Tragedia in Birmania: attacco aereo su un ospedale provoca 31 vittime

Tragedia in Birmania: attacco aereo su un ospedale provoca 31 vittime

Tragedia in Birmania: attacco aereo su un ospedale provoca 31 vittime

Matteo Rigamonti

Dicembre 11, 2025

Yangon, 11 dicembre 2025 – Almeno 31 persone sono morte la scorsa notte in un raid aereo della giunta militare birmana contro un ospedale di Mrauk U, nell’ovest del Paese. A raccontarlo sono gli operatori umanitari sul posto. L’attacco arriva nel mezzo di un clima sempre più teso, a poche settimane dalle elezioni in programma tra quindici giorni. “La situazione è drammatica”, dice Wai Hun Aung, attivista locale, mentre i militari continuano una vasta offensiva nella zona.

Bombardato l’ospedale di Mrauk U: almeno 31 morti

Secondo le prime informazioni, il raid ha colpito l’ospedale principale di Mrauk U poco dopo la mezzanotte. L’edificio, nel cuore dello Stato Rakhine, era uno dei pochi rifugi per i civili in fuga dai combattimenti. “Abbiamo contato 31 corpi, ma temiamo che il bilancio possa ancora salire”, racconta Wai Hun Aung, raggiunto al telefono a Yangon. La maggior parte delle vittime sarebbe composta da pazienti e personale medico, sorpresi nel sonno dalle esplosioni.

Sul posto sono arrivati volontari e gruppi umanitari, ma i soccorsi sono stati complicati da detriti e dal pericolo di nuovi attacchi. “Ci sono ancora persone sepolte sotto le macerie”, aggiunge un operatore della Croce Rossa birmana, che ha preferito restare anonimo per motivi di sicurezza.

Militari in azione e tensioni alle stelle prima del voto

L’attacco fa parte di una più ampia offensiva dell’esercito nelle regioni occidentali, dove da settimane si combatte tra soldati e gruppi armati locali. La giunta, salita al potere con il colpo di Stato del febbraio 2021, ha intensificato le operazioni in vista delle elezioni del 24 dicembre. Secondo osservatori internazionali, l’obiettivo è rafforzare il controllo sui territori più instabili e ridurre l’influenza delle milizie etniche.

A Naypyidaw, fonti diplomatiche esprimono forte preoccupazione per la crescita della violenza. “A pagare il prezzo più alto rischia di essere la popolazione civile”, dice un funzionario Onu, sottolineando che gli ospedali dovrebbero restare zone protette secondo il diritto internazionale.

Le reazioni dal mondo e le testimonianze dal luogo dell’attacco

Il raid ha provocato subito una dura reazione da parte delle principali organizzazioni umanitarie. Medici Senza Frontiere ha chiesto un’indagine indipendente. “Colpire un ospedale è una grave violazione”, spiega un portavoce, ricordando che lo Stato Rakhine è già in piena crisi umanitaria.

Chi era lì racconta scene di panico dopo le esplosioni. “La gente correva tra i corridoi cercando i propri cari”, dice un infermiere sopravvissuto. Le autorità militari birmane non hanno fatto commenti ufficiali. I media di Stato parlano solo in modo generico di “operazioni contro gruppi armati”.

Rakhine: tra crisi umanitaria e tensioni etniche

Lo Stato Rakhine, dove si trova Mrauk U, è da anni teatro di scontri tra esercito e minoranze etniche. Qui vivono alcune delle comunità più fragili del Myanmar, con migliaia di sfollati e pochi aiuti internazionali. Secondo l’ONU, aggiornando i dati a novembre, sono oltre 300mila gli sfollati a causa della guerra.

Le elezioni in arrivo sono un test fondamentale per la giunta, che cerca di guadagnare legittimità dopo anni di isolamento. Ma l’escalation degli scontri potrebbe mettere ancora più a rischio la già precaria stabilità del Paese.

Appelli urgenti alla comunità internazionale

Diverse ONG e governi esteri chiedono alla giunta di proteggere i civili e rispettare le regole internazionali. “Serve un cessate il fuoco immediato”, insiste Human Rights Watch in una nota pubblicata stamattina. Intanto, a Mrauk U si continua a scavare tra le macerie dell’ospedale, mentre la paura per nuovi attacchi resta alta.