Milano, 10 dicembre 2025 – La Borsa di Milano chiude in rosso dello 0,51%, risultando la peggiore tra i principali mercati europei in una giornata segnata dall’attesa per la riunione della Federal Reserve. Fin dall’apertura, gli operatori hanno tenuto gli occhi puntati su Wall Street e sulle mosse della banca centrale americana, convinti che arriverà un taglio dei tassi di 25 punti base. Ma più che la decisione in sé, tutti aspettano le parole di Jerome Powell, il presidente della Fed, che potrebbe già anticipare la tempistica dei prossimi passi.
Milano in affanno, peggior performance tra le Borse europee
Nel dettaglio, il Ftse Mib ha chiuso a quota 30.950 punti, lasciando sul terreno oltre mezzo punto percentuale. Un risultato che stona rispetto agli altri listini europei: Francoforte ha limitato le perdite allo 0,18%, mentre Parigi ha chiuso sostanzialmente stabile. Gli analisti di Equita spiegano come “il mercato italiano sconti alcune situazioni specifiche e una maggiore esposizione ai titoli ciclici”, mentre il clima generale resta prudente in vista delle decisioni della Fed.
Buzzi e Ferrari trascinano giù Piazza Affari
A pesare su Milano sono state soprattutto le vendite su Buzzi Unicem, che ha perso il 2,52% chiudendo a 50,3 euro. Il titolo ha subito un declassamento da parte di Morgan Stanley, passata a “equal weight” con un target price fissato a 55 euro. “Il downgrade riflette una revisione delle stime sui margini per il prossimo anno”, spiegano dalla banca d’affari americana. Male anche Ferrari, che ha lasciato sul campo il 2,46%, e Inwit, in calo dell’1,7%.
Pirelli debole, ma Prysmian e Campari fanno da contraltare
Tra i titoli industriali, giornata fiacca per Pirelli (-0,7%), poco scossa dalle indiscrezioni del Messaggero su un possibile rifinanziamento del debito per 2,1 miliardi di euro. “Il mercato aspetta ancora dettagli più precisi sull’operazione”, commenta un trader di Piazza Affari nel pomeriggio. In controtendenza, invece, Prysmian ha guadagnato l’1,71%, sostenuta da nuovi ordini nel settore energia. Bene anche Lottomatica (+0,94%) e soprattutto Campari (+0,77%), spinta dalle voci su un accordo imminente tra la controllante Lagfin e il fisco italiano per circa 400 milioni di euro.
Bff Bank affonda fuori dal listino principale
Fuori dal paniere principale, giornata difficile per Bff Bank, che ha lasciato sul terreno quasi il 7%, chiudendo a 9,8 euro. Il titolo è stato bocciato da Deutsche Bank, che ha rivisto il giudizio da “buy” a “hold” e abbassato il prezzo obiettivo a 10,5 euro. “Abbiamo tagliato le stime di crescita per il 2026”, si legge nella nota della banca tedesca. La reazione degli investitori non si è fatta attendere: fin dalle prime ore del mattino, il titolo è stato travolto dalle vendite.
Tutti gli occhi puntati sulla Fed
In attesa delle indicazioni della Federal Reserve — la riunione si chiuderà nella notte italiana — gli operatori restano cauti. “Il vero nodo è capire se Powell aprirà la porta a nuovi tagli nei prossimi mesi”, spiega un gestore milanese contattato poco dopo la chiusura dei mercati. Secondo le stime di Bloomberg, potrebbero arrivare almeno due riduzioni dei tassi entro la primavera del 2026. Solo allora si potrà capire se questa fase di incertezza sui mercati è davvero alle spalle.
Intanto, Piazza Affari resta sotto osservazione. Gli investitori monitorano i dati economici, le mosse delle grandi banche centrali, ma anche le storie di singoli titoli. Oggi, tra downgrade e indiscrezioni, ha prevalso la prudenza.
