Verona, 10 dicembre 2025 – Da qualche giorno, visitare la Casa di Giulietta in Via Cappello 23 a Verona è diventato più complicato, soprattutto per chi sperava di rivivere la celebre scena di Shakespeare senza spendere un euro. Il Comune ha introdotto una tassa di 12 euro per entrare nel cortile, salire sul balcone e visitare il museo. Una novità che, secondo chi vive e lavora in centro, sta trasformando la zona in un vero e proprio ingorgo. L’obiettivo era contenere l’overtourism e garantire la sicurezza, ma le proteste non sono mancate.
Casa di Giulietta, ingresso a numero chiuso e code infinite
Da inizio dicembre, per entrare nel cortile – dove si trova la famosa statua di bronzo di Giulietta, meta di selfie e gesti scaramantici – serve il biglietto. Il numero di visitatori è stato tagliato a 45 persone per volta, con visite che durano 15 minuti. In pratica, ogni coppia ha appena un minuto per farsi la foto sotto il balcone o toccare la statua, considerata portafortuna per l’amore. “Facciamo entrare pochi gruppi alla volta per evitare assembramenti”, spiega una guida all’ingresso.
Il risultato? Code lunghissime che si allungano dall’Arena fino a piazza Erbe, pedoni bloccati e commercianti preoccupati per la diminuzione degli incassi. “Il centro è diventato un caos, i turisti si affollano e molti desistono”, racconta Marco, titolare di una gelateria poco distante. Secondo il Comune, ogni giorno entrano circa 1.460 visitatori, meno della metà rispetto ai quasi 3.000 delle settimane scorse.
Tassa sul cortile, scoppia la polemica
La scelta di far pagare anche l’ingresso al cortile – che fino a poco fa era gratis – ha scatenato un acceso dibattito. L’assessora ai Grandi eventi, Stefania Zivelonghi, ammette che serve qualche aggiustamento: “Faremo un confronto per valutare i cambiamenti da fare”, ha detto ieri pomeriggio. Più prudente l’assessora alla Cultura, Marta Ugolini: “Qualcosa non ha funzionato, cercheremo di rimetterla a posto. L’accesso è stato vincolato al biglietto perché lo spazio esterno si è ridotto. L’alternativa sarebbe stata chiudere tutto per motivi di sicurezza”.
Le guide si trovano a dover spiegare a visitatori sempre più impazienti. “Molti chiedono perché non si possa entrare gratis nel cortile come prima”, confida una guida storica. “Alcuni restano delusi e se ne vanno senza nemmeno fare la foto”.
Soluzioni in vista: passaggi alternativi e ticket simbolico
Per cercare di alleggerire la situazione, il Comune sta pensando a qualche soluzione. Tra le idee c’è un accesso sul retro della Casa di Giulietta, passando dal Teatro Nuovo, che potrebbe aiutare a smaltire le code più in fretta. Un’altra proposta è un ticket simbolico da 2-3 euro per chi vuole toccare la statua, lasciando libero il cortile a tutti gli altri.
“Stiamo ascoltando le richieste di cittadini e commercianti”, assicura Zivelonghi. “Non vogliamo penalizzare nessuno, ma trovare un equilibrio tra sicurezza e valorizzazione del patrimonio”. Intanto però le proteste non si fermano: ieri mattina alcuni negozianti hanno affisso cartelli con la scritta “Centro storico a pagamento? No grazie”.
L’effetto sulla città: meno turisti, meno incassi
La nuova tassa rischia di pesare sull’economia locale. Confcommercio Verona segnala un calo del 15% nelle vendite lungo Via Cappello nelle ultime settimane. “I turisti sono meno propensi a fermarsi nei negozi o nei bar se devono aspettare troppo o pagare per entrare”, spiega il presidente Paolo Arena.
Il Comune promette controlli continui e interventi rapidi. Ma tra selfie rubati in fretta e code sotto la pioggia di dicembre, la magia della Casa di Giulietta sembra oggi più lontana. Eppure, ogni giorno arrivano centinaia di coppie da tutto il mondo, pronte a sfiorare la statua e affidare i loro sogni all’amore veronese.
