Milano, 10 dicembre 2025 – Tre italiani su quattro scelgono i regali di Natale puntando su una Marca riconosciuta. È questo il dato che emerge dall’ultima indagine SWG per Centromarca, presentata oggi a Milano. All’incontro stampa erano presenti Francesco Mutti, presidente dell’associazione, insieme a rappresentanti di Mediobanca, NIQ e Caliber. La ricerca mette in luce un consumatore che bada soprattutto a qualità, prestigio e reputazione dei marchi, in un periodo segnato da incertezze economiche e da un potere d’acquisto in calo.
La Marca: il vero protagonista dei regali di Natale
I numeri parlano chiaro: il 58% degli italiani sceglie un brand soprattutto per la qualità. Subito dopo c’è il rapporto qualità-prezzo (52%) e la reputazione dell’azienda (29%). Fattori come storia, innovazione, etica e sostenibilità vengono dopo. “L’industria di marca oggi è la spina dorsale del largo consumo confezionato”, ha commentato Mutti, sottolineando come la fiducia dei consumatori nasca da investimenti in materie prime, innovazione e attenzione all’ambiente.
In più, la fedeltà ai marchi resta alta soprattutto tra i Millennials (77%) e la Generazione X (74%). Se il prodotto preferito non è disponibile, sette italiani su dieci lo cercano altrove. Per Laura Cavalli di Centromarca, questo conferma che i brand italiani hanno una marcia in più anche rispetto ai competitor stranieri.
Cosa finiscono sotto l’albero: alimentari, libri e cura della persona
Parlando di regali, il 37% degli intervistati punta su generi alimentari e bevande. Seguono prodotti per la cura della persona (36%), libri e articoli per hobby (34%), abbigliamento (33%) e articoli per la casa (25%). Per il 58%, la marca è un elemento “decisivo”, soprattutto per la qualità percepita e il prestigio che il regalo comunica. Un dato che segna un aumento di 15 punti rispetto al 2024.
Spesa più contenuta, ma non si rinuncia alla qualità
Il quadro economico si fa sentire: due italiani su cinque prevedono di tagliare il budget per regali, pranzi e cene anche di oltre il 50% rispetto all’anno scorso. Il 47% invece manterrà la spesa stabile, mentre solo il 13% pensa di aumentarla. Secondo SWG, in media si spenderanno 176,7 euro per i regali, circa 130 euro per pranzi e cene delle feste, 80 euro per altre attività e poco meno di 54 euro per le donazioni.
“Il potere d’acquisto è più basso – ha ammesso Gabriele Barbaresco di Mediobanca – ma la marca resta una certezza per gli italiani”.
Largo consumo in crescita, l’Italia guida in Europa
Per il mercato del largo consumo, NIQ prevede nel 2026 una crescita del +2,6% a valore, simile a quella di quest’anno. L’Industria di Marca dovrebbe aumentare di circa due punti percentuali, mantenendo una quota di mercato tra le più alte in Europa: 68,1% nell’omnicanale e 76,7% nei canali tradizionali come ipermercati, supermercati e libero servizio.
Uno studio Caliber presentato oggi conferma che le aziende legate a Centromarca godono di una reputazione migliore rispetto alla media globale ed europea. Il settore italiano del largo consumo è l’unico in crescita sotto questo aspetto, con un punteggio del 77% contro il 72% internazionale.
Economia in stallo, Centromarca chiede più coraggio
Nel corso dell’incontro, Mediobanca ha riportato le previsioni della Commissione Europea: per l’Italia si attende una crescita del PIL dello 0,4% nel 2025 e dello 0,8% all’anno nei due anni successivi. Un quadro piuttosto fermo che spinge Centromarca a chiedere politiche industriali più decise.
“Servono aziende solide – ha ribadito Mutti – in grado di reggere l’instabilità delle catene di approvvigionamento. Le nostre proposte sono già sul tavolo del Governo e delle associazioni di categoria”. Solo così, ha concluso, la qualità che oggi guida le scelte dei consumatori potrà tradursi in una crescita più forte per tutto il settore.
