L’ombra dell’odio: l’uomo che ha terrorizzato Prato aggredendo 10 donne in tre mesi

L'ombra dell'odio: l'uomo che ha terrorizzato Prato aggredendo 10 donne in tre mesi

L'ombra dell'odio: l'uomo che ha terrorizzato Prato aggredendo 10 donne in tre mesi

Matteo Rigamonti

Dicembre 11, 2025

Prato, 11 dicembre 2025 – Dieci donne aggredite in tre mesi, tutte colpite per strada o nei supermercati di Prato tra settembre e dicembre. L’autore, Mohamed Amine Elouardaoui, vent’anni, cittadino marocchino con regolare permesso di soggiorno, è stato riconosciuto incapace di intendere e di volere. Secondo la procura, avrebbe agito spinto da un odio etnico verso le donne italiane, come è emerso dalle indagini e dalle valutazioni psichiatriche.

Aggressioni continue e problemi mentali

Tutto inizia il primo settembre: una donna viene presa a pugni e riporta fratture alla mascella, allo zigomo e all’orbita oculare. Da quel momento, secondo gli investigatori, Elouardaoui sceglie le sue vittime a caso, ma sempre donne italiane. Gli attacchi avvengono in posti pubblici – supermercati, vie del centro – spesso in pieno giorno. Il 29 settembre, ad esempio, aggredisce due persone nello stesso supermercato: una dipendente di un istituto di vigilanza e un’addetta alle pulizie.

Gli psichiatri incaricati dalla procura diagnosticano a Elouardaoui una schizofrenia con disturbi psicotici. Il suo medico curante racconta che il ragazzo ha sviluppato un risentimento verso le donne italiane dopo una delusione amorosa. “Un’italiana lo aveva rifiutato”, spiega uno degli specialisti nella perizia. Da qui, secondo il giudice, nasce l’aggravante dell’odio etnico.

La lunga serie di violenze

Il 20 ottobre, in un altro supermercato, Elouardaoui colpisce una donna con un pugno alla nuca. Il 24 novembre sgambetta una passante in strada e minaccia la vicedirettrice di un ufficio postale. Due giorni dopo, un’altra donna viene presa a pugni alle costole. In un altro episodio, il giovane schiaccia le mani di una cliente contro la cassa urlando: “Le donne non mi devono toccare”.

A dicembre la situazione peggiora. Il 4, spinge a terra una donna di 64 anni, che si rompe un braccio. Ma il fatto più grave succede il 5 dicembre: una trentenne viene sfregiata al volto con un vetro di bottiglia. “Lei mi ha riso in faccia”, avrebbe detto agli agenti intervenuti. E ancora, rivolgendosi all’ispettrice che lo stava arrestando, ha detto – secondo il verbale – “Non puoi farlo, sei una donna”.

Le indagini e la risposta delle autorità

La polizia non ha potuto arrestare Elouardaoui subito dopo l’ultimo episodio perché era già stato dichiarato incapace di intendere e volere. Era stato ricoverato d’urgenza nel reparto di psichiatria dell’ospedale Santo Stefano di Prato, ma tre giorni dopo è riuscito a fuggire. Solo ieri la procura, guidata da Luca Tescaroli, ha ottenuto il suo trasferimento alla Rems di Volterra, la struttura per chi commette reati ma soffre di gravi disturbi mentali.

Gli specialisti che lo hanno seguito nelle ultime settimane parlano di “un pericolo sociale concreto”. Il gip ha deciso così anche in base alle sue condizioni cliniche e alla ripetizione delle aggressioni: dieci attacchi in meno di cento giorni, tutti con lo stesso copione e la stessa motivazione.

La città sotto choc

A Prato il caso ha creato molta preoccupazione. Alcune vittime sono ancora in ospedale o in cura per le ferite. “Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere qui”, ha detto una delle donne aggredite all’uscita dal pronto soccorso. Le associazioni locali chiedono più controlli nei luoghi pubblici e sostegno psicologico per chi è stato coinvolto.

Il sindaco Matteo Biffoni ha commentato: “La sicurezza è una priorità. Siamo vicini alle vittime e lavoriamo con le forze dell’ordine per evitare che succeda di nuovo”. Intanto la procura continua a verificare le condizioni psichiatriche dell’aggressore e la sua permanenza nella Rems di Volterra.

Il caso resta aperto anche sul piano giudiziario: la procura valuterà se ci sono responsabilità o mancanze nei controlli sanitari prima delle violenze. Nel frattempo, la città resta scossa da una vicenda che ha riportato al centro il tema della tutela delle persone fragili e della sicurezza nei luoghi pubblici.