Milano, 10 dicembre 2025 – Le Borse europee partono in sordina questa settimana, seguendo il passo incerto dei futures di Wall Street che stamattina viaggiano sotto la parità. Tutti gli occhi sono puntati sulla Federal Reserve, che domani annuncerà la sua decisione sui tassi d’interesse, e sulla trimestrale di Oracle. Gli analisti si aspettano un taglio di un quarto di punto, ma la vera attenzione è rivolta al discorso del presidente Jerome Powell. Sarà lui a dare la direzione sulle mosse future, e potrebbe frenare le speranze di nuovi tagli nella prima parte del 2026.
Fed nel mirino, rendimenti in risalita
L’incertezza pesa sui mercati, soprattutto in attesa delle parole di Powell dopo la riunione della Federal Reserve. Gli investitori, come raccontano fonti di mercato a Bloomberg, temono che il presidente scelga un tono prudente, suggerendo una pausa nei tagli ai tassi per i prossimi mesi. Questo ha già fatto salire i rendimenti dei titoli di Stato americani: il decennale è tornato sopra il 4,20%, il biennale si avvicina al 4,60%. “Il mercato ha già messo in conto un taglio, ma la partita vera è nelle indicazioni per il 2026”, spiega un gestore milanese contattato da alanews.it.
Borse europee in rosso, Milano paga il prezzo dei titoli industriali
A guardare i listini europei, solo Londra riesce a chiudere in positivo, anche se di poco (+0,12%). Perdite più nette invece a Parigi (-0,45%) e Francoforte (-0,49%). A Milano, il Ftse Mib cala dello 0,42%, trascinato al ribasso da alcuni titoli industriali e del lusso. In particolare, Ferrari lascia sul terreno il 3,42% dopo che Oddo Bhf ha tagliato la raccomandazione a ‘neutral’. Male anche Buzzi Unicem (-2,23%), colpita da Morgan Stanley che ha rivisto il giudizio a ‘equal weight’, e Moncler (-2%). Difficoltà anche per Leonardo (-1,96%) e per Mps (-1,1%), unica banca a chiudere in rosso.
Campari e Lottomatica in luce, crolla Bff Bank
Non mancano però i titoli in controtendenza. Lottomatica guadagna il 3,39%, mentre Prysmian si rafforza dell’1,66%. Si fa notare anche Campari (+1%), spinta dalle voci su un possibile accordo da 400 milioni tra la holding Lagfin e l’Agenzia delle Entrate. L’intesa arriverebbe dopo il sequestro di 1,3 miliardi in azioni del gruppo, operato dalla Guardia di Finanza lo scorso ottobre. Tra i titoli minori, giornata nera per Bff Bank, che perde il 7,97% dopo che Deutsche Bank ha abbassato la raccomandazione da ‘buy’ a ‘hold’, segnalando prospettive di crescita limitate.
Spread Btp-Bund torna a salire
Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund si allarga a 71,6 punti base. Il rendimento del decennale italiano sale al 3,58%, mentre quello del Bund tedesco resta stabile intorno al 2,87%. Un segnale che riflette le tensioni internazionali e le attese sulle mosse delle banche centrali.
Tutti gli occhi su Canada e Brasile
Oggi sono in programma anche le riunioni della Bank of Canada e della banca centrale brasiliana. Gli esperti, intervistati da Reuters, prevedono che entrambe manterranno fermi i tassi d’interesse. Una scelta che conferma la prudenza delle principali banche centrali in questo momento di transizione.
In attesa delle prossime mosse, gli operatori restano con il freno a mano tirato. “Serve chiarezza sulle strategie per il 2026”, confida un trader milanese poco prima della chiusura. Per ora, la parola d’ordine è una sola: prudenza.
