Torino, 11 dicembre 2025 – Audi ha ceduto la maggioranza di Italdesign, la storica casa di design automobilistico nata nel 1968 dalla mente di Giorgetto Giugiaro, alla multinazionale indiana UST. L’azienda, con sede in California, è specializzata in tecnologia, design e ingegneria basati sull’intelligenza artificiale. L’annuncio di questa mattina segna un cambio di scena importante, con l’obiettivo di rafforzare la presenza globale di Italdesign e consolidarne il ruolo nell’innovazione dell’auto.
Italdesign passa a UST: i termini dell’accordo
La società madre di Italdesign, Lamborghini – che fa parte del gruppo Audi – terrà una quota importante nella società. Audi, invece, continuerà a essere partner strategico e cliente principale di Italdesign anche dopo il passaggio di proprietà. “Italdesign è da anni un alleato prezioso nella nostra rete di sviluppo, con competenze che vanno dal design al prototipo fino alla produzione di serie”, ha spiegato Geoffrey Bouquot, chief technology officer di Audi, in una nota diffusa questa mattina alle 9:30. Bouquot ha aggiunto che la collaborazione proseguirà sotto la nuova gestione, sottolineando come UST sia “il partner giusto per rafforzare le solide basi di Italdesign e aprire nuove opportunità sul mercato”.
UST: tecnologia e design per il domani dell’auto
Fondata nel 1999, UST è presente in più di 30 Paesi e conta oltre 30mila dipendenti nel mondo. L’azienda è conosciuta soprattutto per i suoi servizi di trasformazione digitale, con un occhio sempre più attento all’intelligenza artificiale e a soluzioni innovative per l’industria manifatturiera. Con questa acquisizione, UST punta a unire le competenze storiche di Italdesign – dal design industriale all’ingegneria avanzata – alla propria rete globale. “Ci faremo carico della gestione operativa, valorizzando l’eredità italiana e il talento delle persone che lavorano in Italdesign”, si legge nella nota ufficiale diffusa dalla sede californiana.
L’eredità Giugiaro e il domani dell’azienda
Nata a Moncalieri, alle porte di Torino, Italdesign ha firmato alcune delle auto più iconiche degli ultimi cinquant’anni: dalla Volkswagen Golf alla Fiat Panda, fino alla DeLorean DMC-12, resa famosa da “Ritorno al Futuro”. Oggi conta circa 1.000 dipendenti e, nel 2024, ha superato i 180 milioni di euro di fatturato, secondo i dati del registro imprese. La nuova proprietà ha garantito che la “cultura del design italiano” resterà intatta e che il centro operativo sarà mantenuto in Piemonte. “Vogliamo assicurarci che Italdesign continui a essere un punto di riferimento nell’innovazione del design e dell’ingegneria automobilistica”, ha ribadito Bouquot.
Reazioni a Moncalieri: tra curiosità e timori
La notizia è arrivata nel primo mattino di oggi a Moncalieri. Alcuni dipendenti hanno scoperto il cambio di proprietà tramite una comunicazione interna. “C’è curiosità ma anche un po’ di preoccupazione”, ha raccontato un ingegnere che lavora in azienda da oltre vent’anni. Il sindaco Paolo Montagna ha commentato: “Italdesign è un patrimonio del territorio. Speriamo che la nuova proprietà punti a investire sulle persone e sulle competenze locali”. Al momento, nessuna presa di posizione ufficiale dai sindacati.
Cosa cambia per Italdesign: strategie e prospettive
Secondo quanto comunicato dalle parti, la collaborazione con UST dovrebbe aiutare Italdesign a espandersi all’estero, appoggiandosi alla rete globale della multinazionale indiana. L’obiettivo è accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative per il mondo dell’auto, integrando intelligenza artificiale e nuove tecnologie nei processi di progettazione e produzione. “Solo con il tempo – spiegano fonti vicine al dossier – si potrà capire l’impatto concreto sul modello di business e sulle strategie per l’occupazione”.
In attesa dei prossimi sviluppi, resta centrale il ruolo di Italdesign come ponte tra la tradizione italiana e l’innovazione globale. Un equilibrio delicato, che ora passa nelle mani della nuova proprietà internazionale.
