Crispiano (Taranto), 10 dicembre 2025 –
«Venite, papà sta picchiando la mamma». Quelle parole, dette con la voce rotta dalla paura da una ragazzina, hanno scatenato l’intervento dei carabinieri nella notte tra lunedì e martedì a Crispiano, piccolo centro nel Tarantino. La chiamata al 112 è arrivata poco dopo le 2. Dall’altro lato del telefono c’era una minorenne che chiedeva aiuto per la madre, vittima di una violenta aggressione in casa.
Notte di paura: carabinieri bloccano il padre violento
I militari della stazione locale sono arrivati in fretta all’indirizzo indicato dalla giovane. Secondo le prime ricostruzioni, il padre – un uomo di 49 anni con problemi di tossicodipendenza – avrebbe aggredito la compagna davanti agli occhi della figlia. La donna, 45 anni, è stata trovata con lividi evidenti sul volto e alla testa, e gli occhiali rotti a terra. I carabinieri hanno fermato l’uomo ancora dentro casa, mentre la vittima veniva soccorsa dal 118.
«Abbiamo sentito urla e rumori forti», racconta una vicina, svegliata dal trambusto nel cuore della notte. «Poi sono arrivati i lampeggianti delle pattuglie». La donna è stata portata all’ospedale di Martina Franca, dove i medici hanno diagnosticato lesioni compatibili con una colluttazione violenta. Dopo le cure, è stata dimessa in mattinata.
Una storia di violenze mai denunciate prima
Gli inquirenti dicono che in quella famiglia le tensioni erano all’ordine del giorno. La coppia conviveva dal 2010, ma già nei primi anni erano emerse minacce e atteggiamenti aggressivi da parte dell’uomo. «Non aveva mai denunciato», spiegano fonti vicine alla famiglia, «forse per paura o per proteggere la figlia». Solo l’ultimo episodio, con la stretta al collo e i pugni al volto, ha fatto scattare l’intervento delle forze dell’ordine.
Durante l’aggressione, il 49enne avrebbe anche cercato di togliere il cellulare alla compagna per impedirle di chiamare aiuto. Ma la figlia è riuscita a prendere un altro telefono e a contattare il 112. Un gesto che, dicono gli investigatori, ha probabilmente evitato conseguenze più gravi.
Arresto e tutele per la vittima
L’uomo è stato preso in flagranza con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Su ordine del giudice, è stato portato in carcere a Taranto. La Procura ha aperto un fascicolo e nelle prossime ore ascolterà la donna e la figlia per ricostruire i fatti e capire se ci sono stati altri episodi simili in passato.
Alla vittima sono state spiegate le possibilità di tutela previste dalla legge: dalla protezione in strutture dedicate all’assistenza psicologica. Per ora, però, ha deciso di restare a casa. «Non voglio allontanarmi da mia figlia», ha detto ai medici del pronto soccorso.
Il problema resta, la lotta continua
Questo episodio riporta al centro dell’attenzione il tema dei maltrattamenti in famiglia, un fenomeno che nel Tarantino continua a far paura. Secondo l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, nel 2024 sono state oltre 300 le richieste d’aiuto arrivate ai centri antiviolenza della provincia. «Serve più prevenzione e una rete di supporto concreta», dice una volontaria del centro “Donna Oggi” di Taranto.
In paese la notizia si è diffusa in fretta. Davanti al portone della palazzina dove è successo tutto, un anziano scuote la testa: «Sembravano una famiglia normale», mormora. E invece, dietro quelle mura, la realtà era un’altra.
La ragazzina che ha avuto il coraggio di chiamare i carabinieri, secondo molti residenti, «ha fatto la cosa giusta». Ora madre e figlia provano a ricominciare, mentre gli investigatori lavorano per fare chiarezza su quanto accaduto.
