Il 54% delle famiglie sogna di riqualificare la propria casa: ecco perché

Il 54% delle famiglie sogna di riqualificare la propria casa: ecco perché

Il 54% delle famiglie sogna di riqualificare la propria casa: ecco perché

Giada Liguori

Dicembre 11, 2025

Roma, 11 dicembre 2025 – Più della metà delle famiglie italiane ha in programma, nei prossimi tre anni, di mettere mano alla propria casa con lavori di riqualificazione e miglioramento energetico. Ma c’è un problema: quasi cinque milioni di queste famiglie non hanno i soldi per farlo. Lo rivela un’indagine Nomisma per Cna, che evidenzia il gap tra buone intenzioni e realtà, mentre l’Italia si avvicina alle scadenze europee per la svolta green.

Famiglie pronte a investire, ma senza fondi

Lo studio, condotto su tutto il territorio nazionale, mostra un quadro a due facce: ben 11 milioni di famiglie – il 54% del totale – vorrebbero fare lavori per migliorare l’efficienza energetica delle loro case. Però, quasi 4,7 milioni ammettono di non avere i soldi necessari. Il nodo cruciale resta il reddito: l’82% degli intervistati dice che il proprio guadagno è decisivo per decidere se ristrutturare o meno. “Se non arrivano aiuti concreti, molte famiglie resteranno ferme”, avverte Dario Costantini, presidente di Cna.

Redditi bassi, investimenti bloccati

Nomisma segnala che quasi quattro famiglie su dieci hanno meno di 20mila euro a disposizione per i lavori. Più di un terzo si dice appena in grado di coprire le spese di tutti i giorni, mentre un altro 7,6% si trova addirittura in difficoltà. In questo scenario, i bonus edilizi sono spesso l’unico modo per migliorare la casa e alleggerire le bollette.

Bonus edilizi in bilico, rischio stop per milioni di famiglie

La ricerca mette in luce come i bonus edilizi abbiano avuto finora un ruolo sociale importante, permettendo anche alle famiglie più in difficoltà di partecipare alla transizione energetica. Ma il futuro di questi incentivi è incerto. Se nel 2026 dovessero scattare i tagli previsti dalla legge di bilancio – con l’agevolazione che passerebbe dal 50% al 36% per la prima casa e al 30% per le altre – circa 2,4 milioni di famiglie rinuncerebbero ai lavori. Il mancato investimento potrebbe superare i 71 miliardi di euro.

Green e incertezze: il governo ancora tace

Nonostante le scadenze europee siano ormai dietro l’angolo, dal governo non arrivano ancora segnali chiari sul piano nazionale per le ristrutturazioni, fondamentale per rispettare la direttiva sulle “case green”. Una mancanza che preoccupa associazioni e addetti ai lavori. “Serve chiarezza su regole e tempi”, insiste Costantini, sottolineando il rischio che l’incertezza blocchi investimenti e fermi la filiera dell’edilizia.

Cna lancia l’allarme e propone soluzioni

Alla luce dei dati, Cna ha messo sul tavolo alcune proposte per colmare il divario tra voglia e possibilità delle famiglie. La richiesta principale è mantenere i bonus edilizi a livelli tali da essere accessibili anche ai redditi più bassi, insieme a una rapida definizione del piano nazionale di riqualificazione. “Solo così – conclude Costantini – potremo raggiungere gli obiettivi della transizione senza lasciare indietro nessuno”.

Il peso sulle famiglie e sull’intero settore

La questione della riqualificazione energetica non riguarda solo le famiglie. Coinvolge anche imprese artigiane, professionisti e fornitori di materiali. Cna avverte che un taglio agli incentivi potrebbe scatenare effetti a catena sull’intero settore edilizio, già sotto pressione per i costi in aumento e l’incertezza delle regole. Il governo è chiamato a intervenire presto, perché nei prossimi mesi questo comparto dovrà affrontare sfide decisive per il futuro del patrimonio immobiliare italiano.