Scoperte rivoluzionarie: le vescicole mimetiche aprono la strada a nuove terapie per le allergie

Scoperte rivoluzionarie: le vescicole mimetiche aprono la strada a nuove terapie per le allergie

Scoperte rivoluzionarie: le vescicole mimetiche aprono la strada a nuove terapie per le allergie

Giada Liguori

Dicembre 9, 2025

Palermo, 9 dicembre 2025 – Un gruppo di ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche di Palermo ha messo a punto una scoperta che potrebbe rivoluzionare il trattamento delle allergie. Grazie a delle vescicole ottenute da microalghe marine, gli scienziati sono riusciti a “mascherare” gli allergeni e a introdurli nell’organismo in modo sicuro, senza effetti collaterali. Il risultato, pubblicato sulla rivista Acs Omega, apre la strada a nuove possibilità nell’immunoterapia e nella prevenzione delle reazioni allergiche.

Microalghe e nanoalgosomi: la svolta nell’immunoterapia

Al centro dello studio, firmato da esperti dell’Istituto di biofisica (Cnr-Ibf) e dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica (Cnr-Irib), c’è l’idea di usare le microalghe marine come “trasportatori” degli allergeni. In laboratorio, il team ha lavorato su un allergene della Parietaria judaica, pianta molto comune nelle città e responsabile di molte allergie da polline in Europa.

Le piccole vescicole, chiamate nanoalgosomi, sono state coltivate in ambiente controllato e poi caricate con l’allergene tramite una tecnica chiamata “estrusione”. “È un metodo che crea delle deformazioni meccaniche senza danneggiare la struttura delle vescicole”, spiega Mauro Manno, ricercatore del Cnr-Ibf e coordinatore dello studio. In pratica, l’allergene viene nascosto dentro queste minuscole strutture, restando “invisibile” fino al rilascio controllato nell’organismo.

Sicurezza prima di tutto: l’importanza dell’invisibilità

Il vero punto di forza di questa tecnologia, secondo gli autori, sta proprio nella capacità di rendere l’allergene “invisibile” al sistema immunitario fino al momento giusto. “L’invisibilità è essenziale per evitare la reazione allergica e permettere agli allergeni di stimolare la tolleranza immunitaria”, sottolinea Manno. Solo così, spiegano i ricercatori, si può garantire un trasporto sicuro e senza effetti collaterali.

Per ora la ricerca si è fermata agli esperimenti in vitro, ma rappresenta un primo passo verso applicazioni cliniche più ampie. “Questa sarà la prossima fase del nostro lavoro”, aggiunge il coordinatore. Il gruppo prevede di testare la tecnologia su modelli animali e, in futuro, su pazienti.

Oltre le allergie: nuove strade per la ricerca

L’innovazione non si limita al trattamento delle allergie. Secondo i ricercatori del Cnr, la possibilità di nascondere sostanze attive dentro i nanoalgosomi potrebbe aprire nuovi scenari anche in altri campi. “Oltre a rendere più sicure le terapie immunitarie”, spiegano dal laboratorio palermitano, “questa tecnica potrebbe essere utile anche in nutraceutica e cosmetica”.

Le microalghe, già note per i loro benefici e la loro versatilità, si confermano così una risorsa preziosa per la medicina del futuro. I primi risultati hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale: diversi gruppi stanno valutando collaborazioni per ampliare lo studio ad altri allergeni e nuove terapie.

Un passo avanti nella lotta alle allergie

In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, circa il 20% della popolazione soffre di allergie ai pollini. La Parietaria judaica è tra le principali cause di rinite allergica nelle città del Sud e del Centro. Le terapie attuali si basano su farmaci che alleviano i sintomi o su immunoterapie tradizionali, che però possono causare reazioni avverse.

La ricerca di Palermo apre quindi una strada concreta per rendere i trattamenti più sicuri. “Siamo solo all’inizio”, ammette Manno, “ma i dati finora sono promettenti”. Il prossimo traguardo sarà dimostrare che questa tecnologia può passare dai laboratori alla pratica clinica, migliorando davvero la vita dei pazienti.

Al momento, il laboratorio è in fermento. Tra provette e microscopi, gli scienziati lavorano con la speranza che – se tutto andrà come previsto – le microalghe diventeranno alleate insospettabili nella lotta alle allergie.