Scandalo a Roma: primario arrestato per corruzione e segreti in famiglia

Scandalo a Roma: primario arrestato per corruzione e segreti in famiglia

Scandalo a Roma: primario arrestato per corruzione e segreti in famiglia

Matteo Rigamonti

Dicembre 11, 2025

Roma, 11 dicembre 2025 – Roberto Palumbo, primario di Nefrologia all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, è finito in manette pochi giorni fa. L’accusa: aver intascato tangenti per mandare pazienti in dialisi verso cliniche private. Dietro l’inchiesta, guidata dalla Procura di Roma e condotta dalla squadra mobile, c’è un intreccio di pagamenti finti e affari poco chiari, che coinvolgono anche la compagna del medico, la microbiologa Germana Sfara, che però non risulta indagata.

Stipendi finti e accordi poco chiari

Gli atti dell’inchiesta raccontano come sarebbero stati versati compensi mensili a Germana Sfara. Intercettata, la specializzanda ha ammesso il suo disagio: «Non ho mai capito perché nessuno mi abbia mai chiesto come andava il mio lavoro. Ho sempre pensato che fosse solo perché sono un po’ privilegiata ad avere questo impiego». Secondo gli inquirenti, Sfara riceveva 2.900 euro lordi al mese da Dialeur, società privata che gestisce cliniche di dialisi, senza però svolgere un lavoro reale.

Maurizio Terra, amministratore di Dialeur, ha confermato: «Abbiamo firmato un contratto di consulenza da 2.900 euro lordi al mese, ma il valore reale del lavoro era intorno ai 900 euro; in pratica, il lavoro era finto». Terra ha spiegato che quei soldi venivano tolti dagli utili spettanti a Palumbo: «Era uno dei tanti modi… non avevo interesse a inimicarmela».

La versione di Palumbo e le tensioni interne

Ora agli arresti domiciliari, Palumbo ha difeso la posizione della compagna. Come riportato dal Corriere della Sera, il primario sostiene che Sfara prendeva lo stipendio «perché raccoglie dati per Dialeur con un contratto di consulenza». Ha aggiunto che, anche se la compagna diceva di non lavorare per motivi personali, in realtà continuava a svolgere attività per l’azienda.

Durante le indagini sono venuti fuori anche altri legami personali e professionali legati a Palumbo. Sara Dominijanni, medico del Sant’Eugenio e sua compagna, è stata intercettata mentre diceva: «Voi avete un rapporto di dipendenza economica, Roberto – tu le paghi lo stipendio con i guadagni di Dialeur, è tutto qui il gioco, lei l’ha capito?». Un passaggio che mette in luce la complessità e la delicatezza dei rapporti economici attorno al primario.

I sospetti sull’ex moglie e i tentativi di nascondere i guadagni

Secondo Il Messaggero, Palumbo avrebbe cercato di nascondere parte dei suoi guadagni anche all’ex moglie. L’obiettivo, stando agli atti, era duplice: pagare meno tasse e abbassare il reddito da cui calcolare l’assegno di mantenimento dopo il divorzio. Gli investigatori stanno passando al setaccio i movimenti di denaro e i contratti degli ultimi cinque anni per capire quanto denaro sia davvero passato di mano.

Un sistema sotto la lente d’ingrandimento

L’inchiesta ha acceso i riflettori su un meccanismo che, secondo gli investigatori, permetteva a Palumbo di dirottare pazienti dimessi dagli ospedali pubblici verso cliniche private convenzionate. Un sistema che faceva guadagnare sia i gestori delle strutture sia il primario. La Procura sta valutando anche eventuali responsabilità delle società coinvolte e il ruolo dei dirigenti sanitari.

Intanto, al Sant’Eugenio l’atmosfera è tesa. Un medico del reparto, che ha voluto mantenere l’anonimato, ha confessato: «Non ce lo aspettavamo proprio». I sindacati chiedono trasparenza e chiarezza sui criteri di assegnazione dei pazienti e sui rapporti fra pubblico e privato.

Cosa succederà ora

Nei prossimi giorni sono previsti nuovi interrogatori e un’analisi più approfondita dei contratti che Dialeur ha stretto con altri consulenti. Gli investigatori vogliono capire se il caso Palumbo sia un episodio isolato o un sistema più ampio e diffuso nella sanità privata romana. La Procura ha già acquisito documenti bancari e fiscali degli ultimi cinque anni.

Il caso del primario arrestato scuote la sanità della Capitale e riapre il dibattito sui controlli tra pubblico e privato. Una storia che, secondo gli inquirenti, potrebbe riservare ancora colpi di scena nelle prossime settimane.