Robot-insetto: la nuova frontiera della ricarica autonoma negli ambienti estremi

Robot-insetto: la nuova frontiera della ricarica autonoma negli ambienti estremi

Robot-insetto: la nuova frontiera della ricarica autonoma negli ambienti estremi

Giada Liguori

Dicembre 11, 2025

Pisa, 11 dicembre 2025 – Piccoli, agili e capaci di saltare con una forza sorprendente: sono i robot ispirati agli insetti nati nei laboratori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e presentati oggi sulla rivista Science Robotics. A guidare il progetto è Donato Romano, professore associato all’Istituto di Biorobotica, che ha illustrato una ricerca destinata a rivoluzionare il modo in cui l’uomo esplora luoghi lontani, pericolosi o difficili da raggiungere.

Robot-insetto: saltano più di quanto immagini

Questi robot-insetto non sono semplici prototipi. Sono piccoli dispositivi costruiti per imitare la capacità degli insetti di accumulare energia elastica e rilasciarla all’improvviso, saltando distanze impressionanti rispetto alle loro dimensioni. “Abbiamo studiato come certi insetti riescano a superare ostacoli enormi grazie a un meccanismo che libera energia in modo esplosivo”, spiega Romano. Da qui è nata l’idea di portare questo sistema nel mondo dei robot, ottenendo così macchine compatte e agili, in grado di muoversi dove i modelli tradizionali si bloccano.

Il gruppo pisano ha lavorato a lungo su nuovi materiali e meccanismi miniaturizzati. Il risultato? Robot che riescono a saltare oltre venti volte la loro lunghezza, come mostrano i dati dello studio. Un dettaglio che colpisce: ogni robot pesa meno di due grammi.

Energia dall’ambiente: la vera sfida

Ma il vero salto in avanti riguarda l’autonomia energetica. I robot saltatori consumano molta energia, e le batterie piccole non bastano. Per questo il team ha sperimentato soluzioni che permettono ai robot di “ricaricarsi” usando l’ambiente intorno a loro. Si tratta di nanogeneratori triboelettrici, materiali piezoelettrici e microcelle solari: tecnologie che trasformano luce, vibrazioni, urti o onde radio in energia utile.

“L’obiettivo è rendere questi robot completamente indipendenti”, racconta Romano. “Solo così potranno essere impiegati in missioni dove nessuno può intervenire dall’esterno”. Un traguardo ancora lontano, ma non impossibile.

Dove li useremo? Esplorazione e sicurezza

Guardando avanti, i ricercatori immaginano sciami di robot-insetto che raccolgono dati in ambienti difficili: dalle superfici di altri pianeti ai siti industriali contaminati, fino alle zone colpite da calamità. “Avere squadre autonome e coordinate di micro-esploratori cambierà il modo di raccogliere informazioni”, sottolinea Romano.

Le applicazioni sono tante. Nello spazio, potrebbero esplorare crateri e grotte su Marte o sulla Luna, luoghi dove i rover tradizionali non arrivano. Qui sulla Terra, potrebbero monitorare infrastrutture o intervenire in emergenze senza mettere a rischio vite umane.

Ostacoli da superare

Nonostante i progressi, restano sfide importanti. Servono materiali più resistenti, sistemi energetici ancora più piccoli e l’integrazione di algoritmi intelligenti che consumano poco. “Stiamo lavorando per rendere i materiali più robusti e diminuire il consumo energetico”, ammette Romano.

Secondo la rivista Science Robotics, sarà fondamentale la collaborazione tra ingegneri, biologi e fisici per superare questi limiti. Solo così potremo vedere sciami di robot-insetto all’opera in missioni reali.

Quando la natura ispira la tecnologia

La ricerca di Pisa fa parte di un filone internazionale che guarda alla natura per trovare soluzioni tecnologiche. “Gli insetti hanno sviluppato strategie evolutive straordinarie”, ricorda Romano. “Imitarle ci aiuta a progettare robot sempre più efficienti e versatili”.

Per ora, questi piccoli robot saltatori restano nei laboratori della Scuola Sant’Anna. Ma le prospettive sono grandi: forse, tra qualche anno, vedere uno sciame di robot-insetto in azione non sarà più solo fantascienza.