Antitrust: voli tra Sardegna e Sicilia, nessuna criticità per la concorrenza

Antitrust: voli tra Sardegna e Sicilia, nessuna criticità per la concorrenza

Antitrust: voli tra Sardegna e Sicilia, nessuna criticità per la concorrenza

Matteo Rigamonti

Dicembre 11, 2025

Roma, 11 dicembre 2025 – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha diffuso oggi i primi risultati dell’indagine sugli algoritmi che fissano i prezzi nel trasporto aereo sulle rotte nazionali da e per Sicilia e Sardegna. L’inchiesta, partita dopo gli esposti del Codacons, si chiuderà entro il 31 dicembre 2025. Il segretario generale Guido Stazi, durante l’audizione davanti alla Commissione parlamentare contro gli svantaggi dell’insularità, ha spiegato che l’analisi – basata su oltre 23,5 milioni di dati sui biglietti venduti nel 2023 – non ha trovato tracce di profilazione individuale dei passeggeri né problemi di concorrenza tali da richiedere interventi antitrust.

Nessuna profilazione, ma i prezzi restano sotto la lente

Stazi ha chiarito che, esaminando i dati forniti direttamente dalle compagnie aeree, l’Autorità non ha rilevato “pratiche di ‘profilazione’ della clientela per personalizzare i prezzi in base al dispositivo usato, al sistema operativo o alla cronologia di navigazione”. Insomma, per ora sembra escluso che vengano applicate tariffe diverse in base alle abitudini digitali dei viaggiatori.

Resta però aperto il capitolo delle tariffe alte, soprattutto nei periodi di maggiore richiesta. “Nel complesso – ha detto Stazi – l’analisi sulle rotte domestiche da e per Sicilia e Sardegna non ha mostrato segnali di concorrenza sleale legati agli algoritmi o alla dinamica dei prezzi, che facciano pensare a intese tra compagnie aeree da sanzionare secondo le leggi antitrust”.

Il Codacons non ci sta: “Prezzi alle stelle durante le festività”

Nonostante le rassicurazioni dell’Antitrust, il Codacons, che aveva acceso i riflettori sulla vicenda, non molla. Per l’associazione dei consumatori, il vero problema non è la profilazione, ma l’uso degli algoritmi per far lievitare i prezzi in modo esagerato. In una nota diramata nel pomeriggio, il Codacons ha ribadito che “non è la profilazione degli utenti a preoccupare, ma l’uso degli algoritmi da parte delle compagnie per far salire le tariffe a livelli insostenibili”.

Secondo un’indagine interna del Codacons, volare dal Nord al Sud Italia durante le feste di Natale può costare fino a un 900% in più rispetto ad altri periodi dell’anno. Un dato che ha scatenato le proteste di molti viaggiatori. “Abbiamo ricevuto segnalazioni di famiglie costrette a rinunciare al viaggio di Natale per i costi proibitivi”, ha raccontato un portavoce dell’associazione. In alcuni casi, pare sia addirittura più conveniente prendere un volo per l’estero e poi uno secondario per Sicilia o Sardegna.

Algoritmi e domanda: il gioco delle tariffe alle feste

Il sistema dietro i prezzi dei voli è complesso. Le compagnie usano algoritmi dinamici che aggiornano i prezzi in tempo reale, tenendo conto della domanda, dei posti rimasti e di altri fattori. Un meccanismo legale e diffuso, ma che – secondo il Codacons – rischia di trasformarsi in una vera “speculazione ai danni dei consumatori”, soprattutto quando si approfitta della necessità di chi deve tornare a casa per le feste.

L’Antitrust, da parte sua, sottolinea che “finora” non ci sono prove che configurino violazioni delle regole sulla concorrenza. Ma precisa anche che l’indagine è ancora aperta e che eventuali nuovi elementi saranno valutati entro la fine dell’anno.

Caro voli: attesa per la parola finale

Il problema del caro voli verso le isole maggiori resta dunque sul tavolo. Da una parte, i dati raccolti dall’Antitrust sembrano escludere scorrettezze nella personalizzazione dei prezzi; dall’altra, i consumatori continuano a denunciare aumenti eccessivi nei momenti di punta. La Commissione parlamentare aspetta ora la relazione finale dell’Autorità per valutare eventuali interventi di legge o regolamenti.

Intanto, chi deve prenotare un volo per Natale o Pasqua si ritrova ancora con tariffe spesso proibitive. “L’impennata dei prezzi nei periodi caldi è una vera speculazione”, conclude il Codacons. Una partita aperta, che mette a confronto le leggi del mercato e il diritto alla mobilità.