Milano, 11 dicembre 2025 – Campari è a un passo da un accordo con l’Agenzia delle Entrate per chiudere la lunga vicenda giudiziaria che vede coinvolta la holding lussemburghese Lagfin, controllata dalla famiglia Garavaglia. La cifra sul tavolo? Circa 400 milioni di euro. A dare la notizia è Bloomberg, che ieri sera ha fatto saltar fuori dettagli dopo mesi di indagini della Procura di Monza su una presunta maxi evasione legata alla cosiddetta “exit tax”.
Maxi evasione e holding Lagfin: cosa è successo davvero
Gli investigatori hanno ricostruito una manovra societaria piuttosto complessa. La holding Lagfin, con sede in Lussemburgo e proprietaria di Campari, avrebbe inglobato la controllata italiana senza pagare l’imposta sulle plusvalenze generate dal trasferimento all’estero. Una cifra enorme, si parla di plusvalenze non tassate per 5,3 miliardi di euro.
A capo delle indagini c’è il procuratore Claudio Gittardi, che accusa Lagfin di aver ignorato la legge italiana sull’exit tax. Questa norma prevede che, se una società sposta la sua residenza fiscale fuori dall’Italia, debba pagare le imposte sulle plusvalenze accumulate fino a quel momento. Campari, che è quotata a Piazza Affari e uno dei giganti globali nel settore degli spirits, però non risulta indagata.
Sequestro da 1,3 miliardi in azioni Campari: l’impatto sul mercato
Lo scorso ottobre la situazione ha preso una piega decisiva. La Procura ha ordinato il sequestro preventivo di azioni Campari per un valore di 1,3 miliardi di euro, eseguito dalla Guardia di Finanza. L’effetto sulle azioni a Piazza Affari è stato immediato, con forti oscillazioni e un’attenzione mediatica che ha messo sotto i riflettori la governance del gruppo.
Fonti vicine all’azienda spiegano che il sequestro riguarda solo la holding Lagfin, senza coinvolgere direttamente Campari in accuse penali. “Stiamo collaborando con le autorità per fare chiarezza”, ha detto un portavoce del gruppo nelle settimane scorse. Gli investitori, da parte loro, restano in attesa, preoccupati per possibili effetti sulla struttura azionaria e sulle strategie future.
Trattativa con il Fisco: verso una chiusura a 400 milioni
Negli ultimi tempi, raccontano fonti vicine al dossier, sono ripresi i contatti tra i legali della famiglia Garavaglia e l’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è chiudere la partita con un accordo che eviti nuovi guai giudiziari. La cifra proposta, intorno ai 400 milioni di euro, è solo una parte delle plusvalenze contestate, ma potrebbe mettere la parola fine a questa lunga storia.
Non sono ancora chiari i dettagli né quando sarà firmato l’accordo, ma si punta a chiudere entro fine anno o all’inizio del 2026. “La priorità è salvaguardare la continuità dell’azienda e la sua reputazione”, ha confidato una fonte informata.
Campari e il settore: cosa cambia davvero
Il caso Lagfin-Campari riapre il dibattito sulle strategie fiscali delle grandi aziende italiane e sulla capacità del Fisco di scovare operazioni complesse con holding estere. Per diversi esperti sentiti da alanews.it, questa vicenda potrebbe diventare un precedente per altri gruppi con strutture simili.
“Qui non si parla solo di norme fiscali, ma anche di trasparenza nei rapporti tra società italiane e controllanti esteri”, ha spiegato un consulente milanese esperto in diritto tributario. Nel frattempo, il titolo Campari in Borsa ha mostrato un andamento altalenante, segno che il mercato aspetta risposte chiare.
Al momento, né Campari né Lagfin si sono espressi ufficialmente sulla trattativa. La Procura di Monza resta sul riserbo, mentre l’Agenzia delle Entrate conferma solo che “sono in corso interlocuzioni con le parti”. Nei prossimi mesi si capirà se l’accordo metterà davvero fine a uno dei casi fiscali più chiacchierati dell’anno.
