Milano, 9 dicembre 2025 – Tetra Pak si prepara a lanciare entro fine dicembre il primo contenitore alimentare al mondo con il 90% di carta, un passo importante verso un packaging più sostenibile. A darne notizia è Paolo Maggi, presidente South Europe della multinazionale leader nei sistemi per il trattamento e confezionamento di alimenti, in un’intervista ad alanews. La novità, che sarà testata in Italia prima di arrivare sul mercato globale, punta a ridurre di molto l’uso di materiali non rinnovabili, sostituendo il tradizionale strato di alluminio con una barriera protettiva a base di carta.
Contenitore quasi tutto carta: la svolta per l’ambiente
“Siamo riusciti a raggiungere il 90% di carta nel nostro nuovo contenitore, diminuendo così la parte di materiale non rinnovabile”, spiega Maggi. “Abbiamo tolto lo strato di alluminio e messo una barriera protettiva fatta sempre di carta. È una novità di cui siamo davvero orgogliosi. Prima lo lanceremo in Italia, poi nel resto del mondo”. Questo progetto rientra in un piano più ampio: ogni anno Tetra Pak investe circa 100 milioni di euro in ricerca per rendere i processi e i packaging più sostenibili.
Sessant’anni in Italia: radici profonde nel settore
La presenza di Tetra Pak nel nostro Paese dura da sessant’anni. “Siamo stati la prima sede fuori dalla Svezia”, ricorda Maggi. “Abbiamo cinque sedi: Monza, Sezzadio, Ambivere, Modena e Rubiera, dove si trova la nostra fabbrica principale”. L’azienda lavora da decenni con i grandi marchi italiani del latte e dei succhi di frutta, accompagnando lo sviluppo dell’agroalimentare made in Italy. “Molti marchi hanno iniziato la loro produzione con noi”, aggiunge Maggi. Nel mondo, Tetra Pak conta circa 24.000 dipendenti e un fatturato annuo di 13 miliardi di euro.
Un 2025 complicato tra consumi in calo e nuove sfide
Il 2025 è stato un anno difficile, ammette Maggi. “Abbiamo visto calare i consumi, soprattutto per latte e succhi di frutta, con un crollo netto durante l’estate”. Il manager sottolinea come il calo della capacità d’acquisto delle famiglie abbia pesato sul valore e sul volume della spesa. “Queste dinamiche si riflettono direttamente sul nostro business”, osserva. Cambiamenti demografici e nuove abitudini stanno modificando il mercato dei prodotti che sono il cuore della nostra attività.
Innovazione e nuovi orizzonti: le strategie per il 2026
Guardando avanti, Maggi non nasconde le difficoltà. “Nel 2026 prevediamo che il calo dei consumi continuerà nei settori tradizionali come latte e succhi. Per questo dobbiamo spingere sull’innovazione e sviluppare nuovi business insieme ai clienti”. Tra le novità del 2025, spiccano le nuove macchine confezionatrici a basso consumo energetico, studiate per abbattere i costi e rendere più semplice la manutenzione. “Abbiamo introdotto soluzioni che aiutano i clienti a risparmiare energia e tempo”, spiega.
Sul fronte della trasformazione alimentare, Tetra Pak ha avviato collaborazioni per creare tecnologie in grado di estrarre proteine da scarti animali come pelle e cotenne. “Nel 2026 porteremo questa innovazione anche su prodotti solidi, trasformando materiali a basso valore in ingredienti di alto valore”, anticipa Maggi. Un passo avanti che apre nuove possibilità per l’azienda e i suoi clienti.
Sostenibilità a tutto tondo: ambiente, economia e riciclo
Per Tetra Pak la sostenibilità non riguarda solo l’ambiente. “Ogni anno investiamo 40 milioni di euro per migliorare raccolta, selezione e riciclo dei contenitori”, spiega Maggi. L’obiettivo è far capire che un cartone Tetra Pak è riciclabile e può diventare nuovi prodotti come fazzoletti o quaderni. Anche il 20% di materiale non rinnovabile viene recuperato: “Lo usiamo per fare oggetti come mobili o parti di auto – come il cruscotto della Panda – certificati dall’industria”.
Maggi sottolinea che la sostenibilità deve essere anche economica. “Le nostre soluzioni devono essere accessibili sia per clienti che per consumatori”. L’azienda punta anche a sostenere l’export italiano con prodotti come Tetra Recart, un packaging in carta che sta crescendo molto nei settori pomodoro, legumi e verdure.
Tecnologia e resilienza: la risposta alle crisi globali
Secondo Maggi, tecnologia e valore aggiunto sono le chiavi per affrontare l’instabilità economica e le guerre commerciali. “Durante la pandemia i nostri clienti hanno usato la nostra tecnologia per garantire sicurezza alimentare e raggiungere nuovi mercati”, ricorda. Il manager vede nel made in Italy una forza trainante, anche grazie a soluzioni innovative che permettono di esportare prodotti sicuri e di qualità.
“L’Italia esporta circa l’80% dei prodotti coltivati nei settori pomodoro e legumi”, conclude Maggi. “Noi ci sentiamo parte integrante di questa filiera, che si sta allargando oltre i settori tradizionali”.
