Spread Btp-Bund in calo: cosa significa per l’economia italiana?

Spread Btp-Bund in calo: cosa significa per l'economia italiana?

Spread Btp-Bund in calo: cosa significa per l'economia italiana?

Matteo Rigamonti

Dicembre 9, 2025

Milano, 9 dicembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso oggi in lieve calo, fermandosi a 69,5 punti base. Un piccolo movimento, ma che conferma la fase di relativa tranquillità che i mercati stanno vivendo in queste settimane. Il dato, registrato nel pomeriggio a Piazza Affari, arriva dopo una giornata di scambi regolari e volatilità contenuta.

Spread Btp-Bund: il giorno si chiude con un piccolo passo indietro

Alle 17:30, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi risultava mezzo punto base più basso rispetto alla chiusura di ieri. Un segnale, secondo chi opera in via Filodrammatici, che riflette la prudenza degli investitori e l’assenza di tensioni particolari sul fronte macroeconomico europeo. “Il mercato aspetta di capire cosa farà la BCE”, ha detto un trader di una banca milanese, “ma per ora non ci sono segnali preoccupanti”.

Rendimenti dei Btp in calo: il quadro europeo

Contemporaneamente, i rendimenti dei Btp decennali sono scesi di 1,8 punti base, attestandosi al 3,54%. Un livello più contenuto rispetto ai picchi visti nei mesi scorsi e in linea con la tendenza degli altri titoli governativi in Eurozona. A Francoforte, il rendimento del Bund tedesco è rimasto stabile intorno al 2,85%, confermando la fase di equilibrio sui mercati obbligazionari europei.

Gli esperti spiegano che il calo dei rendimenti è legato anche alle ultime mosse della BCE. La banca centrale, guidata da Christine Lagarde, ha ribadito l’intenzione di mantenere una linea prudente sulle politiche monetarie almeno fino al primo trimestre del 2026. “Per ora, non ci aspettiamo sorprese”, ha raccontato un gestore di fondi obbligazionari contattato nel pomeriggio.

Operatori in attesa: cosa dicono i mercati

Nelle sale operative di Milano e Roma si respira un clima di attesa. Tutti guardano con attenzione ai prossimi dati sull’inflazione europea e alle decisioni delle banche centrali. “Il mercato italiano resta sotto osservazione”, ha detto un analista di Mediobanca, “ma il fatto che lo spread sia sotto quota 70 punti base è un segnale che viene accolto positivamente”.

Non mancano però le preoccupazioni. Alcuni investitori temono che tensioni geopolitiche o brutte sorprese sull’economia possano riportare volatilità sui Btp. Per ora, però, la parola d’ordine è prudenza. “Stiamo seguendo con attenzione le aste di fine anno”, ha spiegato un responsabile del desk titoli pubblici di una banca internazionale in via Monte di Pietà.

Cosa cambia per risparmiatori e imprese

Per i risparmiatori italiani, il calo dei rendimenti dei Btp vuol dire guadagni un po’ più bassi sui nuovi acquisti, ma più stabilità per chi già li possiede. Le imprese, dal canto loro, seguono da vicino l’andamento dello spread: valori contenuti aiutano a ottenere finanziamenti più facili e riducono il rischio di tensioni sul credito.

Secondo la Banca d’Italia, ogni punto base in meno sullo spread si traduce in risparmi per lo Stato e meno costi per le imprese. “La situazione è sotto controllo”, ha detto un funzionario del Tesoro nel primo pomeriggio, “ma restiamo vigili”.

Cosa aspettarsi nelle prossime settimane

Nei prossimi giorni l’attenzione sarà tutta sui dati economici in arrivo e sulle aste dei titoli di Stato previste entro fine anno. Occhi puntati anche sulle agenzie di rating e su possibili cambi di valutazione sull’Italia.

Per ora, però, la chiusura di oggi conferma una fase di calma relativa sui mercati obbligazionari italiani. Uno scenario che, almeno per adesso, sembra destinato a durare, a meno di sorprese sul fronte internazionale o cambi improvvisi nelle mosse della BCE.