New York, 11 dicembre 2025 – L’Intelligenza Artificiale è la Persona dell’Anno 2025 secondo la rivista americana Time, che stamattina ha svelato la sua copertina tanto attesa. Una scelta che, come ha detto il direttore Sam Jacobs, “rappresenta l’impatto profondo e controverso che questa tecnologia ha sulle nostre vite, ogni giorno, in ogni angolo del mondo”. La decisione arriva in un momento in cui il dibattito su rischi, possibilità e regole dell’IA è più acceso che mai, tra grandi promesse e preoccupazioni diffuse.
Time mette l’Intelligenza Artificiale al centro della scena
Per raccontare questa rivoluzione, Time ha puntato su due immagini forti. Nella prima, otto volti noti del settore – Mark Zuckerberg (Meta), Lisa Su (AMD), Elon Musk (Tesla/X), Jensen Huang (Nvidia), Sam Altman (OpenAI), Demis Hassabis (Google DeepMind), Dario Amodei (Anthropic) e Fei-Fei Li (Stanford) – sono ritratti seduti su una trave d’acciaio sospesa nel vuoto. Un chiaro omaggio alla celebre foto “Lunch atop a Skyscraper” scattata a New York nel 1932. Un’immagine che racconta la sfida pionieristica ma anche il senso di precarietà che accompagna ogni grande salto tecnologico.
Nella seconda copertina, gli stessi protagonisti sono dentro una struttura a forma delle lettere A e I, circondati da scaffali e circuiti. Un modo per dire che l’Intelligenza Artificiale non è più solo una promessa del futuro, ma una presenza concreta e radicata nella società di oggi.
L’IA tra opportunità e rischi: il racconto di Time
Nel lungo articolo di copertina, la redazione di Time spiega come l’IA stia trasformando il lavoro, la scuola, la sanità e la politica. “Non c’è settore che non sia stato toccato”, si legge. Dalla diagnosi precoce delle malattie ai sistemi di sorveglianza, dalle auto senza guidatore alle nuove forme di creatività digitale, le applicazioni si moltiplicano. Ma accanto alle potenzialità, emergono anche i dubbi. “Abbiamo davanti una tecnologia che può migliorare la vita di miliardi di persone, ma anche aumentare disuguaglianze e rischi”, ha detto Jensen Huang, CEO di Nvidia, intervistato dal magazine.
Al centro c’è il tema della regolamentazione. Sam Altman, a capo di OpenAI, ha sottolineato: “Serve un quadro condiviso in tutto il mondo. Non possiamo permetterci errori”. Un appello che trova eco nelle parole di Fei-Fei Li, docente a Stanford: “L’IA non è neutrale. Tutto dipende da come la costruiamo e da chi la controlla”.
Un riconoscimento che fa discutere
La scelta di Time non è passata inosservata. Subito dopo l’annuncio, sui social si sono moltiplicati i commenti: c’è chi applaude il riconoscimento del ruolo centrale dell’Intelligenza Artificiale, e chi invece teme che si stia celebrando una tecnologia ancora poco chiara nei suoi effetti reali. “È un segnale dei tempi”, ha scritto su X (ex Twitter) la giornalista americana Kara Swisher. “Ma è anche un invito a riflettere su chi prende le decisioni e con quali responsabilità”.
Secondo i dati pubblicati dal Pew Research Center lo scorso ottobre, il 62% degli americani si dice “preoccupato” per l’impatto dell’IA sul lavoro e sulla privacy. Solo il 21% è “ottimista”. Numeri che mostrano quanto il tema sia sentito nell’opinione pubblica.
Il futuro dell’IA tra innovazione e regole
Nel 2025, il dibattito sull’Intelligenza Artificiale ha preso una piega senza precedenti. Dall’approvazione dell’AI Act europeo alle prime cause legali negli Stati Uniti contro presunti abusi degli algoritmi, fino alle dichiarazioni dei leader mondiali al G20 di Rio de Janeiro: l’argomento è ormai al centro dell’agenda politica mondiale.
“Solo ora cominciamo a capire davvero cosa significa l’IA”, ha confidato Demis Hassabis di Google DeepMind. “Siamo ancora all’inizio”. Tra entusiasmi e timori, una cosa è chiara: l’Intelligenza Artificiale, oggi più che mai, è protagonista del nostro tempo. E con la sua copertina, Time lo ha riconosciuto.
