Kiev risponde al piano di pace degli Stati Uniti: cosa c’è in gioco?

Kiev risponde al piano di pace degli Stati Uniti: cosa c'è in gioco?

Kiev risponde al piano di pace degli Stati Uniti: cosa c'è in gioco?

Matteo Rigamonti

Dicembre 11, 2025

Kiev, 11 dicembre 2025 – L’Ucraina ha consegnato oggi agli Stati Uniti la propria risposta all’ultima bozza del piano di pace proposto da Washington per il conflitto con la Russia. La notizia, anticipata dal sito americano Axios e confermata da fonti diplomatiche ucraine, segna un nuovo passaggio nei negoziati che, tra pressioni internazionali e tensioni sul campo, restano sotto i riflettori di tutto il mondo.

Ucraina risponde agli Usa: cosa è successo oggi

Secondo quanto riportato da Axios, la comunicazione ufficiale è arrivata nelle prime ore del mattino, quando una delegazione di Kiev ha consegnato il documento agli emissari americani. La risposta, attesa da giorni nelle stanze della diplomazia, arriva dopo settimane di consultazioni tra il presidente Volodymyr Zelensky, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e i principali consiglieri militari.

Fonti vicine al governo ucraino, contattate nel primo pomeriggio, hanno sottolineato che la posizione di Kiev resta “ferma sulla difesa della sovranità e dell’integrità territoriale”. Per ora, nessun dettaglio ufficiale sul contenuto della risposta. Ma, secondo un diplomatico occidentale a Kiev, “l’Ucraina ha ribadito la necessità di garanzie concrete sulla sicurezza e sulla restituzione dei territori occupati”.

Gli Usa spingono per la pace, tra pressioni e speranze

La bozza del piano di pace Usa era stata presentata a Kiev a fine novembre, dopo una serie di incontri riservati tra funzionari americani e rappresentanti ucraini. Il documento, secondo Axios e il New York Times, prevede una serie di tappe: un cessate il fuoco controllato da osservatori internazionali, l’avvio di colloqui diretti con Mosca e un percorso per ricostruire le zone devastate dalla guerra.

Gli Stati Uniti, con il segretario di Stato Antony Blinken in prima linea, spingono per una soluzione negoziata che possa mettere fine a quasi tre anni di conflitto. “Siamo al fianco dell’Ucraina, ma crediamo sia ora di tentare ogni strada diplomatica”, ha spiegato un funzionario del Dipartimento di Stato, chiedendo di restare anonimo.

Reazioni a Kiev: prudenza e tensioni

A Kiev la notizia della risposta ha subito fatto il giro dei corridoi della Verkhovna Rada e dei principali talk show serali. Alcuni deputati della maggioranza hanno espresso cautela: “Non possiamo accettare compromessi sulla Crimea o sul Donbass”, ha detto alla stampa locale la parlamentare Iryna Herashchenko. Più cauti i membri dell’opposizione, che chiedono trasparenza sui contenuti delle trattative.

Sul fronte militare la situazione resta tesa. Nelle ultime 24 ore si sono registrati nuovi bombardamenti nell’area di Kharkiv e lungo la linea del fronte nel Donetsk. Lo Stato Maggiore ucraino conferma che “la Russia non ha mostrato segnali concreti di voler ridurre le ostilità”. Un clima che complica ancora di più la strada verso una tregua.

Cosa succede adesso? I prossimi passi

Con la risposta ucraina consegnata, si apre una nuova fase nei rapporti tra Kiev e Washington. Gli Stati Uniti dovranno valutare le osservazioni di Kiev e decidere se modificare la bozza o mantenere la linea già tracciata. Intanto, cresce l’attesa per la reazione del Cremlino: il portavoce Dmitry Peskov ha detto che “Mosca valuterà ogni proposta concreta che tenga conto degli interessi russi”.

Per gli analisti internazionali, il nodo principale resta il tema delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e il suo futuro ruolo geopolitico. “Senza un chiaro impegno di Stati Uniti e Unione Europea – spiega l’esperto di relazioni internazionali Andriy Yermak – sarà difficile arrivare a un accordo stabile”.

Una trattativa che si fa ancora più complessa

In serata, dal palazzo presidenziale di Bankova non sono arrivati commenti ufficiali. Solo una breve nota: “L’Ucraina resta aperta al dialogo, ma non accetterà soluzioni imposte dall’esterno”. Un messaggio che mostra la prudenza – e la determinazione – con cui Kiev affronta questa fase delicata.

La partita diplomatica è tutt’altro che chiusa. Nei prossimi giorni sono attesi nuovi incontri tra le delegazioni e possibili aggiornamenti dalla Casa Bianca. Per ora, la risposta ucraina rappresenta un pezzo importante in un puzzle ancora tutto da completare.