Roma, 11 dicembre 2025 – Nel 2026, le famiglie più in difficoltà in Italia potranno contare su un contributo straordinario di 55 euro per alleggerire le bollette della luce. È quanto prevede l’ultima bozza del decreto energia, che aggiunge questo aiuti al bonus sociale già esistente. Il sostegno è pensato per chi ha un Isee fino a 15.000 euro o, in alternativa, per chi ha almeno quattro figli a carico con un Isee fino a 20.000 euro. Secondo la relazione tecnica allegata al decreto, saranno circa 4,5 milioni le famiglie coinvolte. Il costo stimato supera i 250 milioni di euro, che saranno coperti dal bilancio della Cassa per i servizi energetici e ambientali.
Bonus bollette 2026: meno soldi e meno famiglie
Rispetto al contributo straordinario del 2025, la nuova misura si presenta decisamente ridotta, sia per importo che per numero di beneficiari. L’anno scorso, infatti, il bonus arrivava fino a 200 euro a famiglia e si rivolgeva a chi aveva un Isee fino a 25.000 euro. Ora la soglia scende a 15.000 euro (20.000 per famiglie numerose) e il contributo si riduce a poco più di un quarto rispetto all’anno passato. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica però assicura che il bonus coprirà comunque una buona fetta delle famiglie più colpite dal caro-energia.
Le associazioni dei consumatori: “Troppo poco, serve altro”
Le reazioni delle associazioni non si sono fatte attendere. Il Codacons, in una nota diffusa stamattina, ha definito il bonus “una misura che non risolve il problema del caro-bollette in Italia”. L’associazione ricorda che “nell’ultimo trimestre del 2025 le tariffe della luce sono ancora superiori dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2024” e che “rispetto alla fine del 2020, la bolletta sul mercato regolato da Arera è salita del 49,7%”. Numeri che, secondo il Codacons, dimostrano quanto sia urgente un intervento strutturale, non solo bonus a spot, per abbassare davvero la spesa energetica di famiglie e imprese.
Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commenta: “Il bonus è utile, ma non basta. È chiaro il passo indietro rispetto ai 200 euro del 2025”. Vignola aggiunge che “invece di erogare bonus una tantum, servono misure più stabili, che diano certezze a chi sta attraversando un momento difficile”. Secondo l’associazione, sarebbe importante tornare alle soglie Isee decise dal Governo Draghi e introdurre una scala di aiuti più graduale, che tenga conto delle diverse situazioni economiche.
Prezzi ancora alti, futuro incerto
Il tema delle bollette energetiche resta caldo. Pur con un rallentamento rispetto ai picchi del 2022 e 2023, i prezzi restano ben sopra i livelli pre-crisi. I dati Arera aggiornati a novembre 2025 mostrano che la spesa media annua per una famiglia tipo sul mercato tutelato supera ancora i 1.200 euro, contro gli 800 euro del 2020.
Il governo ha scelto la strada del bonus straordinario per il 2026, tenendo conto delle risorse disponibili e delle regole europee sugli aiuti di Stato. Ma la discussione su riforme più profonde, come la revisione degli oneri di sistema o il sostegno alle comunità energetiche, è ancora aperta. Nei prossimi mesi sono attesi nuovi incontri tecnici tra Ministeri e associazioni di categoria.
Famiglie in attesa: un piccolo aiuto ma non basta
Per molte famiglie italiane, soprattutto nelle grandi città come Roma, Milano e Napoli, il nuovo bonus è un sollievo, ma non una soluzione definitiva. “Con quello che spendiamo ogni mese tra luce e gas, questi 55 euro sono una goccia nel mare”, racconta Anna, madre di tre figli a Tor Bella Monaca. “Speriamo arrivino altre misure”, aggiunge.
Il provvedimento entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’aggiornamento delle procedure da parte di Inps e Arera. Solo allora si potrà capire se l’aiuto raggiungerà davvero tutte le famiglie che ne hanno bisogno o resterà un intervento limitato nel tempo e nell’effetto.
Intanto, il dibattito sulle politiche energetiche continua, tra chi chiede riforme strutturali e chi punta a soluzioni immediate per alleviare le difficoltà quotidiane delle famiglie italiane.
