Marte svela i suoi segreti: tracce di fulmini scoperte per la prima volta

Marte svela i suoi segreti: tracce di fulmini scoperte per la prima volta

Marte svela i suoi segreti: tracce di fulmini scoperte per la prima volta

Matteo Rigamonti

Dicembre 12, 2025

Roma, 12 dicembre 2025 – Per la prima volta, il rover Perseverance della Nasa ha captato segnali elettrici e suoni che potrebbero essere fulmini su Marte. A darne notizia è uno studio pubblicato su Nature dal gruppo guidato da Baptiste Chide, ricercatore all’Istituto di Ricerca in Astrofisica e Planetologia di Tolosa. Le rilevazioni sono state fatte tra il cratere Jezero e le vaste dune di sabbia del pianeta rosso, aprendo una nuova pagina nello studio della sua atmosfera, finora ritenuta troppo sottile per scariche elettriche simili a quelle sulla Terra.

Perseverance ascolta Marte: cosa ha scoperto

Non sono state scattate foto né visti fulmini in azione, ma il rover ha raccolto 28 ore di registrazioni audio e dati ambientali. Analizzandoli, il team di Chide ha trovato interferenze elettriche e suoni tipici dei fulmini. “Abbiamo identificato 55 eventi elettrici”, spiega Chide, “di cui 54 legati a venti molto forti e 16 coincidenti con il passaggio di quei piccoli vortici di sabbia chiamati ‘diavoli della sabbia’”.

Questi vortici – fenomeni simili a quelli che si vedono anche sulla Terra – sono stati osservati più volte dal rover, soprattutto nelle ore più calde del giorno marziano. La combinazione di polvere fine e vento intenso sembra creare le condizioni giuste perché si formino scariche elettriche nell’atmosfera di Marte.

Marte elettrico? Una sorpresa per gli scienziati

Fino a ora, gli esperti avevano ipotizzato che l’atmosfera marziana potesse avere qualche attività elettrica, ma mancavano prove concrete. Su pianeti come Giove e Saturno, fenomeni del genere erano già stati confermati dalle sonde Voyager e Cassini. Su Marte, invece, si pensava che l’aria troppo rarefatta e la sua composizione rendessero quasi impossibili i fulmini.

“Questa scoperta cambia molto il modo in cui guardiamo la meteorologia di Marte”, commenta Chide. “Le tempeste di sabbia non sono solo uno spettacolo: possono produrre energia elettrica sufficiente a generare scariche simili ai fulmini sulla Terra”. Anche altri membri del team internazionale che lavora con la Nasa confermano: “Ora sappiamo che l’atmosfera marziana è più attiva di quanto pensassimo”, dice uno studioso della University of California.

Cosa significa per le future missioni umane

Il fatto che su Marte ci siano scariche elettriche non è solo una curiosità scientifica. Gli esperti avvertono che queste scariche potrebbero danneggiare le apparecchiature elettroniche o mettere a rischio gli astronauti nelle missioni umane che verranno. “Dovremo rivedere i sistemi di protezione di navicelle e basi”, avverte un portavoce della Nasa. “Le tempeste di polvere erano già un pericolo, ora sappiamo che sono anche cariche elettricamente”.

Anche l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, ha preso nota. Ha annunciato che i risultati saranno inseriti nei protocolli di sicurezza delle prossime missioni ExoMars. “La collaborazione internazionale è fondamentale”, sottolinea Chide, “ogni nuova informazione può fare la differenza nella progettazione di future spedizioni”.

Un passo avanti nella conoscenza di Marte

La possibile scoperta dei fulmini su Marte apre nuove strade per capire l’atmosfera e il clima del pianeta. Gli autori dello studio sottolineano l’importanza di continuare a monitorare i dati raccolti da Perseverance e dagli altri rover attivi.

“Solo così potremo capire quanto spesso avvengono questi fenomeni e che effetti hanno sull’ambiente”, conclude Chide. Intanto, la comunità scientifica è pronta a seguire con attenzione i prossimi mesi: altre tempeste di sabbia sono previste intorno al cratere Jezero, dove Perseverance prosegue la sua missione tra polvere rossa e silenzi interplanetari.