri muoversi tra via Scarpanto e piazza Monte Baldo fin dalle prime ore del mattino. “Non è la prima volta che succedono cose simili”, racconta una commerciante, “qui la sera è sempre buio e spesso si vedono gruppetti aggirarsi vicino alla metro”.
Sicurezza nelle periferie, torna il dibattito
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle periferie della capitale. Il presidente del III Municipio, Paolo Marchionne, ha detto: “Serve una presenza fissa delle forze dell’ordine nelle ore notturne e più luci intorno alle stazioni”. Anche alcune associazioni studentesche hanno annunciato per domani una fiaccolata davanti alla fermata Jonio per chiedere più tutele per chi si muove di notte.
Le indagini continuano senza sosta. Gli inquirenti invitano chiunque abbia visto qualcosa o abbia informazioni a farsi avanti. Nel frattempo, la ragazza è stata dimessa dall’ospedale e segue un percorso di supporto con psicologi specializzati in casi di violenza di genere.