Giudice assolve uomo di 52 anni per rapporto con una 15enne: «Era consenziente»

Giudice assolve uomo di 52 anni per rapporto con una 15enne: «Era consenziente»

Giudice assolve uomo di 52 anni per rapporto con una 15enne: «Era consenziente»

Matteo Rigamonti

Dicembre 11, 2025

Venezia, 11 dicembre 2025 – Un uomo di 57 anni è stato assolto dal tribunale di Venezia dall’accusa di violenza sessuale su una ragazza che, all’epoca dei fatti, aveva 15 anni. La sentenza, arrivata ieri mattina, si basa sulla valutazione della giudice che ha ritenuto la giovane consenziente. Il caso, che ha acceso dibattiti e opinioni contrastanti tra addetti ai lavori e cittadini, riguarda un rapporto nato tra novembre 2020 e agosto 2021.

Una storia nata online e cresciuta in fretta

Dalle indagini è emerso che la relazione tra i due è partita sul web, con messaggi e scambi sui social. Era novembre 2020. Da semplici “like” alle foto si è passati a chat più frequenti, fino a incontri di persona. Gli appuntamenti avvenivano anche a casa della ragazza, quando i genitori non c’erano. Secondo gli atti, i due si vedevano regolarmente, circa due volte a settimana, per quasi nove mesi. Lui aveva allora 52 anni, lei 15.

Il pubblico ministero Giovanni Zorzi chiedeva una condanna a otto anni per violenza sessuale aggravata a causa dell’età della vittima. Ma la giudice ha deciso che non c’erano prove abbastanza solide da confermare l’accusa.

Chat, foto e psicologi: cosa è saltato fuori in aula

Nel corso del processo sono stati presentati diversi elementi: messaggi, foto e testimonianze. La giudice ha ordinato anche una perizia psicologica per capire le vere intenzioni della ragazza. Dall’analisi dei cellulari è emerso che la giovane inviava foto intime all’uomo e messaggi affettuosi, come “tu sei mio”. La consulente ha concluso che la ragazza aveva scelto di mantenere la relazione di sua spontanea volontà.

Il cambio di atteggiamento si è visto solo dopo che i genitori hanno scoperto tutto e hanno allertato le autorità. Questo punto è stato sottolineato dalla difesa e ripreso nella sentenza.

Età del consenso: cosa dice la legge italiana

Al centro del caso c’è la legge sull’età del consenso in Italia. Il limite è fissato a 14 anni, salvo casi particolari di abuso o costrizione. La giudice ha spiegato che, senza prove di violenza o costrizione, non si può parlare di reato.

“Nelle motivazioni depositate ieri mattina si legge chiaramente che non è stato dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che i rapporti fossero frutto di costrizione”. La ragazza, anche se minorenne, avrebbe dato un consenso consapevole.

Sentenza che divide: le reazioni della città

La decisione ha scatenato reazioni tra avvocati e operatori sociali a Venezia. Qualcuno parla delle “zone grigie” della legge. “La norma è chiara – dice un legale vicino al caso – ma resta il problema della differenza d’età e del possibile condizionamento”. Altri chiedono più strumenti per prevenire e ascoltare i ragazzi nelle scuole.

Il pubblico ministero Zorzi non ha ancora deciso se ricorrere in appello. La ragazza, ormai maggiorenne, non ha voluto commentare. L’uomo, difeso dall’avvocato Marco Bellini, ha scelto il silenzio.

Un caso che riaccende il confronto

Questa vicenda riporta al centro il tema delicato dei rapporti tra adulti e minorenni e le responsabilità penali legate. Per alcuni esperti di diritto minorile, casi come questo mostrano quanto sia urgente un confronto più ampio su come proteggere i più giovani senza criminalizzare relazioni che non hanno elementi di violenza.

Solo così – forse – si potrà trovare un equilibrio tra tutela e libertà personale. Per ora, questa sentenza lascia aperto un dibattito destinato a proseguire.