Assegno di inclusione: rinnovato senza interruzioni, ma con un primo mese dimezzato

Assegno di inclusione: rinnovato senza interruzioni, ma con un primo mese dimezzato

Assegno di inclusione: rinnovato senza interruzioni, ma con un primo mese dimezzato

Giada Liguori

Dicembre 13, 2025

Roma, 13 dicembre 2025 – Il rinnovo dell’assegno di inclusione cambia volto e si fa più stretto. Dal prossimo rinnovo, infatti, il primo mese del sostegno verrà erogato a metà importo. La novità arriva da un emendamento rivisto alla legge di bilancio, presentato dal governo e approvato nella notte in commissione Bilancio alla Camera. Un colpo che riguarda migliaia di famiglie italiane, proprio mentre si avvicina la scadenza dei primi 18 mesi di sussidio.

Assegno di inclusione, la novità che taglia il primo mese del rinnovo

Nel testo della manovra finanziaria 2026 spunta una modifica che cambia le carte in tavola per chi ha già preso l’assegno per un anno e mezzo. Prima, la legge imponeva un mese di pausa tra la fine dei 18 mesi e il possibile rinnovo annuale. Ora non ci sarà più questa sospensione. Si potrà chiedere la proroga subito, senza fermarsi. Ma attenzione: il primo assegno dopo il rinnovo sarà dimezzato. Un taglio che, dicono gli esperti, dovrebbe far risparmiare allo Stato circa 100 milioni di euro.

Le reazioni e cosa succede ora

Non mancano i malumori. Le associazioni che si occupano di povertà e inclusione sociale guardano con sospetto la misura. “Temiamo che questa scelta possa mettere in difficoltà chi è già fragile, proprio in un momento delicato”, spiega Giulia Rinaldi, portavoce dell’Alleanza contro la povertà. Dal Ministero del Lavoro, però, arriva un’altra versione: “Garantire la continuità nell’erogazione è un passo avanti rispetto al passato”, dicono, sottolineando che serve anche a “controllare la spesa pubblica, che non è mai illimitata”.

Fonti parlamentari confermano che la nuova regola scatterà da gennaio. Chi farà domanda di rinnovo dopo i 18 mesi incasserà il primo assegno dimezzato, poi dal secondo mese in poi tornerà a prendere l’importo pieno previsto dalla legge.

Quanto pesa e chi coinvolge

Secondo il Ministero, la misura riguarda circa 400mila famiglie. La riduzione temporanea dell’assegno dovrebbe aiutare lo Stato a contenere la spesa complessiva, senza però interrompere il sostegno a chi ha più bisogno. “Abbiamo cercato un punto d’incontro tra tutela sociale e sostenibilità economica”, confida un funzionario coinvolto nella stesura dell’emendamento.

I risparmi, stimati in circa 100 milioni di euro l’anno, saranno usati per finanziare altre parti della manovra, in particolare quelle legate al lavoro e alla formazione. Una mossa che il governo difende come “necessaria per mantenere l’equità del sistema”.

Cosa succederà adesso e le preoccupazioni

Resta da vedere come prenderanno la novità i beneficiari. Già alcuni patronati segnalano dubbi e richieste di chiarimenti. “C’è molta ansia tra chi teme di non farcela a coprire le spese proprio nel mese in cui l’assegno si riduce”, racconta Marco Bianchi, operatore del CAF Cisl di Roma. Il Ministero promette una campagna informativa nelle prossime settimane per spiegare bene le nuove regole.

Il testo finale della legge di bilancio dovrà essere approvato entro fine anno. Solo allora si capirà se l’emendamento resterà così com’è o se cambierà strada facendo. Nel frattempo, le famiglie interessate devono tenere d’occhio le comunicazioni ufficiali dell’INPS e rivolgersi ai servizi sociali per ogni dubbio o necessità.

La stretta sull’assegno di inclusione è uno dei nodi più caldi della manovra 2026. Un segnale, dicono fonti vicine al governo, della volontà di “rendere il sistema più efficiente”. Ma è anche una misura che rischia di pesare sui bilanci delle famiglie più fragili, proprio nel passaggio al nuovo anno.