Trump e l’Ucraina: perché gli Stati Uniti non possono permettersi di perdere tempo

Trump e l'Ucraina: perché gli Stati Uniti non possono permettersi di perdere tempo

Trump e l'Ucraina: perché gli Stati Uniti non possono permettersi di perdere tempo

Matteo Rigamonti

Dicembre 11, 2025

New York, 11 dicembre 2025 – Donald Trump ha scosso il dibattito politico ieri sera a Manhattan, durante un incontro con imprenditori in un hotel sulla Fifth Avenue. Il suo messaggio è stato chiaro: gli Stati Uniti non vogliono perdere tempo sulla questione ucraina. Una frase che ha subito fatto rumore, rilanciando il confronto acceso tra la Casa Bianca e i repubblicani sull’impegno americano nel conflitto.

Trump: “Basta perdere tempo con l’Ucraina”

Parlando con i giornalisti poco dopo le 18, l’ex presidente non ha usato mezzi termini. “Abbiamo già fatto molto. Gli Stati Uniti non possono continuare a sprecare tempo su questa storia”, ha detto. Un affondo che arriva mentre il Congresso è ancora diviso sul rinnovo degli aiuti militari e finanziari a Kiev. Da mesi Trump attacca la gestione della crisi da parte di Biden e ieri ha ribadito la sua linea: “Prima di tutto, l’interesse americano”.

Fonti vicine a Trump spiegano che la sua posizione punta dritta alle presidenziali del 2026. Vuole parlare a quegli elettori stanchi di vedere soldi spesi all’estero, mentre in patria ci sono problemi da risolvere. “La gente è stufa di buttare miliardi fuori”, ha confidato un collaboratore al termine dell’incontro.

Reazioni a Washington e oltre

Le parole di Trump non sono passate inosservate. Tra i democratici, il senatore Chris Murphy della Commissione Esteri ha parlato di “irresponsabilità” mentre l’Ucraina lotta per la sua sopravvivenza. Dalla Casa Bianca, una portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale ha risposto con una nota: “Il sostegno a Kiev resta una priorità”.

Anche in Europa si è alzata la voce. A Bruxelles, fonti diplomatiche hanno espresso “preoccupazione” per una possibile svolta americana. “L’unità dell’Occidente è fondamentale”, ha ricordato un funzionario europeo. Kiev osserva ogni segnale dagli Stati Uniti con attenzione. Il presidente Zelensky, in una nota diffusa nella notte, ha sottolineato che “il sostegno americano è vitale per la resistenza ucraina”.

Aiuti all’Ucraina: tra numeri e opinione pubblica

Il dibattito sugli aiuti all’Ucraina si è fatto più acceso nelle ultime settimane. Secondo il Dipartimento di Stato, dal febbraio 2022 gli Stati Uniti hanno stanziato oltre 75 miliardi di dollari tra armi e assistenza economica. Ma i sondaggi raccontano un’altra storia: secondo Pew Research Center, il 48% degli americani pensa che Washington dovrebbe ridurre il suo coinvolgimento nel conflitto.

Trump cavalca questa stanchezza. Nel suo discorso a New York ha insistito sul bisogno di “confini sicuri e infrastrutture moderne” negli Stati Uniti, non di “guerre lontane”. Un messaggio che trova eco soprattutto tra i repubblicani più conservatori.

Cosa succederà ora?

Il futuro del sostegno americano all’Ucraina resta in bilico. Il Congresso dovrà decidere nelle prossime settimane se approvare nuovi fondi per Kiev. Nel frattempo, le parole di Trump rischiano di pesare sul dibattito interno e sulle relazioni con gli alleati europei. “Non possiamo permetterci divisioni proprio ora”, ha ammonito ieri sera il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.

Solo il tempo dirà se la linea di Trump segnerà una svolta nella politica estera degli Stati Uniti o resterà un tema da campagna elettorale. A Kiev si guarda con preoccupazione a Washington. E nelle strade di New York, tra chi ha ascoltato l’ex presidente, qualcuno scuoteva la testa. “Non possiamo girarci dall’altra parte”, ha sussurrato un imprenditore ucraino che vive negli Stati Uniti da dieci anni.