Milano, 9 dicembre 2025 – Francesco Galli, amministratore unico dell’ospedale San Raffaele di Milano, si è dimesso questa mattina, subito dopo una riunione urgente del consiglio di amministrazione del Gruppo San Donato. La decisione, presa all’unanimità, arriva a seguito di una notte complicata tra il 6 e il 7 dicembre, quando un blocco degli accessi al pronto soccorso ha costretto il personale a spostare diversi pazienti in altri reparti. Al suo posto è stato nominato Marco Centenari.
Notte di caos al terzo piano: stop agli accessi e pazienti trasferiti
Il problema è esploso al terzo piano dell’ospedale, dove si trovano l’admission room, il reparto di medicina ad alta intensità e quello di cure intensive. Qui la gestione era affidata a una cooperativa esterna. Nella notte tra venerdì e sabato, gli accessi al pronto soccorso sono stati bloccati: un’emergenza che ha costretto a spostare d’urgenza i pazienti già ricoverati verso altri reparti. Fonti interne parlano di problemi organizzativi legati al personale della cooperativa.
Un infermiere, che ha preferito restare anonimo, racconta: “Non ce la facevamo più a gestire i nuovi arrivi, la pressione era altissima. Abbiamo chiamato rinforzi e dovuto spostare i pazienti già ricoverati”. Poco dopo le due di notte, i corridoi erano pieni, medici e operatori cercavano soluzioni in fretta.
Dimissioni di Galli, il cda prende posizione
La mattina dopo, il consiglio di amministrazione del Gruppo San Donato si è riunito d’urgenza. Dopo un confronto acceso durato più di due ore, è arrivato il voto unanime per revocare l’incarico a Francesco Galli. Lo stesso Galli ha formalizzato le dimissioni. “Serviva un cambio di marcia”, racconta una fonte vicina al consiglio. Il nuovo amministratore unico, Marco Centenari, già noto nel settore sanitario lombardo, ha promesso “massima collaborazione con le autorità e totale trasparenza”.
L’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, ha subito ordinato un’indagine interna affidata all’Ats Milano. “Vogliamo capire cosa è successo e perché – ha detto Bertolaso –. La sicurezza dei pazienti viene prima di tutto”. L’Ats dovrà ricostruire tutta la catena degli eventi e verificare eventuali responsabilità.
Cooperativa esterna sotto la lente: cosa non ha funzionato
Al centro dell’inchiesta c’è anche la cooperativa esterna che gestiva i reparti coinvolti. Le prime verifiche parlano di difficoltà nel coprire i turni e nel gestire le emergenze notturne. Un medico del pronto soccorso, intervistato da alanews.it, spiega: “Non è la prima volta che segnaliamo problemi di coordinamento. Stavolta però la situazione è degenerata”.
Il Gruppo San Donato, che controlla il San Raffaele insieme ad altri ospedali lombardi, ha già avviato una revisione dei contratti con i fornitori esterni. “Serve chiarezza su chi fa cosa”, ammette un dirigente sotto anonimato.
Il clima al San Raffaele: incertezza tra operatori e famiglie
Nei corridoi del San Raffaele si respira un’aria pesante. Alcuni operatori parlano di “settimane difficili”. Altri sottolineano come il blocco degli accessi abbia creato disagi anche ai parenti dei pazienti. Una donna, in attesa davanti al pronto soccorso sabato mattina, racconta: “Non ci dicevano nulla, solo che dovevamo aspettare. Ho rivisto mio padre solo dopo ore”.
Nel pomeriggio, il nuovo amministratore unico Centenari ha incontrato una delegazione di medici e infermieri per tranquillizzarli: “Stiamo lavorando per riportare tutto alla normalità”.
Indagini aperte, ospedale torna operativo
L’indagine dell’Ats Milano dovrebbe chiudersi entro due settimane. Nel frattempo, il pronto soccorso e i reparti coinvolti hanno ripreso a funzionare regolarmente. Rimane alta l’attenzione su come vengono gestite le emergenze e sul rapporto tra strutture pubbliche e cooperative esterne.
Il caso San Raffaele riapre il dibattito sulla gestione degli ospedali lombardi e sulla necessità di garantire standard chiari e sicuri per pazienti e personale. Per ora, la priorità è capire cosa è successo nelle ore più difficili della notte tra il 6 e il 7 dicembre.
