Intesa Ain-Anima Confindustria: il nuovo nucleare e il suo impatto sul Pil italiano

Intesa Ain-Anima Confindustria: il nuovo nucleare e il suo impatto sul Pil italiano

Intesa Ain-Anima Confindustria: il nuovo nucleare e il suo impatto sul Pil italiano

Giada Liguori

Dicembre 11, 2025

Milano, 11 dicembre 2025 – Costruire un ponte solido tra la comunità nucleare e la meccanica industriale italiana: questo è l’obiettivo al centro del memorandum of understanding firmato oggi da Ain (Associazione Italiana Nucleare) e Anima Confindustria, durante la Giornata Annuale del Nucleare al Centro Congressi di via Massena. L’accordo, siglato poco dopo le 11, punta a rafforzare il ruolo dell’industria italiana nella filiera delle nuove tecnologie nucleari, in un momento in cui la transizione energetica torna a far discutere politici e imprese.

Un patto per il futuro dell’energia nucleare in Italia

Il protocollo prevede uno scambio concreto di competenze, analisi tecniche e formazione per le aziende interessate alle nuove tecnologie nucleari. In pratica, Ain e Anima Confindustria lavoreranno insieme su progetti europei e internazionali, con un occhio di riguardo agli Smr (Small Modular Reactor), agli Amr (Advanced Modular Reactor) e alle tecnologie di fusione. Saranno creati gruppi di lavoro congiunti su temi fondamentali come sicurezza, materiali e processi industriali.

“Le due associazioni, mosse dalla voglia di promuovere soluzioni innovative e sostenibili, hanno capito che l’industria meccanica, rappresentata da Anima, può giocare un ruolo chiave nella nascita di una filiera nucleare italiana”, ha spiegato Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria, davanti a una platea di imprenditori, tecnici e rappresentanti istituzionali. Secondo Almici, “grazie all’esperienza e alle competenze tecniche, le aziende associate Anima possono contribuire a realizzare impianti nucleari sicuri ed efficienti”.

Nucleare e lavoro: i numeri del report Teha-Edison-Ansaldo

Le prospettive economiche legate al nucleare sono state presentate questa mattina con i dati del report Teha-Edison-Ansaldo, svelato in anteprima durante l’evento. Lo studio parla chiaro: lo sviluppo della filiera nucleare potrebbe pesare per il 2,5% del PIL italiano, con oltre 117.000 nuovi posti di lavoro, di cui circa 39.000 diretti nel settore industriale.

Un dato che ha catturato l’attenzione dei presenti. “Numeri che confermano quanto questo settore sia strategico per la crescita del Paese”, ha commentato un dirigente Edison a margine dell’incontro. Il report mette in luce anche come la crescita del nucleare possa far da volano all’indotto, coinvolgendo fornitori di componenti, servizi specializzati e aziende dell’automazione industriale.

Formazione, sicurezza e informazione: le priorità dell’intesa

L’accordo tra Ain e Anima Confindustria non si ferma all’industria. Tra i punti principali ci sono anche iniziative di divulgazione tecnica rivolte a istituzioni e stakeholder, oltre a corsi di formazione e workshop per le imprese che vogliono avvicinarsi alle nuove tecnologie nucleari. In programma anche gruppi di lavoro dedicati alla sicurezza degli impianti e all’innovazione nei materiali.

“Questo accordo aiuta anche la transizione energetica del Paese, facendo del nucleare una parte fondamentale del mix energetico nazionale”, ha aggiunto Almici. Parole che riflettono il clima di apertura che si è creato negli ultimi mesi verso le nuove tecnologie nucleari, viste da molti come uno strumento chiave per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea.

Verso una filiera nucleare italiana unita e forte

L’impegno di Ain e Anima Confindustria punta a garantire un futuro più sostenibile e innovativo per l’Italia. La creazione di una piattaforma stabile di collaborazione tra il mondo nucleare e quello meccanico industriale è – secondo i promotori – un passo concreto verso una filiera nazionale integrata, pronta a competere sui mercati internazionali e ad attirare investimenti.

Solo così, sottolineano gli esperti, si potranno cogliere davvero le opportunità offerte dalle nuove tecnologie nucleari. Restano però sfide aperte: aggiornare le leggi e formare le nuove competenze richieste dal settore. “L’Italia ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista”, ha concluso Almici. Ora serve passare dalle parole ai fatti.